Tutto suo padre

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Tutto suo padre
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1978
Durata99 min
Generesatirico
RegiaMaurizio Lucidi
SoggettoAlberto Bevilacqua (racconto)
SceneggiaturaEnrico Vaime, Stefano Ubezio, Enrico Montesano
ProduttoreUgo Tucci
Casa di produzioneVariety
Distribuzione in italianoVariety
FotografiaMario Vulpiani
MontaggioFranco Fraticelli
MusicheFabio Frizzi, Giorgio Tucci
ScenografiaFiorenzo Senese
Interpreti e personaggi

Tutto suo padre è un film del 1978 diretto da Maurizio Lucidi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un giovane pizzaiolo romano riceve dalla madre, che si trova in punto di morte, una notizia sconvolgente: egli è il figlio naturale di Adolf Hitler, concepito durante una scappatella tra il Führer e la signora durante la visita che il dittatore tedesco fece in Italia nel 1938. Dopo averlo scoperto, un gruppo neonazista tedesco lo rieduca opportunamente per fargli seguire le orme del padre: Adolfo viene condotto in un castello tedesco, dove si cerca in tutti i modi di insegnargli la lingua e la retorica del celebre genitore.

Tuttavia, egli si dimostra assolutamente inadatto a questo nuovo ruolo. A furia di insistere, il gruppo neonazista lo convince a tenere un discorso pubblico, ma nell'occasione Adolfo commette una serie di gaffe (tra le altre cose, all'inizio mima i gesti e la voce di Mussolini) e, come se non bastasse, lancia una serie di accuse - anche sessuali - contro Hitler. Tornato in Italia, riprende la professione di pizzaiolo; leggendo una rivista, apprende che uno storico statunitense ha appurato l'impotenza di Hitler e si rallegra di questa mancata paternità.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • La trama si ispira in qualche modo alla vicenda del ferroviere francese Jean-Marie Loret, il quale sosteneva di essere figlio naturale di Adolf Hitler. L'uomo, morto nel 1985, sosteneva di essere nato da una relazione tra il futuro dittatore nazista e sua madre Charlotte Lobjoie (una contadina francese di 17 anni) avvenuta durante la prima guerra mondiale; la madre gli rivelò la verità soltanto nel 1948, in punto di morte.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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