Trichius gallicus

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Trichius gallicus
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Coleopteroidea
Ordine Coleoptera
Sottordine Polyphaga
Infraordine Scarabaeiformia
Superfamiglia Scarabaeoidea
Famiglia Scarabaeidae
Sottofamiglia Cetoniinae
Tribù Trichiini
Genere Trichius
Specie T. gallicus
Nomenclatura binomiale
Trichius gallicus
Dejean, 1821

Trichius gallicus (Dejean, 1821) è un coleottero appartenente alla famiglia degli Scarabeidi (sottofamiglia Cetoniinae).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

T. gallicus si presenta come un insetto di piccole dimensioni, comprese tra i 9 e i 13 mm di lunghezza. Presenta un corpo tozzo, dal color nero con le elitre marroncine, caratterizzate da chiazze nere. Sul pronoto presenta una pubescenza abbastanza pronunciata.[1]

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Le larve hanno l'aspetto di vermi bianchi dalla forma a "C". Presentano la testa e le tre paia di zampe sclerificate.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Gli adulti compaiono con l'arrivo della primavera e sono di abitudini diurne. Si possono osservare volare sui fiori o su di essi, intenti a nutrirsi ed accoppiarsi. Le larve si sviluppano nel terreno, nutrendosi di legno morto.[1]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

T. gallicus è diffuso in Europa centrale, Europa occidentale e nord Africa.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

T. gallicus è inserito nella Lista rossa IUCN e viene classificato come specie a rischio minimo di estizione.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Alberto Ballerio, Antonio Rey, Marco Uliana, Marco Rastelli, Sergio Rastelli, Marcello Romano, Loris Colacurcio, Trichius gallicus, su societaentomologicaitaliana.it, Scarabeoidea d'Italia.
  2. ^ Trichius gallicus, su iucn.it, IUCN Comitato italiano.

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