Tito Publio Carisio: differenze tra le versioni
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Al termine del primo biennio di campagne fondava la [[colonia romana|colonia]] di [[Merida|Emerita Augusta]] ([[25 a.C.]]) con i veterani delle legioni ''[[Legio V Alaudae|V Alaudae]]'' e ''[[Legio X Gemina|X Gemina]]''. Durante il suo mandato coniò un [[denario]] sul quale era rappresentato il viso di [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] e sul retro era riportato il suo nome con la dicitura ''P. CARISIVS LEG AVGVSTI'', ma [[Cassio Dione Cocceiano|Dione]] lo accusò di sprechi e crudeltà<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia di Roma'', LIV, 5, 1<ref>. |
Al termine del primo biennio di campagne fondava la [[colonia romana|colonia]] di [[Merida|Emerita Augusta]] ([[25 a.C.]]) con i veterani delle legioni ''[[Legio V Alaudae|V Alaudae]]'' e ''[[Legio X Gemina|X Gemina]]''. Durante il suo mandato coniò un [[denario]] sul quale era rappresentato il viso di [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] e sul retro era riportato il suo nome con la dicitura ''P. CARISIVS LEG AVGVSTI'', ma [[Cassio Dione Cocceiano|Dione]] lo accusò di sprechi e crudeltà<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia di Roma'', LIV, 5, 1<ref>. |
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Combatté nuovamente contro una sollevazione tra gli [[Asturi]] nel [[22 a.C.]], a fianco del nuovo legato della [[Tarraconense]], un certo [[Gaio Furnio]]<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia di Roma'', LIV, 5, 2.</ref> ([[console romano|console]] nel [[17 a.C.]]). |
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Versione delle 16:45, 18 mar 2008
Tito Publio Carisio (in latino: Titus Publius Carisisus; ?, attorno al 55 a.C. – I secolo d.C.) è stato un generale romano, probabilmente di origine italica.
Biografia
E’ ricordato prima come luogotenente di Ottaviano durante gli scontri avvenuti contro Sesto Pompeo nel 36 a.C.[1], ed un decennio più tardi come legato della Spagna Ulteriore negli anni 27-22 a.C.. Rimasto in Lusitania per 5 anni, al principio del suo mandato, con una rapida marcia salvò l’esercito da un attacco a sorpresa ordito dal popolo degli Asturi ed ottenne una vittoria campale, un’eccezione per campagne di questo genere[2]. I resti dell'esercito degli Asturi appena sconfitto si rifugiarono nella loro capitale, Lancia, ma al termine di un duro assedio furono vinti e sottomessi dal gnerale romano, insieme a molti altri punti strategici della regione[3].
Al termine del primo biennio di campagne fondava la colonia di Emerita Augusta (25 a.C.) con i veterani delle legioni V Alaudae e X Gemina. Durante il suo mandato coniò un denario sul quale era rappresentato il viso di Augusto e sul retro era riportato il suo nome con la dicitura P. CARISIVS LEG AVGVSTI, ma Dione lo accusò di sprechi e crudeltàErrore nelle note: </ref>
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(console nel 17 a.C.).
Note
- ^ Appiano di Alessandria, La guerra civile, V, 111.
- ^ Floro, Epitome di storia romana, II, 33, 56-58.
- ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LIII, 25, 8.
Bibliografia
Fonti primarie
- Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LIII-LIV.
- Floro, Epitome di storia romana, II, 33.
- Appiano di Alessandria, Guerra Civile, V.
Fonti Secondarie
- Jorge Camino, Yolanda Viniegra y Rogelio Estrada, La Carisa: Ástures y Romanos Frente a Frente, 2005, ISBN 84-7925-287-1.
- R.Syme, L’aristocrazia Augustea, trad.it., Milano 1993.
- A. Brancati, Augusto e la guerra di Spagna, Urbino 1963.
- Angel Ocejo Herrero e AAVV, Las Guerras Cántabras.