Camorra (film): differenze tra le versioni
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Versione delle 16:58, 27 ott 2016
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Fabio Testi e Benito Artesi in una scena del film | |
Paese di produzione | Italia |
Durata | 114 min. |
Genere | drammatico |
Regia | Pasquale Squitieri |
Soggetto | Pasquale Squitieri |
Sceneggiatura | Pasquale Squitieri |
Fotografia | Giulio Albonico |
Montaggio | Daniele Alabiso |
Musiche | Manuel De Sica |
Interpreti e personaggi | |
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Camorra è un film del 1972, diretto da Pasquale Squitieri.
Trama
Napoli. Tonino Russo esce dal carcere di Poggioreale; una volta tornato a casa, viene affrontato da un teppista del quartiere: sfidato a duello da quest'ultimo con i coltelli, Tonino ha la meglio, ma gli risparmia la vita costringendolo a chiedergli scusa davanti a tutti. La sua "impresa" viene notata da Don Mario Capece, un boss della camorra che, impressionato dalla sua determinazione, gli offre lavoro come autista di camion per la distribuzione della carne, attività controllata dalla camorra.
Insieme al suo vecchio amico Cafiero, meglio conosciuto come "Sciancato", Tonino si fa subito notare da Don Capece per il suo impegno e, soprattutto, per il fatto di non farsi intimorire da nessuno. Il caso vuole, però, che l'uomo incontri sulla sua strada un usuraio, Don Ciccillo Cotrufo, sotto le cui grinfie era finito il vecchio padre malato, debitore di una grossa somma di denaro.
Tonino affronta l'usuraio, lo picchia e lo ridicolizza davanti a tutto il quartiere, senza sapere che lo strozzino è un amico di Don Capece. Quest'ultimo non esita ad infliggergli una severa punizione: per sdebitarsi e risarcire i danni in tempi brevi, Tonino dovrà svolgere compiti più rischiosi, anche per riguadagnare la fiducia dei camorristi.
Un giorno gli viene affidata la gestione di una bisca clandestina: Tonino inizia a godersi i frutti della sua nuova attività: una potente fuoriserie (una Lamborghini Miura), una nuova casa in un elegante quartiere della città. Per estinguere del tutto il suo debito però è costretto a diventare un killer ed eliminare un contrabbandiere, Rosario Pietravalle. Tonino riesce a portare a termine l'incarico, ma ne esce ferito da una pallottola all'addome.
Ristabilitosi, torna a gestire la bisca di cui è divenuto il padrone. Don Capece inizia a temere per la sua leadership; nonostante ciò, ordina proprio a Tonino di eliminare il capo di tutti i clan, Don Domenico De Ritis. In cambio, Tonino avrà un ruolo di spicco al vertice del nuovo vertice della camorra.