Chelonia mydas: differenze tra le versioni
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Si distingue dalle altre tartarughe marine per il [[carapace]] dotato di quattro paia di [[scuto|scuti]] costali, una sola placca prefrontale sulla testa, che è robusta, voluminosa ed arrotondata, la punta del becco corneo della mascella superiore non ricurva ad uncino e gli scudi del carapace mai embricati.<br /> |
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La colorazione della corazza è bruno-olivastra, con striature e macchie gialle o marmorizzate. Gli esemplari giovani sono più uniformemente bruno-olivastri, con gli arti bordati di giallo. |
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L'adulto è lungo fino a 140 cm circa, con un peso che può raggiungere i 500 kg. |
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Il suo stile di vita è simile a quello della tartaruga comune (''[[Caretta caretta]]''), dalla quale differisce soprattutto per le imponenti migrazioni, anche di 2000 km, che a migliaia gli adulti compiono in gruppo spostandosi dalle zone dove sostano per cibarsi a quelle di accoppiamento e ovodeposizione. È ritenuta la più adatta al nuoto fra le tartarughe viventi. |
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La specie è cosmopolita di mari tropicali e subtropicali. Vive in acque pelagiche e costiere, in vicinanza delle barriere coralline e di coste sabbiose, dalla superficie fino a 30-40 metri di profondità. |
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È presente anche nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] con alcuni siti di nidificazione concentrati soprattutto nella parte sud-occidentale |
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Nel [[2009]] sono stati rinvenuti |
Nel [[2009]] ne sono stati rinvenuti pochissimi esemplari anche lungo le coste italiane, precisamente nel [[Golfo di Manfredonia]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/08/01/manfredonia-nuota-la-tartaruga-verde.html "A Manfredonia nuota la tartaruga verde"], in ''la Repubblica'', 1º agosto 2009.</ref> e in [[Sardegna]] non lontano da [[Castelsardo]]<ref>Cristina Nadotti, [http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/ambiente/tartaruga-cts/tartaruga-cts/tartaruga-cts.html "Una tartaruga verde trovata in Sardegna"], in ''la Repubblica'', 13 agosto 2009.</ref>. |
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== Stato di conservazione == |
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Versione delle 13:34, 29 giu 2014
Tartaruga verde | |
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Chelonia mydas | |
Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Reptilia |
Sottoclasse | Anapsida |
Ordine | Testudines |
Sottordine | Cryptodira |
Superfamiglia | Chelonioidea |
Famiglia | Cheloniidae |
Genere | Chelonia |
Specie | C. mydas |
Nomenclatura binomiale | |
Chelonia mydas (Linnaeus, 1758) | |
Sinonimi | |
Testudo mydas |
La tartaruga verde (Chelonia mydas (Linnaeus, 1758)) è una tartaruga marina della famiglia Cheloniidae.[2]
Descrizione
Si distingue dalle altre tartarughe marine per il carapace dotato di quattro paia di scuti costali, una sola placca prefrontale sulla testa, che è robusta, voluminosa ed arrotondata, la punta del becco corneo della mascella superiore non ricurva ad uncino e gli scudi del carapace mai embricati.
Il maschio si differenzia dalla femmina per la coda più robusta (più larga e lunga) e per le unghie degli arti anteriori più lunghe.
La colorazione della corazza è bruno-olivastra, con striature e macchie gialle o marmorizzate. Gli esemplari giovani sono più uniformemente bruno-olivastri, con gli arti bordati di giallo.
L'adulto è lungo fino a 140 cm circa, con un peso che può raggiungere i 500 kg.
Biologia
Il suo stile di vita è simile a quello della tartaruga comune (Caretta caretta), dalla quale differisce soprattutto per le imponenti migrazioni, anche di 2000 km, che a migliaia gli adulti compiono in gruppo spostandosi dalle zone dove sostano per cibarsi a quelle di accoppiamento e ovodeposizione. È ritenuta la più adatta al nuoto fra le tartarughe viventi.
Alimentazione
Si nutre prevalentemente di fanerogame marine e per questo la si rinviene soprattutto in aree ricche di praterie sommerse.
Riproduzione
La stagione riproduttiva va da luglio a marzo. La femmina si accoppia e depone le uova ogni 2-3 anni: sulla spiaggia, scava con le natatoie 5-7 buche nelle quali, ad intervalli di 10-15 giorni, depone circa 100 uova a guscio bianco e molle, per un numero complessivo stagionale di circa 500 unità. L'incubazione dura 50-60 giorni, in dipendenza delle condizioni climatiche. Si calcola che solo un neonato su 500 riesca a raggiungere la maturità sessuale.
Distribuzione e habitat
La specie è cosmopolita di mari tropicali e subtropicali. Vive in acque pelagiche e costiere, in vicinanza delle barriere coralline e di coste sabbiose, dalla superficie fino a 30-40 metri di profondità.
È presente anche nel Mediterraneo con alcuni siti di nidificazione concentrati soprattutto nella parte sud-occidentale
Nel 2009 ne sono stati rinvenuti pochissimi esemplari anche lungo le coste italiane, precisamente nel Golfo di Manfredonia[3] e in Sardegna non lontano da Castelsardo[4].
Stato di conservazione
La IUCN Red List classifica C. mydas come specie in pericolo di estinzione (Endangered).[1]
Note
- ^ a b (EN) Seminoff 2004, Chelonia mydas, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Chelonia mydas, in The Reptile Database.
- ^ "A Manfredonia nuota la tartaruga verde", in la Repubblica, 1º agosto 2009.
- ^ Cristina Nadotti, "Una tartaruga verde trovata in Sardegna", in la Repubblica, 13 agosto 2009.
Altri progetti
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Wikispecies contiene informazioni su Chelonia mydas
Collegamenti esterni
- Foto e video di Chelonia mydas su ARKive