The Glorious Burden

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The Glorious Burden
album in studio
ArtistaIced Earth
Pubblicazione2004
Durata46:33 (Disco 1), 31:53 (Disco 2) [digipak]

69:04 [USA] 69:13 [Europa]

Dischi2
Tracce14
GenerePower metal
EtichettaSPV GmbH
ProduttoreJim Morris, Jon Schaffer
Registrazione/
Iced Earth - cronologia
Album precedente
(2003)

The Glorious Burden è un album della heavy metal band Iced Earth pubblicato nel 2004.

Il disco è un concept album incentrato sulla storia militare, e narra vari momenti della storia americana, della prima guerra mondiale e delle imprese di Attila.[1]

Inizialmente registrato con Matt Barlow, il leader della band, Jon Schaffer, si disse insoddisfatto della sua prestazione, perché dopo gli eventi dell'11 settembre il cantante si interessò all'accaduto e cominciò a pensare di abbandonare il mondo della musica per arruolarsi nelle forze di polizia.[2] L'album fu quindi registrato nuovamente con Tim Owens, allora cantante dei Judas Priest, che si unì permanentemente agli Iced Earth quando i Judas Priest richiamarono Rob Halford. Questo disco segna dunque il debutto nella formazione di Tim Owens. Alcune parti registrate da Barlow rimangono comunque nel mix finale, soprattutto nei cori, ed è accreditato come co-autore di due canzoni.

L'album contiene una trilogia di tre brani incentrati sulla battaglia di Gettysburg.

L'album fu pubblicato in tre versioni: una versione digipak, limitata, con tutte le canzoni registrate, una versione per il mercato americano e una per il mercato europeo.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Edizione limitata in Digipak[modifica | modifica wikitesto]

Disco 1[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Jon Schaffer, eccetto dove indicato.

  1. The Star-Spangled Banner – 1:14 (musica: John Stafford Smith) – strumentale
  2. Declaration Day – 4:59
  3. When the Eagle Cries – 4:06
  4. The Reckoning (Don't Tread on Me) – 4:57
  5. Greenface – 3:02
  6. Attila – 5:36 (Matt Barlow, Schaffer)
  7. Red Baron/Blue Max – 4:05 (testo: Tim Owens)
  8. Hollow Man – 4:25
  9. Valley Forge – 4:46
  10. Waterloo – 5:48 (Barlow, Schaffer)
  11. When the Eagle Cries (unplugged) – 3:35

Durata totale: 46:33

Disco 2: Gettysburg (1863)[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Jon Schaffer.

  1. The Devil to Pay (July 1, 1863) – 12:13 – contiene riferimenti a When Johnny Comes Marching Home, The Star-Spangled Banner, Dixie
  2. Hold at all Costs (July 2, 1863) – 7:05
  3. High Water Mark (July3, 1863) – 12:35

Durata totale: 31:53

Edizione americana[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Jon Schaffer, eccetto dove indicato.

  1. The Star-Spangled Banner – 1:14 (musica: John Stafford Smith) – strumentale
  2. Declaration Day – 4:59
  3. When the Eagle Cries – 4:06
  4. The Reckoning (Don't Tread on Me) – 4:57
  5. Greenface – 3:02
  6. Valley Forge – 4:46
  7. Attila – 5:36 (Matt Barlow, Schaffer)
  8. Hollow Man – 4:25
  9. Red Baron/Blue Max – 4:05 (testo: Tim Owens)
  10. The Devil to Pay (July 1, 1863) – 12:13 – contiene riferimenti a When Johnny Comes Marching Home, The Star-Spangled Banner, Dixie
  11. Hold at All Costs (July 2, 1863) – 7:05
  12. High Water Mark (July 3, 1863) – 12:36

Durata totale: 69:04

Edizione europea[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Jon Schaffer, eccetto dove indicato.

  1. Declaration Day – 4:59
  2. When the Eagle Cries – 4:06
  3. The Reckoning (Don't Tread on Me) – 4:57
  4. Attila – 5:36 (Matt Barlow, Schaffer)
  5. Red Baron/Blue Max – 4:05 (testo: Tim Owens)
  6. Hollow Man – 4:25
  7. Valley Forge – 4:46
  8. Waterloo – 4:25 (Barlow, Schaffer)
  9. The Devil to Pay (July 1, 1863) – 12:13 – contiene riferimenti a When Johnny Comes Marching Home, The Star-Spangled Banner, Dixie
  10. Hold at All Costs (July 2, 1863) – 7:05
  11. High Water Mark (July 3, 1863) – 12:36

Durata totale: 69:13

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Ospiti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The Glorious Burden - Iced Earth: The Official Website, su icedearth.com. URL consultato il 28 febbraio 2014.
  2. ^ Intervista con Jon Schaffer., su icedearth.com. URL consultato il 7 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2004).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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