Stazione di Santa Luce

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Santa Luce
stazione ferroviaria
Il fabbricato viaggiatori
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàSanta Luce
Coordinate43°26′14.22″N 10°29′22.57″E / 43.437283°N 10.489603°E43.437283; 10.489603
LineePisa-Vada
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1888
Soppressione1992
Caratteristiche
TipoFermata in superficie, passante
Binari2
GestoriFerrovie dello Stato Italiane
OperatoriFerrovie dello Stato Italiane
InterscambiAutolinee
DintorniCentro abitato
Riserva naturale provinciale Lago di Santa Luce
Statistiche viaggiatori
all'anno5 363 (1930)
FonteFS 1930[A 1]

La stazione di Santa Luce era una fermata ferroviaria[1] posta sulla ferrovia Pisa-Vada nel comune di Santa Luce in provincia di Pisa e nelle vicinanze della riserva naturale provinciale Lago di Santa Luce.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto venne attivato nel 1888[2] inizialmente come semplice casa cantoniera[1][3] sul tratto di linea tra Collesalvetti e Vada, questo attivato il 20 ottobre 1863.[4]

Nel 1902 veniva proposto il ricavo all'interno del fabbricato viaggiatori dell'allora casello di una sala d'attesa e di un ufficio, con un importo di 320 lire per i lavori.[5]

Dall'8 agosto 1914 la casa cantoniera venne effettivamente trasformata in fermata attraverso l'estensione del servizio includendo anche quello merci a grande velocità, venne aggiunto lo scalo merci comprendente il piano caricatore e il tronchino, allacciato per entrambi i sensi di marcia con deviatoi muniti di fermascambio con chiave FS. Vennero messi in opera due segnali di 2ª categoria posti alla sinistra del binario a protezione dell'impianto.[1][6] Dal 15 maggio del 1915 vennero abolite le limitazioni riguardanti i servizi bagagli e merci, istituendo il servizio a Piccola Velocità Accelerata dei veicoli e del bestiame di fatto abilitandola a tutti i servizi di trasporto interno e cumulativo.[7]

La fermata venne definitivamente soppressa nel 1992 insieme alla linea.[8] Non venne riattivata alla reinaugurazione della linea nel 2004. L'impianto al 1999 risultava impresenziato e in cattivo stato di conservazione, insieme ad altri 5 sulla linea, che risultava effettivamente chiusa.[9]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La fermata disponeva di un binario passante per la linea, di un fabbricato viaggiatori a due piani (in precedenza semplice casello), di un altro per i servizi igienici e di uno scalo merci con piano caricatore da 225 m² e un'area di accosto di 25 m, servito da un tronchino di 41 metri, e un magazzino merci con un'area da 40 m².[10]

Alla fermata risultava annesso un passaggio a livello, alla progressiva chilometrica 298+045, per una strada locale che si origina dalla vicina strada statale 206 Pisana-Livornese.[11]

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Traffico viaggiatori[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1911 la casa cantoniera era frequentata da 3.035 viaggiatori che avevano acquistato il biglietto a tariffa intera per classi diverse fra loro e 4.799 a tariffa ridotta per un totale di 7.844 persone.[12]

Nell'anno 1929 la fermata risultava frequentata da 5.396 persone l'anno di cui 6 in prima classe sui treni, 50 in seconda classe e 5.340 in terza classe con un totale di 39.328 lire in entrata. Nell'anno successivo risultava leggermente in calo con 5.363 persone in totale di cui 10 in prima classe, 47 in seconda classe e 5.306 in terza classe con un totale in aumento di 40.645 lire risultanti.[13]

Traffico merci[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1911 il traffico merci era caratterizzato da messaggeria / opere d'arte (437 spedizioni in partenza del peso di 240 quintali e 566 in arrivo del peso di 533 quintali) e pesce fresco (4 spedizioni in partenza del peso di 3 quintali) per quanto riguardava il servizio a grande velocità; per la piccola velocità ordinaria si contava una piccola percentuale di riso in arrivo (6 tonnellate) e risultavano 3.420 tonnellate in partenza e 1.552 in arrivo di merce varia, risultavano in partenza 360 spedizioni da 103 tonnellate l'una e 808 in partenza da 385 tonnellate l'una per quanto riguarda mercanzie varie.[14]

Nel 1929 si registravano 4.092 tonnellate di merce totale spedita dall'impianto – di cui 4.010 a carro completo e 82 in collettame – e 2.119 tonnellate di merce in arrivo – di cui 1.703 a carro completo e 416 in collettame; risultavano inoltre 12 capi di bestiame spediti e 123 in arrivo. Nell'anno successivo risultava molto calato con sole 1.421 tonnellate totali spedite – di cui 1.299 a carro completo e 122 in collettame – e 1.591 tonnellate di merce in arrivo – di cui 1.168 a carro completo e 423 in collettame; anche i capi di bestiame in arrivo risultavano in calo, soli 63, mentre risultavano in aumento quelli spediti, 37 contro i 12 dell'anno precedente.[15]

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La fermata disponeva di:

  • Biglietteria a sportello
  • Sala d'attesa
  • Servizi igienici

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

La fermata offriva l'interscambio con le autolinee dell'azienda CTT Nord.

  • Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Giornale militare ufficiale, parte prima, su books.google.it, Roma, 1902, pp. 566 (atto 176), 682 (atto 219). URL consultato il 28 luglio 2021.
  2. ^ Monitore delle strade ferrate e degli interessi materiali, Roma, 1890. URL consultato il 28 luglio 2021.
  3. ^ In Bollettino ufficiale delle tasse sugli affari, p. 497 l'impianto risulta listato come casa cantoniera.
  4. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 28 luglio 2021.
  5. ^ Monitore delle strade ferrate e degli interessi materiali, su www.trenidicarta.it, Roma, 1º gennaio 1902, p. 87. URL consultato il 28 luglio 2021.
  6. ^ Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato. Secondo semestre 1914, su www.trenidicarta.it, Roma, 4 agosto 1914, pp. 1014-1015, Ordine di Servizio n. 289. URL consultato il 28 luglio 2021.
  7. ^ Giornale dei lavori pubblici e delle strade ferrate e monitore dei trasporti, su www.trenidicarta.it, Roma, 7 gennaio 1915, p. 388. URL consultato il 28 luglio 2021.
  8. ^ Autorità portuale di Livorno, Piano regolatore portuale del Porto di Livorno (PDF), su porto.livorno.it, giugno 2014 [marzo 2013], p. 37. URL consultato il 28 luglio 2021.
  9. ^ Fabrizio Torella e Teresa Coltellese, Le stazioni impresenziate sulla rete ferroviaria italiana. Definire il fenomeno per definire le opportunità (PDF), su osservatorioriuso.it, 1999, p. 86. URL consultato il 28 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2021).
  10. ^ Amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato, Statistica dell'esercizio. Anni 1924-1925-1926. Statistica generale, su trenidicarta.it, vol. 1, Roma, 1929. URL consultato il 7 luglio 2021.
  11. ^ Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Circolazione, Fascicolo Linea 96, su normativaesercizio.rfi.it, ed. dicembre 2003, Direzione Territoriale Produzione di Firenze. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  12. ^ Statistica FS 1911, p. 168-169 (prospetto n. 27).
  13. ^ Traffico FS 1929-30, pp. 59, 62 (sez. viaggiatori).
  14. ^ Statistica FS 1911, p. 396-397 (prospetto n. 27).
  15. ^ Traffico FS 1929-30, pp. 59, 62 (sez. merci).

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]