Galileo Cavallari Murat: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nuova pagina: {{Bio |Nome = Galileo |Cognome = Cavallari Murat |Sesso = M |LuogoNascita = Comacchio |GiornoMeseNascita = |AnnoNascita = 1877 |LuogoMorte = Lanzo Torinese |GiornoMese...
 
mNessun oggetto della modifica
Riga 19: Riga 19:
Esordì come ritrattista: del 1898 è una sua immagine a [[sfumino]] della concittadina Ines Samaritani. Nel 1902, Cavallari Murat si occupò dei restauri alla cappella di Santa Filomena nel [[Duomo di Comacchio]]<ref>Antonio P. Torresi, ''Secondo dizionario biografico di pittori restauratori italiani dal 1750 al 1950'', Liberty House, Ferrara, 2003, p. 60</ref>. Nel 1907, ormai trentenne, decise di trasferirsi a [[Chiavenna]], dove insegnò disegno e calligrafia nelle scuole superiori.
Esordì come ritrattista: del 1898 è una sua immagine a [[sfumino]] della concittadina Ines Samaritani. Nel 1902, Cavallari Murat si occupò dei restauri alla cappella di Santa Filomena nel [[Duomo di Comacchio]]<ref>Antonio P. Torresi, ''Secondo dizionario biografico di pittori restauratori italiani dal 1750 al 1950'', Liberty House, Ferrara, 2003, p. 60</ref>. Nel 1907, ormai trentenne, decise di trasferirsi a [[Chiavenna]], dove insegnò disegno e calligrafia nelle scuole superiori.


In seguito si trasferì a [[Torino]], ma non troncò mai i rapporti con la provincia d'origine: nel 1914 infatti aderì ad una collettiva tentua presso il [[Palazzo dei Diamanti]] e fu costantemente paesaggista di Comacchio e delle sue [[Valli di Comacchio|Valli]].
In seguito si trasferì a [[Torino]], ma non troncò mai i rapporti con la provincia d'origine: nel 1914 infatti aderì ad una collettiva tenuta presso il [[Palazzo dei Diamanti]] e fu costantemente paesaggista di Comacchio e delle sue [[Valli di Comacchio|Valli]].


Negli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|trenta]] fu autore di vedute di Torino e del [[Piemonte]], ma anche di nature morte, come documentano alcune opere presso collezioni private a Comacchio. Fu anche scultore e, nel 1945, eseguì il [[busto]] in marmo del partigiano [[Edgardo Fogli]], collocato nella sala consiliare del Municipio di Comacchio: l'opera fu donata «''dai Comacchiesi residenti a Torino''», come recita la sottostante lapide<ref>Lucio Scardino, ''Appunti sparsi sulla quadreria di Comacchio'', in ''Anecdota'', anno XVII, n. 2, Comacchio, dicembre 2007</ref>.
Negli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|trenta]] fu autore di vedute di Torino e del [[Piemonte]], ma anche di nature morte, come documentano alcune opere presso collezioni private a Comacchio. Fu anche scultore e, nel 1945, eseguì il [[busto]] in marmo del partigiano [[Edgardo Fogli]], collocato nella sala consiliare del Municipio di Comacchio: l'opera fu donata «''dai Comacchiesi residenti a Torino''», come recita la sottostante lapide<ref>Lucio Scardino, ''Appunti sparsi sulla quadreria di Comacchio'', in ''Anecdota'', anno XVII, n. 2, Comacchio, dicembre 2007</ref>.

Versione delle 20:29, 30 dic 2020

Galileo Cavallari Murat (Comacchio, 1877Lanzo Torinese, 1947) è stato un pittore e scultore italiano.

Biografia

Studiò presso le Scuole Tecniche di Comacchio, quindi si perfezionò nell'Accademia di belle arti di Bologna, grazie a un sussidio finanziario concesso dall'Amministrazione provinciale di Ferrara[1].

Esordì come ritrattista: del 1898 è una sua immagine a sfumino della concittadina Ines Samaritani. Nel 1902, Cavallari Murat si occupò dei restauri alla cappella di Santa Filomena nel Duomo di Comacchio[2]. Nel 1907, ormai trentenne, decise di trasferirsi a Chiavenna, dove insegnò disegno e calligrafia nelle scuole superiori.

In seguito si trasferì a Torino, ma non troncò mai i rapporti con la provincia d'origine: nel 1914 infatti aderì ad una collettiva tenuta presso il Palazzo dei Diamanti e fu costantemente paesaggista di Comacchio e delle sue Valli.

Negli anni venti e trenta fu autore di vedute di Torino e del Piemonte, ma anche di nature morte, come documentano alcune opere presso collezioni private a Comacchio. Fu anche scultore e, nel 1945, eseguì il busto in marmo del partigiano Edgardo Fogli, collocato nella sala consiliare del Municipio di Comacchio: l'opera fu donata «dai Comacchiesi residenti a Torino», come recita la sottostante lapide[3].

Suo figlio, Augusto Cavallari Murat (Chiavenna 1911 - Torino 1989), si laureò in ingegneria presso il Politecnico di Torino, fu a lungo docente universitario e pubblicò numerosi volumi di carattere tecnico.

Note

  1. ^ Lucio Scardino, Fate la carità!, in Terra di Provincia. Uomini, donne, memorie e figure, Ferrara, 2003, pp.63-64
  2. ^ Antonio P. Torresi, Secondo dizionario biografico di pittori restauratori italiani dal 1750 al 1950, Liberty House, Ferrara, 2003, p. 60
  3. ^ Lucio Scardino, Appunti sparsi sulla quadreria di Comacchio, in Anecdota, anno XVII, n. 2, Comacchio, dicembre 2007

Bibliografia

  • Lucio Scardino, Antonio P: Torresi, Cinquanta opere d'arte dalle Collezioni Comunali di Comacchio, Liberty House, Ferrara, 2009, pp. 99-100.