Tito Marrone

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Tito Marrone

Tito Marrone (pseudonimo di Sebastiano Amedeo Marrone; Trapani, 9 marzo 1882Roma, 24 giugno 1967) è stato un poeta e commediografo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da Francesco Marrone (1851-1939), insegnante di francese nel liceo classico "Leonardo Ximenes" di Trapani, e da Filippa Burgarella (1843-1906), appartenente alla celebre famiglia Burgarella.[1].

Nel 1899, all'eta di 17 anni, pubblicò il primo volume di liriche dal titolo Cesellature[2]. Nel 1902, la famiglia si trasferì a Roma, dove Tito Marrone cominciò a frequentare i caffè letterari e instaurò rapporti di amicizia con Sergio Corazzini, Fausto Maria Martini, Pier Maria Rosso di San Secondo, Lucio D'Ambra e Luigi Pirandello, partecipando al movimento letterario del crepuscolarismo. Pubblicò poi Le gemme e gli spettri (1901), Le rime del commiato (1901) e Liriche (1904), mentre suoi contributi apparivano su quotidiani e periodici.

Tito Marrone amò una bellissima ragazza dell'alta borghesia romana, Maria Valle, figlia di Antonio Valle (funzionario ministeriale) e di Cesira Fossati. Ma la ragazza morì di tifo, all'età di appena 22 anni, ad Albano Laziale il 30 settembre 1909. Questa tragedia, che segnò l'intera esistenza del poeta, sarebbe poi divenuta oggetto narrativo dell'ultimo romanzo di Pier Maria Rosso di San Secondo Incontri di uomini e di angeli del 1947.

Marrone ebbe l'intuizione di reintrodurre sulle scene nazionali, dopo duemila anni d'assenza, le tragedie del teatro greco. Tradusse in versi, infatti, l'Orestiade di Eschilo insieme con Antonio Cippico per la rappresentazione nel 1906 presso il Teatro Argentina di Roma, e per questo conquistò un vasto successo di pubblico.

Sue opere teatrali originali erano state rappresentate in Italia e all'estero.
Dopo la morte della fidanzata Maria Valle, amareggiato anche dalla scarsa considerazione della critica per le sue poesie, smise di pubblicare le proprie opere, pur continuando a comporre liriche e commedie.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947, riprese a pubblicare i propri scritti. Ricevette il "Premio Fusinato" (per “Carnascialate”, “Poemi provinciali” e “Favole e fiabe”) e il "Premio Internazionale di Poesia Siracusa" (per il poema lirico “Esilio della mia vita”, gennaio 1950).

La Provincia Regionale di Trapani, nel 2003, ha intitolato a Tito Marrone l'unico teatro presente a Trapani, quello della locale Università [3].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Cesellature, Trapani 1899.
  • Liriche, Innocenzo Artero, Roma 1904.
  • Esilio della mia vita, Pagine nuove, Roma 1950.
  • Antologia poetica (a cura di Donatella Breschi), Guida, Napoli 1974.
  • Testi inediti e rari, (a cura di Vincenzo Santangelo), Vittorietti, Palermo 1977.
  • Antologia poetica, (a cura di Donatella Breschi), Guida, Napoli 1978.
  • Teatro, saggio introduttivo e cura di Salvatore Mugno, Isspe, Palermo 2001.
  • Tito Marrone e il teatro (antologia a cura di Maurizio Vento), Editoriale Siciliana Informazioni, Trapani 2004.
  • Scritti di critica letteraria e teatrale, saggio introduttivo e cura di Salvatore Mugno, Isspe, Palermo 2006

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In una lettera all'amico Pietro Vento del 16 agosto 1962, Tito Marrone ricorda come il nonno materno, Gaspare Burgarella, aveva salvato nel maggio 1860 il vessillo del piroscafo “Lombardo” sotto il bombardamento borbonico, che gli fu poi donata da Giuseppe Garibaldi e che è conservata al Museo Pepoli.
  2. ^ Il volume ricevette critiche favorevoli da parte di Policarpo Petrocchi[senza fonte].
  3. ^ Intitolazione del Teatro Tito Marrone. Deliberazione della Giunta della Provincia Regionale di Trapani del 21 novembre 2003

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L. D'ambra, 30 anni di vita letteraria. Il ritorno a fil d'acqua, Milano, Corbaccio, 1929.
  • A. Barbina (a cura di) Teatro verista siciliano, Bologna, Cappelli, 1970.
  • U. Marvardi, Tito Marrone poeta proto-crepuscolare, in Letteratura Italiana. Novecento. I Contemporanei, Vol. I, Marzorati, Milano, 1979, pp. 818-824.
  • F. Grisi, I Crepuscolari, Roma, Newton Compton, 1990.
  • S. Mugno, Tito Marrone, poeta segreto, "graphiti" (Trapani), luglio 1992.
  • M. Marra, Cultura del simbolismo poetico italiano e pensiero teosofico. Esperienze romane (1902-1908), Tesi di dottorato di ricerca in Studi italianistici svolta presso l'Università degli Studi di Pisa, V ciclo, 1993.
  • G. Farinelli, Vent'anni o poco più. Storia e poesia del movimento crepuscolare, Milano, Edizioni Otto/Novecento, 1998.
  • A. Villa, Neoidealismo e rinascenza latina tra Otto e Novecento. La cerchia di Sergio Corazzini. Poeti dimenticati e riviste del crepuscolarismo romano (1903-1907), Milano, L.E.D., 1999.
  • S. Mugno, Tito Marrone precursore crepuscolare, in Poesia, narrativa, saggistica in Provincia di Trapani, a cura di Salvatore Mugno, Palermo, Isspe, 2001.
  • W. Sahlfeld, Già un siciliano complicato... La sfera pubblica letteraria nel romanzo italiano del primo Novecento, Berna, Peter Lang, 2001, pp. 142 e 195-209.
  • Tito Marrone. Poeta e commediografo trapanese tra crepuscolarismo e futurismo, a cura di Salvatore Mugno, Palermo, Isspe, 2003
  • M. Vento (a cura di), Tito Marrone e il teatro, Trapani, Editoriale Siciliana Informazioni, 2004 (con una sintetica antologia comprendente poesie, opere teatrali ed epistolario).
  • G. Farinelli, Perché tu mi dici poeta? Storia e poesia del movimento crepuscolare, Roma, Carocci, 2005, pp. 45-96.
  • S. Mugno, Tito Marrone iniziatore crepuscolare, in Salvatore Mugno, Novecento letterario trapanese. Integrazioni e approfondimenti, presentazione di F. Vinci, Palermo, Isspe, 2006, pp. 35-42
  • F. Auci (a cura di), Tito Marrone nel quarantesimo anniversario della morte, collana Per non dimenticare, Trapani 2007.
  • M. Vento, Tito Marrone e Maria Valle nei primi anni del Novecento. Aggiunte e correzioni biografiche, Trapani, Editoriale Siciliana Informazioni, 2007.
  • P. Musmeci, "Tito Marrone... chi era costui?", saggio breve in "Atti e Rendiconti" dell'Accademia di Scienze Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici. Acireale 2010.
  • P. Musmeci, "Il Crepuscolarismo e Tito Marrone", saggio contenuto in "Atti e Rendiconti" dell'Accademia di Scienze Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici. Acireale 2011.
  • P. Musmeci, "Tito Marrone... chi era costui?", Firenze, Maremmi Editore Firenze (Collana Atheneum), maggio 2013. Saggio critico-letterario con breve antologia.

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