Ceretta araba
La ceretta araba o ceretta a freddo è un metodo di epilazione a freddo che utilizza la cosiddetta cera araba o cera persiana. Altri nomi con cui è conosciuta sono: ceretta orientale, ceretta persiana, ceretta al caramello e oro di Cleopatra.[1][2] In arabo è detta sokkar e halawa.[3] In inglese conosciuta anche come sugaring, sugar waxing o persian waxing.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Usata fin dall'Antico Egitto e per secoli, veniva preparata a partire da un composto contenente miele; solo in seguito vennero usati lo zucchero e il limone come elemento chiave della ceretta.[1][3] Alcune fonti sosterrebbero che sia la forma più antica di ceretta mai utilizzata, risalendo al 1900 a.C., e che veniva usata anche dalla regina Cleopatra.[1][3]
Dall’Egitto, tale tecnica si è poi diffusa in Grecia, dove veniva utilizzata soprattutto dagli uomini che praticavano sport, in abbinamento a unguenti che ritardavano la crescita del pelo, e successivamente nell’impero romano, dove venne modificata arricchendola con oli e resina.[4]
Azione
[modifica | modifica wikitesto]La ceretta araba ha una tripla azione:
- esfoliazione, in quanto rimuove dalla pelle il primo strato, liberandola dalle cellule morte;
- epilazione, poiché elimina il pelo alla radice (epilazione) senza provocare traumi al follicolo e alla cute;
- drenaggio, in quanto la stesura tramite la mano si serve di tecniche e metodiche tipiche dei massaggi drenanti.[4]
Procedimento
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ilaria Randi, Ceretta Araba: Cos'è e Come si fa, su My Personal Trainer, Mondadori Media S.p.A., 12 febbraio 2020. URL consultato il 5 settembre 2023.
- ^ Germana Carillo, Ceretta araba al caramello: per i peli superflui basta un poco di zucchero, su GreenMe.it, 25 giugno 2012. URL consultato il 3 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2013).
- ^ a b c Valentina Vanzini, Ceretta araba fai da te, in UnaDonna, UnaDonna.it, 8 giugno 2014. URL consultato il 19 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2017).
- ^ a b Oro di Cleopatra, su Sabrina Pintus, Sabrina Pintus LBS. URL consultato il 22 dicembre 2022.