Nicola Malinconico: differenze tra le versioni

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==Biografia==
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Figlio di [[Andrea Malinconico]]<ref>{{cita libro|autore =[[Pietro Napoli Signorelli]]|titolo =Vicende Della Coltura Nelle Due Sicilie|editore = ed. Flauto|anno = 1784}}</ref> e di Antonia De Popoli figlia del pittore Giacinto, le prime lezioni le ebbe nella bottega paterna con il fratello maggiore [[Oronzo Malinconico|Oronzo]], con il quale lavorò per la realizzazione di alcune opere<ref>{{Treccani|nicola-malinconico_(Dizionario-Biografico)/|titolo =MALINCONICO,Nicola|autore =Luca Bortolotti|accesso =1 agosto 2016}}</ref>. Successivamente discepolo di [[Massimo Stanzione]] e poi di Andrea Belvedere, viene infine descritto come seguace di [[Luca Giordano]], tanto da essere chiamato a sostituirlo, quando questi andrà in Spagna, per realizzare la pala ''Martirio di sant'Alessandro'' nel [[Duomo di Bergamo]] nel [[1693]] <ref>{{cita web|url =http://www.finestresullarte.info/operadelgiorno/2015/389-nicola-malinconico-martirio-di-sant-alessandro-da-bergamo.php|titolo =Martirio di sant'Alessandro da Bergamo di Nicola Malinconico|editore =Finestre sull'arte|accesso =1º agosto 2016}}</ref>. Prima che terminasse questa opere, il 21 gennaio [[1694]] <ref>{{cita web|url =http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00629/|titolo =Sogno di San Giuseppe|editore =Lombardia beni culturali|accesso =1º agosto 2016}}</ref> gli vennero commissionate dieci tele per la [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|chiesa di Santa Maria Maggiore]] sempre di Bergamo, tra qui una ''Madonna Immacolata'', un ''Sogno di san Giuseppe''<ref>{{cita web|url =http://arteantica.eu/opera-omnia/malinconico_nicola_o_niccol%C3%B2_malinconici-00010194.html|titolo =Opere dìarte di Nicola Malinconico|editore =Arte antica.wu|accesso =1º agosto 2016|urlmorto =sì|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20160918023126/http://arteantica.eu/opera-omnia/malinconico_nicola_o_niccol%C3%B2_malinconici-00010194.html|dataarchivio =18 settembre 2016}}</ref>.
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Molte furono le sue opere su tela di carattere religioso; il suo stile risente sia del cromatismo del Giordano, sia della maniera [[Francesco Solimena|solimeliana]], appresa in un viaggio in [[Spagna]]. Ha dipinto l'[[abside]] della Chiesa di San Michele Arcangelo ad [[Anacapri]], oltre ad opere che richiamavano i lavori di [[Pietro Paolo Bonzi]] e [[Paolo Porpora]].
Molte furono le sue opere su tela di carattere religioso; il suo stile risente sia del cromatismo del Giordano, sia della maniera [[Francesco Solimena|solimeliana]], appresa in un viaggio in [[Spagna]]. Ha dipinto l'[[abside]] della Chiesa di San Michele Arcangelo ad [[Anacapri]], oltre ad opere che richiamavano i lavori di [[Pietro Paolo Bonzi]] e [[Paolo Porpora]].

Versione delle 12:18, 6 lug 2018

Nicola Malinconico, Natura morta, olio su tela, Pinacoteca di Bari.

Nicola Malinconico, o Nicolò (Napoli, 8 agosto 166325 marzo 1726), è stato un pittore italiano tardo-barocco, di origini napoletane.

Biografia

Figlio di Andrea Malinconico[1] e di Antonia De Popoli figlia del pittore Giacinto, le prime lezioni le ebbe nella bottega paterna con il fratello maggiore Oronzo, con il quale lavorò per la realizzazione di alcune opere[2]. Successivamente discepolo di Massimo Stanzione e poi di Andrea Belvedere, viene infine descritto come seguace di Luca Giordano, tanto da essere chiamato a sostituirlo, quando questi andrà in Spagna, per realizzare la pala Martirio di sant'Alessandro nel Duomo di Bergamo nel 1693 [3]. Prima che terminasse questa opere, il 21 gennaio 1694 [4] gli vennero commissionate dieci tele per la chiesa di Santa Maria Maggiore sempre di Bergamo, tra cui una Madonna Immacolata, un Sogno di san Giuseppe[5].

Molte furono le sue opere su tela di carattere religioso; il suo stile risente sia del cromatismo del Giordano, sia della maniera solimeliana, appresa in un viaggio in Spagna. Ha dipinto l'abside della Chiesa di San Michele Arcangelo ad Anacapri, oltre ad opere che richiamavano i lavori di Pietro Paolo Bonzi e Paolo Porpora. Nel 1700 sposò Rosa Teresa De Magistris, dalla quale ebbe numerosi figli, tra i quali Carlo che proseguì il lavoro del padre [6].
Intorno al 1700 il vescovo Oronzo Filomarini gli commissionò la decorazione della Cattedrale di Gallipoli. Completò grandi tele aventi come soggetto: Cristo scaccia i mendicanti dal tempio nella contro-facciata; Entrata in Gerusalemme, Il miracolo dello zoppo, La sepoltura di Sant'Agata. Sul soffitto dipinse "Sant'Agata ferma l'eruzione dell'Etna; S.Agata visita S.Pietro in cella; la Gloria di Sant'Agata, Processo e condanna di Sant'Agata (1715) e Martirio di San Sebastiano. Autore della tela della "Madonna delle Grazie tra Sant'Ignazio di loyola e Sant'Anna" (1707) nell'Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis in Sant'Egidio del Monte Albino.

A Napoli, nella chiesa di Santa Maria Donnalbina, realizzò intorno al 1701 un vasto ciclo di dipinti: l'affresco della controfacciata con Cristo che entra in Gerusalemme e le tele del soffitto con L'Assunzione (firmata) e Sant'Agnello che scaccia i Saraceni da Napoli, nonché otto figure affrescate di Santi tra le finestre.[7]

Nicola Malinconico e Oronzo - Martirio di sant'Alessandro, 1695

Un secondo ciclo di pitture fu completato con l'aiuto del figlio Carlo[8].

Altre opere di Nicola Malinconico decorano gli altari laterali della Chiesa di Santa Maria della Mercede e Sant'Alfonso Maria de' Liguori a Napoli:

  • San Francesco d'Assisi, II a destra
  • San Nicola di Bari, III a destra
  • San Carlo Borromeo, I a sinistra
  • San Francesco di Paola, II a sinistra

A Malinconico sono attribuiti due dipinti nel Santuario dell'Immacolata Concezione a Frattamaggiore; questa paternità sarebbe documentata da una partita di 20 ducati saldata e registrata da atti bancari nel 1708.

Note

  1. ^ Pietro Napoli Signorelli, Vicende Della Coltura Nelle Due Sicilie, ed. Flauto, 1784.
  2. ^ Luca Bortolotti, Nicola Malinconico, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 1º agosto 2016.
  3. ^ Martirio di sant'Alessandro da Bergamo di Nicola Malinconico, su finestresullarte.info, Finestre sull'arte. URL consultato il 1º agosto 2016.
  4. ^ Sogno di San Giuseppe, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia beni culturali. URL consultato il 1º agosto 2016.
  5. ^ Opere dìarte di Nicola Malinconico, su arteantica.eu, Arte antica.wu. URL consultato il 1º agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2016).
  6. ^ Il Trionfo dell’Immacolata di Carlo Malinconico nella chiesa di San Donato a Orta (PDF), su iststudiatell.org, Franco Pezzella. URL consultato il 1º agosto 2016.
    «il pittore napoletano Carlo Malinconico nel 1734. Figlio del più celebre Nicola, un giordanesco che ai suoi tempi godette di grande fama»
  7. ^ Renato Ruotolo, Napoli Sacra, n° 5, Elio De Rosa, 1993, Napoli.
  8. ^ Cattedrale di Gallipoli Archiviato il 23 giugno 2007 in Internet Archive.

Bibliografia

  • Antonio Orlandi Pellegrino, Abecedario pittorico del M.R.P., Napoli, 1753. ISBN non esistente
  • B. Painting and Sculpture. Oreste Ferrari The Burlington Magazine (1979) p 263.
  • M.A. Pavone, Pittori napoletani del ‘700 Nuovi documenti. Appendice documentaria di U. FIORE, Napoli 1994, doc. 6, pp.76-77.
  • B. De Dominici, Vita de' pittori scultori e architetti napoletani, Napoli 1742-45, III, pp.120 e 446.
  • Achille della Ragione - Nicola Malinconico pittore di natura morta - Napoli 2009

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