Teodora Hatun

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Theodora Hatun
Moglie legale del sultano
In caricaestate 1346 –
marzo 1362
PredecessoreMalhun Hatun
Rabia Bala Hatun
SuccessoreKera Tamara Hatun
NascitaCostantinopoli, 1330 circa
MorteCostantinopoli, 1396 circa
DinastiaCantacuzena (per nascita)
Osmanidi (per matrimonio)
PadreGiovanni VI Cantacuzeno
MadreIrene Asanina
ConsorteOrhan I
FigliHalil Bey

Teodora Cantacuzena (in greco Θεοδώρα Καντακουζηνή?, anche nota come Teodora Hatun; Costantinopoli, 1330 ca. – Costantinopoli, 1396 ca.) è stata una principessa bizantina, figlia dell'imperatore Giovanni VI Cantacuzeno e seconda moglie legale del Sultano ottomano Orhan I.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Teodora era una delle tre figlie dell'Imperatore Giovanni VI Cantacuzeno e di sua moglie Irene Asanina. Lo storico Niceforo Gregorio erroneamente la chiama "Maria" in un passaggio.[1] Nel gennaio del 1346, per consolidare l'alleanza di suo padre con il nascente Beilicato ottomano e prevenire che dessero il loro aiuto all'Imperatrice-reggente Anna di Savoia durante la guerra civile, Teodora fu promessa in sposa al sovrano ottomano Orhan I.[2]

Il matrimonio ebbe luogo nell'estate dello stesso anno e fu un evento senza precedenti, dal momento che vedeva una legittima principessa cristiana unirsi in un regolare matrimonio a un sovrano mussulmano, tuttavia l'unione non fu contestata da nessuna autorità religiosa, né cristiana né islamica. I suoi genitori e le sue sorelle la scortarono a Selymbria, dove i rappresentanti di Orhan, incluso i dignitari della sua corte ed un reggimento di cavalleria, arrivarono su una flotta di 30 navi. La cerimonia ebbe luogo a Selymbria, dove gli inviati di Orhan la ricevettero e la scortarono nelle terre ottomane in Bitinia, attraversando il Mar di Marmara, dove il matrimonio ebbe luogo.[3]

Teodora rimase cristiana dopo il matrimonio, e fu attivamente a supporto dei cristiani che vivevano sotto il governo ottomano, oltre a impegnarsi perché gli apostati cristiani convertiti all'Islam tornassero alla loro religione originale.[1][4] Nel 1347 diede alla luce il suo unico figlio, Halil Bey, che fu catturato dai pirati genovesi quando era ancora un bambino. L'imperatore bizantino Giovanni V Paleologo fu determinante nel suo rilascio. In seguito, Halil sposò Irene, una figlia di Giovanni V Paleologo e Elena Cantacuzena.

Ad eccezione di un soggiorno di tre giorni a Costantinopoli nel febbraio del 1347, durante i festeggiamenti della vittoria di suo padre nella guerra civile,[5] Teodora rimase alla corte ottomana fino alla morte di Orhan nel 1362. A quel punto, a salire al trono fu Murad I, figlio di Orhan e di una concubina, Nilüfer Hatun, il quale ordinò immediatamente di giustiziare Halil. Dopo ciò, apparentemente ritornò a Costantinopoli, dove visse la sorella, l'imperatrice Elena, nel palazzo.[1][6] L'ultima cosa che si conosce su di lei è che fu imprigionata a Galata durante il breve regno di Andronico IV Paleologo tra il 1379-81.[1]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Da Orhan, ebbe un figlio:

  • Halil Bey (1347 - 1362). Il minore dei figli di Orhan, sposò sua cugina materna, la principessa bizantina Irene Paleologa, ed ebbe due figli. Morì giustiziato per mano del suo fratellastro Murad I.

Nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

  • Teodora è la protagonista del romanzo Adora, di Beatrice Small, pubblicato nel 1980.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d PLP, 10940. <Καντακουζηνὴ> Θεοδώρα.
  2. ^ Nicol 1996, pp.76-77.
  3. ^ Nicol 1996, pp. 77-78.
  4. ^ Nicol 1996, p.78.
  5. ^ Nicol 1996, p.89.
  6. ^ Nicol 1996, pp. 146, 179.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]