Teatro Giuseppe Verdi (Cesena): differenze tra le versioni

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Teatro Giuseppe Verdi
Interno del teatro
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCesena
Indirizzovia Luigi Sostegni, 13
Dati tecnici
Tipoteatro all'italiana
Realizzazione
Inaugurazione1874
Proprietarioprivato
Sito ufficiale e Sito ufficiale
Coordinate: 44°08′06″N 12°14′54.6″E / 44.135°N 12.2485°E44.135; 12.2485

Il Teatro Giuseppe Verdi è un teatro situato a Cesena, in provincia di Forlì-Cesena.[1]

Storia

L'origine dell'attuale Teatro Verdi risale al 1874, quando venne eretta l'Arena Giardino, in prossimità della vecchia murata di Cesena, dove è realizzato anche il giardino pubblico della città; a poca distanza dal Teatro Alessandro Bonci. In un secondo tempo l'arena fu modificata assumendo l'aspetto di un elegante teatro, che conserva la denominazione 'Giardino', con platea ellittica e tre ordini sovrapposti a fascia continua, rispettivamente di gallerie e barcacce al primo ordine, palchi al secondo e loggione al terzo; sorretti da sottili colonnine in ghisa, palchi di proscenio e soffitto decorato. Vi si svolsero abitualmente spettacoli di vario genere, prosa, operetta, lirica ed esibizioni ginniche; nel dicembre 1896 fu organizzata la prima proiezione cinematografica cesenate e, dopo un periodo di disinteresse per questa invenzione, dal 1904 gli spettacoli cinematografici occuperono con regolarità la programmazione di questo luogo, interrotta nell'aprile 1907, quando un incendio danneggiò notevolmente il teatro che sarà ricostruito in breve tempo.

Dal 1919 assunse la denominazione di Teatro Giuseppe Verdi, che tuttora conserva. Continuarono ad alternarvisi spettacoli di varietà, operette, veglioni di carnevale e spettacoli cinematografici, né mancarono le serate dedicate ai dibattiti politici, in quanto il teatro venne affittato anche ai vari partiti. Nel 1975 fu oggetto di un complessivo intervento di risistemazione che, pur non modificandone radicalmente la struttura, introdusse una sorta di mascheramento dell'aspetto originario. L'ultima stagione teatrale si svolse nel 1977-78, poi questo spazio fu destinato esclusivamente alle proiezioni cinematografiche. Fino all'attualità, quando un radicale intervento ne ha ridefinito aspetto e funzioni.

Il carattere di spazio polivalente, destinato fin dalla sua origine ad ospitare le più svariate forme di spettacolo, è stato integralmente recuperato e reinterpretato in chiave attuale, grazie ad un progetto di restauro affidato dai proprietari all'architetto Sanzio Castagnoli di Cesena. Intento principale del progettista è stato quello di togliere quanto negli anni era stato sovrapposto alla struttura originaria; attraverso un'operazione filologica estremamente rispettosa che, eliminando le innumerevoli superfetazioni e facendone riemergere l'ossatura, ha riproposto l'architettura della sala nella sua essenza grafica. Della funzione di cinematografo sono state conservate solo alcune 'memorie', quale la scala di accesso alla cabina di proiezione (che è stata eliminata), nonché la 'bocca di proiezione'. La platea in cemento è stata sostituita con un opportuno assito ligneo, mentre la rimozione dello schermo cinematografico ha riportato alla luce l'originale palcoscenico, rivelatosi di notevoli proporzioni, completo di argano e graticcio ligneo d'epoca. Il ripristino del lucernaio centrale, reso possibile entro l'antico perimetro, consente di inondare di luce zenitale la sala, permettendone una vivibilità diurna. Il design proposto da Giacomo Strada per quanto riguarda gli arredi 'dinamici', studiati coerentemente con la cifra stilistica della macchina teatrale, al fine di consentire un'efficace mobilità degli oggetti, rappresenta, con la scultura installata nel foyer, l'impatto più d'avanguardia. Francesco Bocchini ha infatti realizzato per il foyer di questo teatro una grande composizione a muro costituita da 160 maschere in lamiera di ferro dipinte ad olio, dedicate in modo ironico e irriverente a personaggi della musica classica e dello spettacolo. Il teatro così rinnovato si caratterizza per un'offerta culturale e d'intrattenimento particolarmente diversificata.

Partendo dal presupposto che il linguaggio dell'arte nell'accezione più ampia delle sue molteplici espressioni è in grado di rinnovare lo spirito aggregativo, creativo e culturale, gli operatori del Verdi hanno dato vita ad una programmazione che intende il teatro nelle sue più eclettiche sfaccettature. Inoltre, al di fuori della programmazione ufficiale, questi spazi sono resi disponibili per attività altre, siano esse volte a promuovere un rapporto interattivo e dinamico con l'arte contemporanea attraverso esposizioni, presentazioni, incontri tra il pubblico e la critica, oppure per conferenze e iniziative aziendali.

Dalla primavera del 2008 nel parco adiacente al teatro sono state collocate nove sculture in bronzo dedicate ai personaggi della Commedia dell'arte, opere realizzate dallo scultore Domenico Neri che le ha donate ala città.

Note

  1. ^ Lidia Bortolotti, Teatro Verdi, su dati.beniculturali.it.

Bibliografia

  • Simonetta M. Bondoni (a cura di), Teatri storici in Emilia Romagna, Bologna, Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, 1982.
  • Lidia Bortolotti (a cura di), Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, Bologna, 1995.

Voci correlate

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