Giuseppe Tonelli: differenze tra le versioni

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==Vita e opere==
==Vita e opere==
Giuseppe Tonelli fu un pittore [[quadraturismo|quadraturista]] italiano attivo principalmente a [[Firenze]]. Fu allievo di [[Jacopo Chiavistelli]], il più celebre quadraturista del [[Seicento]] toscano e a [[Bologna]] di [[Tommaso Aldovrandini]].
Giuseppe Tonelli fu un pittore [[quadraturismo|quadraturista]] italiano attivo principalmente a [[Firenze]]. Fu allievo di [[Jacopo Chiavistelli]], il più celebre quadraturista del [[XVII secolo|Seicento]] toscano e a [[Bologna]] di [[Tommaso Aldovrandini]].


Collaborò con i migliori frescanti fiorentini del periodo, in particolare, le sue opere più celebri sono stati gli sfondi architettonici per la [[Galleria degli Uffizi]], dipinti insieme a [[Giuseppe Nicola Nasini]], opera commissionata dal Granduca [[Cosimo III de' Medici]] e durata dal [[1696]]-[[1699]] e quelli per [[Palazzo Pitti]] decorati insieme al veneziano [[Sebastiano Ricci]]. Con l'arrivo del Ricci a [[Firenze]] la pittura cambiò registro e dal tardo [[barocco]] si passò al [[rococò]]. Gli affreschi di [[Palazzo Pitti]] furono decorate per volere del Gran Principe [[Ferdinando de' Medici]], figlio sfortunato del Granduca Cosimo, ma che si circondò dei maggiori artisti del suo tempo e Giuseppe Tonelli fu tra questi.
Collaborò con i migliori frescanti fiorentini del periodo, in particolare, le sue opere più celebri sono stati gli sfondi architettonici per la [[Galleria degli Uffizi]], dipinti insieme a [[Giuseppe Nicola Nasini]], opera commissionata dal Granduca [[Cosimo III de' Medici]] e durata dal [[1696]]-[[1699]] e quelli per [[Palazzo Pitti]] decorati insieme al veneziano [[Sebastiano Ricci]]. Con l'arrivo del Ricci a [[Firenze]] la pittura cambiò registro e dal tardo [[barocco]] si passò al [[rococò]]. Gli affreschi di [[Palazzo Pitti]] furono decorate per volere del Gran Principe [[Ferdinando de' Medici]], figlio sfortunato del Granduca Cosimo, ma che si circondò dei maggiori artisti del suo tempo e Giuseppe Tonelli fu tra questi.


Fra gli storici dell'arte del '700-'800 di Tonelli si parla poco e spesso male. [[Luigi Lanzi]] lo cita fra una lista di allievi del Chiavistelli insieme a [[Lorenzo del Moro]], [[Rinaldo Botti]] e [[Benedetto Fortini]], tutti pittori quadraturisti di un certo rilievo, ma non parla dei suoi lavori.<ref>Luigi Lanzi, ''Storia pittorica della Italia: dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del XVIII secolo'', Volumi 1-2, F. Marchini, 1822, p. 221</ref> Mentre per Stefano Ticozzi fu:
Fra gli storici dell'arte del Settecento-Ottocento di Tonelli si parla poco e spesso male. [[Luigi Lanzi]] lo cita fra una lista di allievi del Chiavistelli insieme a [[Lorenzo del Moro]], [[Rinaldo Botti]] e [[Benedetto Fortini]], tutti pittori quadraturisti di un certo rilievo, ma non parla dei suoi lavori.<ref>Luigi Lanzi, ''Storia pittorica della Italia: dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del XVIII secolo'', Volumi 1-2, F. Marchini, 1822, p. 221</ref> Mentre per Stefano Ticozzi fu:


{{quote|...pittore sobrio ed elegante ''[...]'' ma è mancante di colorito e di espressione...|Stefano Ticozzi, ''Dizionario degli architetti, scultori, pittori: intagliatori in rame ed in pietra, coniatori di medaglie, musaicisti, niellatori, intarsiatori d'ogni età e d'ogni nazione'', Volumi 3-4, 1830}}
{{quote|...pittore sobrio ed elegante ''[...]'' ma è mancante di colorito e di espressione...|Stefano Ticozzi, ''Dizionario degli architetti, scultori, pittori: intagliatori in rame ed in pietra, coniatori di medaglie, musaicisti, niellatori, intarsiatori d'ogni età e d'ogni nazione'', Volumi 3-4, 1830}}
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Fra le sue opere, oltre alle decorazioni dei palazzi Medicei di Pitti e degli Uffizi, [[Villa Bellavista]] nei pressi di [[Borgo a Buggiano]] nel territorio [[Pistoia|pistoiese]], dipinta insieme a [[Stefano Papi]]. Insieme a [[Matteo Bonechi]] dipinse invece le strutture architettoniche per il soffitto della [[Chiesa di Sant'Egidio (Firenze)|Chiesa di Sant'Egidio]]. Fece delle prospettive architettoniche anche per la [[cantoria]] dell'[[Ex convento di San Francesco de' Macci]], ma che sono scomparse durante un rifacimento moderno della chiesa oggi passata ad altro uso.
Fra le sue opere, oltre alle decorazioni dei palazzi Medicei di Pitti e degli Uffizi, [[Villa Bellavista]] nei pressi di [[Borgo a Buggiano]] nel territorio [[Pistoia|pistoiese]], dipinta insieme a [[Stefano Papi]]. Insieme a [[Matteo Bonechi]] dipinse invece le strutture architettoniche per il soffitto della [[Chiesa di Sant'Egidio (Firenze)|Chiesa di Sant'Egidio]]. Fece delle prospettive architettoniche anche per la [[cantoria]] dell'[[Ex convento di San Francesco de' Macci]], ma che sono scomparse durante un rifacimento moderno della chiesa oggi passata ad altro uso.


Un lavoro decorativo a più mani si trova nella medicea [[Villa di Lappeggi]] fatta insieme ai migliori quadraturisti della scena fiorentina di inizio '700: [[Rinaldo Botti]], [[Lorenzo del Moro]] e [[Stefano Papi]].
Un lavoro decorativo a più mani si trova nella medicea [[Villa di Lappeggi]] fatta insieme ai migliori quadraturisti della scena fiorentina di inizio Settecento: [[Rinaldo Botti]], [[Lorenzo del Moro]] e [[Stefano Papi]].


Con il Papi, che fu il suo maggior collaboratore, lavorò anche nella [[Chiesa di Santa Maria di Candeli]] per l'affresco della ''Gloria della Vergine'' di [[Niccolò Lapi]] nel [[1703]].
Con il Papi, che fu il suo maggior collaboratore, lavorò anche nella [[Chiesa di Santa Maria di Candeli]] per l'affresco della ''Gloria della Vergine'' di [[Niccolò Lapi]] nel [[1703]].
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Sempre con [[Sebastiano Ricci]] fece le quadrature architettoniche per il soffitto di [[Palazzo Fenzi]] e quelli di [[Alessandro Gherardini]] nella [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Firenze)|Chiesa di Santa Maria degli Angeli]], locali oggi adibiti ad aule dalla Facolta di Lettere e Filosofia dell'[[Università di Firenze]].
Sempre con [[Sebastiano Ricci]] fece le quadrature architettoniche per il soffitto di [[Palazzo Fenzi]] e quelli di [[Alessandro Gherardini]] nella [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Firenze)|Chiesa di Santa Maria degli Angeli]], locali oggi adibiti ad aule dalla Facolta di Lettere e Filosofia dell'[[Università di Firenze]].



Giuseppe Tonelli morì nel [[1732]], probabilmente a [[Firenze]].
Giuseppe Tonelli morì nel [[1732]], probabilmente a [[Firenze]].
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*M. Chiarini, ''G. Tonelli. Progetto per una decorazione di soffitto'', in ''Disegni e incisioni della raccolta Maruccelli'', Firenze 1984, p. 109.
*M. Chiarini, ''G. Tonelli. Progetto per una decorazione di soffitto'', in ''Disegni e incisioni della raccolta Maruccelli'', Firenze 1984, p. 109.
**''Giuseppe Tonelli (1688 - 1732) : alcune novità'' in ''L'architettura dell'inganno : quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca'', Firenze, Alinea Editrice, 2004
**''Giuseppe Tonelli (1688 - 1732) : alcune novità'' in ''L'architettura dell'inganno : quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca'', Firenze, Alinea Editrice, 2004
*G. Raggi, ''Disegni di Giuseppe Tonelli, quadraturista a Firenze'', in ''"Annuario della scuola di specializzazione in storia dell’arte dell’università di Bologna"'', I, 2000, pp. 81-103.
*G. Raggi, ''Disegni di Giuseppe Tonelli, quadraturista a Firenze'', in ''"Annuario della scuola di specializzazione in storia dell'arte dell'università di Bologna"'', I, 2000, pp. 81-103.
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Versione delle 11:48, 21 dic 2012

Soffitto della Chiesa di Sant'Egidio, Firenze

Giuseppe Tonelli (Firenze, 16681732) è stato un pittore italiano.

Vita e opere

Giuseppe Tonelli fu un pittore quadraturista italiano attivo principalmente a Firenze. Fu allievo di Jacopo Chiavistelli, il più celebre quadraturista del Seicento toscano e a Bologna di Tommaso Aldovrandini.

Collaborò con i migliori frescanti fiorentini del periodo, in particolare, le sue opere più celebri sono stati gli sfondi architettonici per la Galleria degli Uffizi, dipinti insieme a Giuseppe Nicola Nasini, opera commissionata dal Granduca Cosimo III de' Medici e durata dal 1696-1699 e quelli per Palazzo Pitti decorati insieme al veneziano Sebastiano Ricci. Con l'arrivo del Ricci a Firenze la pittura cambiò registro e dal tardo barocco si passò al rococò. Gli affreschi di Palazzo Pitti furono decorate per volere del Gran Principe Ferdinando de' Medici, figlio sfortunato del Granduca Cosimo, ma che si circondò dei maggiori artisti del suo tempo e Giuseppe Tonelli fu tra questi.

Fra gli storici dell'arte del Settecento-Ottocento di Tonelli si parla poco e spesso male. Luigi Lanzi lo cita fra una lista di allievi del Chiavistelli insieme a Lorenzo del Moro, Rinaldo Botti e Benedetto Fortini, tutti pittori quadraturisti di un certo rilievo, ma non parla dei suoi lavori.[1] Mentre per Stefano Ticozzi fu:

«...pittore sobrio ed elegante [...] ma è mancante di colorito e di espressione...»

Fra le sue opere, oltre alle decorazioni dei palazzi Medicei di Pitti e degli Uffizi, Villa Bellavista nei pressi di Borgo a Buggiano nel territorio pistoiese, dipinta insieme a Stefano Papi. Insieme a Matteo Bonechi dipinse invece le strutture architettoniche per il soffitto della Chiesa di Sant'Egidio. Fece delle prospettive architettoniche anche per la cantoria dell'Ex convento di San Francesco de' Macci, ma che sono scomparse durante un rifacimento moderno della chiesa oggi passata ad altro uso.

Un lavoro decorativo a più mani si trova nella medicea Villa di Lappeggi fatta insieme ai migliori quadraturisti della scena fiorentina di inizio Settecento: Rinaldo Botti, Lorenzo del Moro e Stefano Papi.

Con il Papi, che fu il suo maggior collaboratore, lavorò anche nella Chiesa di Santa Maria di Candeli per l'affresco della Gloria della Vergine di Niccolò Lapi nel 1703.

Fu anche un buon disegnatore, soprattutto di architetture e ornamenti, un notevole corpus di suoi disegni si trovano oggi in varie collezioni oltre che al Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi e la Biblioteca Marucelliana di Firenze.

Sempre con Sebastiano Ricci fece le quadrature architettoniche per il soffitto di Palazzo Fenzi e quelli di Alessandro Gherardini nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli, locali oggi adibiti ad aule dalla Facolta di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze.

Giuseppe Tonelli morì nel 1732, probabilmente a Firenze. Fra i suoi allievi il quadraturista Pietro Anderlini.

Note

  1. ^ Luigi Lanzi, Storia pittorica della Italia: dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del XVIII secolo, Volumi 1-2, F. Marchini, 1822, p. 221

Bibliografia

  • A. F. Marmi, Notizie di Giuseppe Tonelli pittore, ms., Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II, 110, c. 446.
  • M. Chiarini, G. Tonelli. Progetto per una decorazione di soffitto, in Disegni e incisioni della raccolta Maruccelli, Firenze 1984, p. 109.
    • Giuseppe Tonelli (1688 - 1732) : alcune novità in L'architettura dell'inganno : quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca, Firenze, Alinea Editrice, 2004
  • G. Raggi, Disegni di Giuseppe Tonelli, quadraturista a Firenze, in "Annuario della scuola di specializzazione in storia dell'arte dell'università di Bologna", I, 2000, pp. 81-103.