Spilocuscus kraemeri

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Cusco delle isole dell'Ammiragliato
Immagine di Spilocuscus kraemeri mancante
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Diprotodontia
Sottordine Phalangeriformes
Superfamiglia Phalangeroidea
Famiglia Phalangeridae
Sottofamiglia Phalangerinae
Tribù Phalangerini
Genere Spilocuscus
Specie S. kraemeri
Nomenclatura binomiale
Spilocuscus kraemeri
(Schwarz, 1910)
Areale

Il cusco delle isole dell'Ammiragliato (Spilocuscus kraemeri Schwarz, 1910) è un marsupiale arboricolo della famiglia dei Falangeridi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il cusco delle isole dell'Ammiragliato è il rappresentante più piccolo del genere Spilocuscus. I maschi adulti presentano una serie di macchie marrone scuro o nerastre sul dorso bianco, e hanno mani e zampe rossastre. Le femmine adulte presentano una sorta di «sella» nera sul dorso, e hanno testa e dorso rossastri. Le femmine sono più grandi dei maschi[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Conosciamo ben poco la biologia di questa specie. Il fatto che le femmine siano più grandi e numerose dei maschi potrebbe suggerire una riproduzione stagionale; infatti Cohn, durante un soggiorno a Manus nel settembre-dicembre 1912, catturò molti esemplari giovani. Tim Flannery si recò a Manus nel giugno del 1988 ed ebbe l'opportunità di esaminare due femmine messe in vendita in un mercato. Una di esse aveva mammelle piene di latte, ma non era accompagnata dal piccolo, mentre l'altra trasportava sul dorso il proprio piccolo, dal peso stimato sui 500 g.

Nelle foreste di Manus, Flannery trovò giovani indipendenti del peso di 480, 550 e 1150 g; la presenza di questi esemplari già cresciuti in giugno, e i piccoli osservati da Cohn in settembre-dicembre lasciano supporre un ciclo riproduttivo annuale con nascite che avvengono probabilmente in luglio-agosto[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il cusco delle isole dell'Ammiragliato è presente su alcune isole di questo arcipelago, Manus, Lou, Luf e Wuvulu; in passato era presente anche a Baluan, dove è attualmente scomparso, e potrebbe vivere anche a Ninigo.

Le prove archeologiche suggeriscono che la specie abbia raggiunto Manus solamente in un'epoca molto recente, forse appena 100-200 anni fa.

Recentemente (2001) Anthony, in un articolo sui mammiferi dell'isola della Nuova Britannia, ha citato un presunto esemplare di cusco maculato comune (Spilocuscus maculatus) da esso acquistato in un mercato dell'isola e forse proveniente dalla vicina isoletta di Bali; la fotografia della pelle di questo animale, però, rivela chiaramente che si tratta di un cusco delle isole dell'Ammiragliato, non di un cusco maculato. Già in passato, nel 1931, un altro esemplare di S. kraemeri era stato catturato in Nuova Britannia. Se la specie sopravvivesse ancora in Nuova Britannia sarebbe sicuramente molto rara (diversamente da Manus, dove è molto comune), poiché in tutti questi anni di ricerca ne sono stati trovati solo due esemplari[3].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene sia ancora piuttosto comune a Manus, già nel 1914 Cohn riferì che S. kraemeri era già scomparso da altre isole dell'arcipelago dell'Ammiragliato, come Baluan, a causa della caccia. Flannery ne riscontrò la presenza in una vasta gamma di habitat, perfino nei giardini. Gli abitanti di Manus ne apprezzano molto le carni e la specie viene venduta frequentemente nei mercati dell'isola; anche gli esemplari trovati lungo le coste occidentali della Nuova Britannia potrebbero essere stati trasportati là dall'uomo[3].

La specie tollera bene anche ambienti danneggiati dalla presenza umana, ma data la continua riduzione dell'habitat la IUCN la classifica tra le specie prossime alla minaccia (Near Threatened)[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Lamoreux, J. & Hilton-Taylor, C. (Global Mammal Assessment Team) 2008, Spilocuscus kraemeri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Spilocuscus kraemeri, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ a b c d Tim F. Flannery, Mammals of the South-West Pacific and Moluccan Islands, Cornell University Press, 1995, ISBN 9780801431500.

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