Coordinate: 43°46′13.37″N 11°15′44.1″E

Via della Rosa: differenze tra le versioni

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spiegazioni sulle vicissitudini del nome
spiegazioni sull'origine del nome
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==Storia==
==Storia==
La strada nel Seicento era stata chiamata via de' Becchi, perché fino alla fine del XVII secolo vi abitavano in affitto i nobili signori Becchi nella casa che, per un lascito testamentario del 1630, nel quale era indicata come esistente in via della Rosa, era passata in proprietà ai del Riccio Baldi del ramo primogenito. Questi, terminata la locazione de Becchi, si trovarono in difficoltà proprio per via del nome e, nel 1730, il sacerdote Niccolò del Riccio Baldi a nome proprio e dei fratelli fece istanza ai pubblici uffici perché accordassero il cambio del nome e si tornasse a quello precedente, in quanto così com'era allontanava i potenziali affittuari. L'istanza fu accolta nel [[1730]] e una targa, in angolo a via Ghibellina ricorda ancora oggi il cambiamento di nome:
La strada nel Seicento era stata chiamata via de' Becchi, perché fino alla fine del XVII secolo vi abitavano in affitto i nobili signori Becchi nella casa che, per un lascito testamentario del 1630, nel quale era indicata come esistente in via della Rosa, era passata in proprietà ai del Riccio Baldi del ramo primogenito. Questi, terminata la locazione dei Becchi, si trovarono in difficoltà proprio per via del nome e, nel 1730, il sacerdote Niccolò del Riccio Baldi a nome proprio e dei fratelli fece istanza ai pubblici uffici perché accordassero il cambio del nome e si tornasse a quello precedente, in quanto così com'era allontanava i potenziali affittuari. L'istanza fu accolta nel [[1730]] e una targa, in angolo a via Ghibellina ricorda ancora oggi il cambiamento di nome:


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Le abbreviazioni si riferiscono al "decreto dei Signori Capitani di [[Parte Guelfa|Parte [Guelfa]]]". Il perché fu scelto proprio il nome del fiore per la nuova titolazione è forse da legare al fatto che la zona fosse un tempo ricca di orti e giardini, come ricordano le vicine [[via dell'Ulivo|vie dell'Ulivo]], [[via del Fico|del Fico]] e le non più esistenti vie del Ramerino ([[rosmarino]]) e della [[Salvia]].
Le abbreviazioni si riferiscono al "decreto dei Signori Capitani di [[Parte Guelfa|Parte [Guelfa]]]". Il perché il motivo per cui anticamente la strada si chiamasse così è ignoto, ma è forse da legare al fatto che la zona fosse un tempo ricca di orti e giardini, come ricordano le vicine [[via dell'Ulivo|vie dell'Ulivo]], [[via del Fico|del Fico]] e le non più esistenti vie del Ramerino ([[rosmarino]]) e della [[Salvia]].


==Descrizione==
==Descrizione==

Versione delle 11:59, 6 mag 2024

Via della Rosa
Nomi precedentiVia Verzura, via Ventura, via Laurenziana, via della Crocetta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàFirenze
QuartiereQuartiere 1
Codice postale50122
Informazioni generali
Tipostrada carrabile
Intitolazionerosa (botanica)
Collegamenti
Iniziovia Ghibellina
Finevia dell'Agnolo
Mappa
Map

Via della Rosa è una strada della zona est del centro storico di Firenze, tra via Ghibellina e via dell'Agnolo.

Storia

La strada nel Seicento era stata chiamata via de' Becchi, perché fino alla fine del XVII secolo vi abitavano in affitto i nobili signori Becchi nella casa che, per un lascito testamentario del 1630, nel quale era indicata come esistente in via della Rosa, era passata in proprietà ai del Riccio Baldi del ramo primogenito. Questi, terminata la locazione dei Becchi, si trovarono in difficoltà proprio per via del nome e, nel 1730, il sacerdote Niccolò del Riccio Baldi a nome proprio e dei fratelli fece istanza ai pubblici uffici perché accordassero il cambio del nome e si tornasse a quello precedente, in quanto così com'era allontanava i potenziali affittuari. L'istanza fu accolta nel 1730 e una targa, in angolo a via Ghibellina ricorda ancora oggi il cambiamento di nome:

VIA ROSA
Per Decr.to de Sig.ri Cap.ni
di Parte 7 7mbre 1730

Le abbreviazioni si riferiscono al "decreto dei Signori Capitani di Parte [Guelfa]". Il perché il motivo per cui anticamente la strada si chiamasse così è ignoto, ma è forse da legare al fatto che la zona fosse un tempo ricca di orti e giardini, come ricordano le vicine vie dell'Ulivo, del Fico e le non più esistenti vie del Ramerino (rosmarino) e della Salvia.

Descrizione

L'edificio all'angolo di via Ghibellina è una rara architettura Liberty del centro di Firenze, che su questo lato presenta degli sporti, probabile traccia della preesistenza più antica. Al 5 rosso una casa mostra un cristogramma, accompagnato da un piccolo stemma familiare, probabilmente apposto dal nobile Cammillo del Riccio Baldi Papi, priore cittadino della Comunità di Firenze nel 1784, che qui abitò fino alla morte e lasciò la casa in eredità ai figli Guglielmo e Ascanio, morti nell'ultimo quarto dell'Ottocento.

All'angolo con via dell'Agnolo 87 invece è presente una casa che ha sulla cantonata e sul fianco numerosi conci di pietra forte, portati a vista nel corso di un restauro degli anni settanta del Novecento, che indicano nel luogo preesistenze due trecentesche. Sul fronte di via dell'Agnolo si vede una rotella con due chiavi decussate, che chiariscono il luogo come antica proprietà del vicino monastero di San Pier Maggiore. A questo, in effetti, l'edificio passò nel 1495, dopo essere stato di proprietà del monastero agostiniano di San Giovanni in Laterano, detto delle Santucce.[1]

Note

  1. ^ Follini-Rastrelli 1789-1802, V, 1794, p. 100; Fantozzi 1843, p. 169, n. 400; Illustratore fiorentino 1880, p. 23; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 31-32; Paolini 2008, p. 20, n. 9; Paolini 2009, pp. 20-21, n. 11, nel dettaglio

Bibliografia

  • Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, Tipografia Barbèra, 1913, p. 140, n. 989;
  • Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, 1929, p. 118, n. 1070;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, IV, 1978, p. 223.
  • Francesco Cesati, La grande guida delle strade di Firenze, Newton Compton Editori, Roma 2003.

Voci correlate

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