Luigi Chatrian: differenze tra le versioni

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== L'eccidio di Acquappesa ==
== L'eccidio di Acquappesa ==
Originario di [[Torgnon]]<ref>[https://www.e-newspaperarchives.ch/?a=d&d=NVE19660810-01.2.86&e=-------en-20--1--txt-txIN-CHATRIAN-------0----- Le Nouvelliste, 10 agosto 1966, p.6].</ref>, il nome del generale Chatrian (pron. [[lingua francese|fr]]. <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ʃatʁijɑ̃]}}) è legato a una pagina nera della storia d'Italia: dopo la firma dell'[[armistizio di Cassibile]] e con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] già in [[Calabria]], Chatrian, comandante, dal 22 marzo 1943, della 227ª Divisione con sede a [[Castrovillari]], ordinò la fucilazione immediata di cinque soldati italiani che si erano sbandati (disertori); la fucilazione avvenne ad [[Acquappesa]] nella notte fra l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8]] e il 9 settembre 1943<ref>[[Mimmo Franzinelli]], ''Disertori: una storia mai raccontata della seconda guerra mondiale'', Collezione Le scie, Milano: Mondadori, 2016, p. 151 segg. ISBN 978-88-04-65999-0 ([https://books.google.it/books?id=SV-PCwAAQBAJ&pg=PT151 Google libri])</ref><ref>Antonio Orlando, «L'eccidio di Acquappesa dell'8 settembre 1943», ''Rivista Calabrese di Storia del ‘900'', Vol. 2, 2013, pp. 165-178 ([http://s573166820.sito-web-online.it/wp-content/uploads/2015/05/03_2_13_Orlando_RO.pdf pdf])</ref>. Commenta [[Corrado Stajano]]:
Il nome del generale Chatrian<ref>[https://www.e-newspaperarchives.ch/?a=d&d=NVE19660810-01.2.86&e=-------en-20--1--txt-txIN-CHATRIAN-------0----- Le Nouvelliste, 10 agosto 1966, p.6].</ref> (pron. [[lingua francese|fr]]. <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ʃatʁijɑ̃]}}) è legato a una pagina nera della storia d'Italia: dopo la firma dell'[[armistizio di Cassibile]] e con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] già in [[Calabria]], Chatrian, comandante, dal 22 marzo 1943, della 227ª Divisione con sede a [[Castrovillari]], ordinò la fucilazione immediata di cinque soldati italiani che si erano sbandati (disertori); la fucilazione avvenne ad [[Acquappesa]] nella notte fra l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8]] e il 9 settembre 1943<ref>[[Mimmo Franzinelli]], ''Disertori: una storia mai raccontata della seconda guerra mondiale'', Collezione Le scie, Milano: Mondadori, 2016, p. 151 segg. ISBN 978-88-04-65999-0 ([https://books.google.it/books?id=SV-PCwAAQBAJ&pg=PT151 Google libri])</ref><ref>Antonio Orlando, «L'eccidio di Acquappesa dell'8 settembre 1943», ''Rivista Calabrese di Storia del ‘900'', Vol. 2, 2013, pp. 165-178 ([http://s573166820.sito-web-online.it/wp-content/uploads/2015/05/03_2_13_Orlando_RO.pdf pdf])</ref>. Commenta [[Corrado Stajano]]:
{{citazione|Il generale Chatrian subirà conseguenze per il suo agire disumano, al di fuori di ogni disciplina militare che esige anch’essa il buon senso? Resterà tranquillamente nei quadri dell’esercito e farà anche carriera politica: nel dicembre 1944 diventerà uomo di governo democristiano, sottosegretario alla Guerra e poi alla Difesa in sei ministeri, parlamentare, presidente di commissione. Nelle inchieste e nei processi che verranno celebrati sulla strage la Magistratura militare starà bene attenta a non coinvolgerlo mai.|[[Corrado Stajano]], «Gettare la divisa alle ortiche: in fuga dall’esercito del Duce», ''Corriere della Sera'' del 3 aprile 2016, p. 28}}
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Versione delle 19:54, 18 lug 2024

Luigi Chatrian

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CollegioCollegio Unico Nazionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato1948 –
1953
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CollegioNapoli
Incarichi parlamentari
  • Componente e Presidente della V Commissione (Difesa)
  • Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 3077: "Ratifica ed esecuzione degli accordi internazionali per la costituzione della Comunità europea di difesa"
  • Componente della Commissione speciale per la ratifica dei decreti legislativi emanati nel periodo della Costituente

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
Professionemilitare

Luigi (Louis[1]) Chatrian (pron. fr. AFI: [ʃatʁijɑ̃]) (Aosta, 7 novembre 1891Roma, 22 settembre 1967) è stato un generale e politico italiano.

Comandante del 9º reggimento alpini nel 1935/37, della Scuola Militare Nunziatella tra il 1937 ed il 1940 e della LI^ brigata speciale Lecce dal 16 febbraio 1942 al 21 marzo 1943 a Creta.

L'eccidio di Acquappesa

Il nome del generale Chatrian[2] (pron. fr. AFI: [ʃatʁijɑ̃]) è legato a una pagina nera della storia d'Italia: dopo la firma dell'armistizio di Cassibile e con gli Alleati già in Calabria, Chatrian, comandante, dal 22 marzo 1943, della 227ª Divisione con sede a Castrovillari, ordinò la fucilazione immediata di cinque soldati italiani che si erano sbandati (disertori); la fucilazione avvenne ad Acquappesa nella notte fra l'8 e il 9 settembre 1943[3][4]. Commenta Corrado Stajano:

«Il generale Chatrian subirà conseguenze per il suo agire disumano, al di fuori di ogni disciplina militare che esige anch’essa il buon senso? Resterà tranquillamente nei quadri dell’esercito e farà anche carriera politica: nel dicembre 1944 diventerà uomo di governo democristiano, sottosegretario alla Guerra e poi alla Difesa in sei ministeri, parlamentare, presidente di commissione. Nelle inchieste e nei processi che verranno celebrati sulla strage la Magistratura militare starà bene attenta a non coinvolgerlo mai.»

Attività politica

Nel dopoguerra Chatrian è stato deputato all'Assemblea Costituente e poi deputato alla Camera nella I legislatura repubblicana con la Democrazia Cristiana. Successivamente è stato Sottosegretario di Stato alla Guerra nel III Governo Bonomi, nel Governo Parri, nel I e nel II Governo De Gasperi, e Sottosegretario di Stato alla Difesa nel III e nel IV Governo De Gasperi.

Altre attività

Negli ultimi anni Luigi Chatrian fu presidente dell'Opera Nazionale Orfani di Guerra. Come tale, dopo la sua scomparsa, fu commemorato dall'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, guidata dai sacerdoti discepoli di p. Giovanni Semeria, come esempio di carità cristiana e maestro nella pratica del bene al servizio dei bisognosi[5].

Note

  1. ^ Il suo nome è ufficialmente espresso anche in francese in virtù del bilinguismo vigente in Valle d'Aosta. Cfr. Le Nouvelliste, 10 agosto 1966, p.6.
  2. ^ Le Nouvelliste, 10 agosto 1966, p.6.
  3. ^ Mimmo Franzinelli, Disertori: una storia mai raccontata della seconda guerra mondiale, Collezione Le scie, Milano: Mondadori, 2016, p. 151 segg. ISBN 978-88-04-65999-0 (Google libri)
  4. ^ Antonio Orlando, «L'eccidio di Acquappesa dell'8 settembre 1943», Rivista Calabrese di Storia del ‘900, Vol. 2, 2013, pp. 165-178 (pdf)
  5. ^ "Evangelizare - Mater Orphanorum", ottobre 1967, p. 264

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