Andrea Carusi: differenze tra le versioni

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Laureato in Fisica, è stato planetologo presso lo IASF (Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica) <ref>{{cita web| url=http://spaceguard.rm.iasf.cnr.it/tumblingstone/staff.htm |accesso=18 maggio 2020 | titolo=Tumbling Stone}}</ref>, parte del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]] di Roma, oggi parte dell'[[Istituto nazionale di astrofisica]]. Si occupa delle problematiche connesse con l'impatto di [[asteroide|asteroidi]] e [[cometa|comete]] con la Terra<ref>{{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=Present and future of the Spaceguard Survey |autore=A. Carusi |rivista=International Workshop on Collaboration and Coordination among NEO Observers and Orbital Computers held at Kurshiki City Art Museum, Japan from October 23 to 26, 2001 organized by Japan Spaceguard Association |pp.59-66 |anno=2001 |url=http://articles.adsabs.harvard.edu/pdf/2001ccno.conf...59C |editore=Syuzo Isobe and Yoshifusa Asakuro|accesso=18 maggio 2020}}</ref>. È stato presidente della Commission 20 della [[Unione Astronomica Internazionale|International Astronomical Union]] - Positions & Motions of Minor Planets, Comets & Satellites - dal 1991 al 1994<ref>{{cita web|url=https://www.iau.org/administration/membership/individual/5290/|titolo=Andrea Carusi (IAU individual members) |editore=IAU |accesso=15 maggio 2020}}</ref>. Dopo aver promosso un incontro internazionale nell'isola di Vulcano (1995) <ref>{{cita web | url=http://spaceguard.rm.iasf.cnr.it/SGF/Vulcano/INDEX.html | accesso=15 maggio 2020 | titolo=Vulcano Workshop (1995), IAU Working Group on Near-Earth Objects. | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722083645/http://spaceguard.rm.iasf.cnr.it/SGF/Vulcano/INDEX.html | dataarchivio=22 luglio 2011 | urlmorto=sì }}</ref> è stato uno dei fondatori e presidente della [[Spaceguard Foundation]] <ref>{{cita web| url=http://spaceguard.rm.iasf.cnr.it/index.html | titolo=Spaceguard Central Node |editore=Spaceguard Foundation |accesso=15 maggio 2020}}</ref><ref>{{cita web| url=http://spaceguard.rm.iasf.cnr.it/SGF/members.html |editore=Spaceguard Foundation |accesso=15 maggio 2020 | titolo= Members of The Spaceguard Foundation}}</ref>.
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Andrea Carusi (1946) è un astrofisico italiano. Laureato in Fisica, è stato planetologo presso lo IASF (Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica) [1], parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, oggi parte dell'Istituto nazionale di astrofisica. Si occupa delle problematiche connesse con l'impatto di asteroidi e comete con la Terra[2]. È stato presidente della Commission 20 della International Astronomical Union - Positions & Motions of Minor Planets, Comets & Satellites - dal 1991 al 1994[3]. Dopo aver promosso un incontro internazionale nell'isola di Vulcano (1995) [4] è stato uno dei fondatori e presidente della Spaceguard Foundation [5][6].

Secondo Coelum Astronomia è "il maggior esperto italiano e uno tra i più autorevoli astronomi a livello mondiale che si occupano delle problematiche connesse con l'impatto di asteroidi e comete con la Terra".[7]

Gli è stato dedicato l'asteroide 4700 Carusi[8].

Note

  1. ^ Tumbling Stone, su spaceguard.rm.iasf.cnr.it. URL consultato il 18 maggio 2020.
  2. ^ (EN) A. Carusi, Present and future of the Spaceguard Survey, in International Workshop on Collaboration and Coordination among NEO Observers and Orbital Computers held at Kurshiki City Art Museum, Japan from October 23 to 26, 2001 organized by Japan Spaceguard Association, Syuzo Isobe and Yoshifusa Asakuro, 2001. URL consultato il 18 maggio 2020.
  3. ^ Andrea Carusi (IAU individual members), su iau.org, IAU. URL consultato il 15 maggio 2020.
  4. ^ Vulcano Workshop (1995), IAU Working Group on Near-Earth Objects., su spaceguard.rm.iasf.cnr.it. URL consultato il 15 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  5. ^ Spaceguard Central Node, su spaceguard.rm.iasf.cnr.it, Spaceguard Foundation. URL consultato il 15 maggio 2020.
  6. ^ Members of The Spaceguard Foundation, su spaceguard.rm.iasf.cnr.it, Spaceguard Foundation. URL consultato il 15 maggio 2020.
  7. ^ L’intervista con Andrea Carusi « Coelum Astronomia, su www.coelum.com. URL consultato il 29 dicembre 2020.
  8. ^ (4700) Carusi = 1986 VV6, su minorplanetcenter.net, IAU - Minor Planet Center. URL consultato il 15 maggio 2020.
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