Unione Monarchica Italiana

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Unione monarchica italiana
PresidenteAlessandro Sacchi
Segretariocarica vacante
VicesegretarioOronzo Cassa
VicepresidenteFabio Fazzari, Vincenzo Vaccarella
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedeRoma
Fondazione1944
IdeologiaRestauro in Italia della monarchia costituzionale, monarchismo
Collocazionetrasversale
TestataAgenzia di stampa Fert
Organizzazione giovanileFronte monarchico giovanile
Iscritti70.000[1] (2012)
Sito webwww.unionemonarchicaitaliana.it

L'Unione monarchica italiana (UMI) è un movimento politico italiano trasversale ai partiti, fondato nel 1944 sotto il Regno di Vittorio Emanuele III. L'intento del movimento è di restaurare in Italia la monarchia costituzionale. L'UMI sostiene il principe Amedeo di Savoia nella questione dinastica.[2][3]

Storia

Origini

L'organizzazione nacque ufficialmente il 1º ottobre 1945 a Firenze, dove fu tenuto il primo congresso. La nuova associazione assunse la denominazione provvisoria di "Unione Monarchica Italiana", e, il 20 ottobre, ricevette l'autorizzazione da un'omonima organizzazione romana a utilizzare questa sigla in cambio della promessa di gestire il movimento giovanile della neonata associazione monarchica, il Fronte monarchico giovanile.

La sua finalità era l'instaurazione, con metodo democratico, della monarchia costituzionale in Italia. Al termine della Seconda guerra mondiale si ebbe la sconfitta nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946, che vide la vittoria della repubblica sulla monarchia.

Nella Repubblica

L'Unione monarchica italiana divenne allora un movimento elitario, composto principalmente da personalità di spicco dell'ex Regno d'Italia, senza scendere nell'agone elettorale.

Nel 1961, con l'elezione di Sergio Boschiero a segretario nazionale del Fronte monarchico giovanile, l'associazione assunse una connotazione nazional-popolare.

La morte di re Umberto II, ormai da anni in esilio, e l'allontanamento di Boschiero dalla dirigenza contribuirono alla fine dell'attività politica del movimento, restando quella di testimonianza. La questione dinastica sorta in seno a Casa Savoia ha portato al mantenimento di alcune sezioni e sedi storiche in importanti città. Fra queste, degna di menzione è quella dell'UMI di Milano (prima in corso di Porta Romana, poi in via Donizetti), che mantenne, fino alla sua chiusura, una posizione dichiaratamente ed espressamente favorevole ad Amedeo di Savoia-Aosta, pian piano la linea in favore di Amedeo conquistò sempre più persone, fin quando si arrivò al punto che tutta l'U.M.I. si schierò in favore al duca d'Aosta, posizione mantenuta tuttora.

Ricostituzione

L'UMI è poi tornata in vita nel 2002 per iniziativa di Gian Nicola Amoretti e Sergio Boschiero.

Nel corso del XII congresso nazionale, svoltosi a Roma dal 23 al 25 novembre 2012, Boschiero è stato nominato presidente onorario, mentre Alessandro Sacchi è stato eletto presidente e Davide Colombo segretario nazionale.[4][5]

Unione monarchica italiana oggi

L'attività del movimento oggi mira all'abolizione dell'articolo 139 della Costituzione: “La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”. Questo per aprire alla possibilità di un nuovo referendum istituzionale.

Presidenti, segretari e sedi storiche dell'UMI

Segretari del Fronte monarchico giovanile

  • Durante l'esilio del re:
    • Mario Lucio Savarese, Nicola Torcia, Giovanni Semerano, Filippo Fusco, Emilio di Nunzio, Giorgio di Nunzio, Ernesto Frattini, Sergio Boschiero, Domenico De Napoli, Antonio Maulu, Antonio Parisi;
  • Dopo la morte del re:
    • Ettore Laugeni, Francesco Di Bartolomei, Emanuele Balzari, Amedeo de Dominicis, Simone Balestrini (2015)

Benemerenze

L'UMI, per espresso volere del re Umberto II conferiva ai suoi soci più meritevoli la medaglia della Fedeltà recante sul recto il volto del re con la scritta Umberto II Re d'Italia; sul verso, fra due rami d'alloro e di quercia legati fra loro dal nodo sabaudo e coronati con la corona reale, la scritta 1946, contornati in tondo dalla parola fedeltà e da due scritte col motto FERT; il nastro era azzurro, con due pali neri. La medaglia era conferita in tre classi: oro, argento e bronzo.

Note

Collegamenti esterni