Piero Brandi: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==
Piero Brandi nasce a '''Pieve a Presciano''', frazione di [[Pergine Valdarno]], oggi compreso nel comune di [[Laterina Pergine Valdarno]], in provincia di [[Arezzo]].
Piero Brandi nasce a Pieve a Presciano, frazione di [[Pergine Valdarno]], oggi compreso nel comune di [[Laterina Pergine Valdarno]], in provincia di [[Arezzo]].


===Carriera dilettantistica===
===Carriera dilettantistica===
Brandi consegue i maggiori successi in carriera nel periodo amatoriale. Vince la medaglia d'argento, nei superleggeri, ai [[Campionati europei di pugilato dilettanti 1959|Campionati europei 1959]] a [[Lucerna]] battendo, al primo turno, il polacco [[Jerzy Kulej]], futuro bicampione olimpico a [[Giochi della XVIII Olimpiade|Tokyo 1964]] e a [[Giochi della XIX Olimpiade|Città del Messico 1968]]. Si arrende soltanto in finale di fronte al Campione Olimpico uscente, il sovietico [[Vladimir Engibarjan]], ai punti.<ref name=sport>[http://www.sportenote.com/vedi_dettagli.asp?id=28508 Piero Brandi su Sport & Note ]</ref>.
Brandi consegue i maggiori successi in carriera nel periodo amatoriale. Vince la medaglia d'argento, nei superleggeri, ai [[Campionati europei di pugilato dilettanti 1959|Campionati europei 1959]] a [[Lucerna]] battendo, al primo turno, il polacco [[Jerzy Kulej]], futuro bicampione olimpico a [[Giochi della XVIII Olimpiade|Tokyo 1964]] e a [[Giochi della XIX Olimpiade|Città del Messico 1968]]. Si arrende soltanto in finale di fronte al Campione Olimpico uscente, il sovietico [[Vladimir Engibarjan]], ai punti.<ref name=sport>[http://www.sportenote.com/vedi_dettagli.asp?id=28508 Piero Brandi su Sport & Note ]</ref>.


Fa parte della rappresentativa azzura alle [[Giochi della XVII Olimpiade|Olimpiadi di Roma 1960]]. Batte al primo turno il giapponese Katsuji Watanabe e al secondo l'argentino Luis Aranda. Cede ai punti nei quarti di finale al fortissimo cecoslvacco [[Bohumil Němeček]], che poi vincerà la medaglia d'oro<ref>[https://www.sports-reference.com/olympics/athletes/br/piero-brandi-1.html Piero Brandi su Sports Reference]</ref>.
Fa parte della rappresentativa azzurra alle [[Giochi della XVII Olimpiade|Olimpiadi di Roma 1960]]. Batte al primo turno il giapponese Katsuji Watanabe e al secondo l'argentino Luis Aranda. Cede ai punti nei quarti di finale al fortissimo cecoslovacco [[Bohumil Němeček]], che poi vincerà la medaglia d'oro<ref>[https://www.sports-reference.com/olympics/athletes/br/piero-brandi-1.html Piero Brandi su Sports Reference]</ref>.


Dopo le Olimpiade rimane dilettante ancora un anno per partecipare ai Campionati mondiali militari a [[Fort Dix]], dove vince la medaglia d'argento, cedendo in finale allo statunitense Quincey Daniels, già argento a Roma<ref>[http://amateur-boxing.strefa.pl/Championships/CISM1961.html Campionati mondiali militari 1961]</ref>.
Dopo le Olimpiadi rimane dilettante ancora un anno per partecipare ai Campionati mondiali militari a [[Fort Dix]], dove vince la medaglia d'argento, cedendo in finale allo statunitense Quincey Daniels, già argento a Roma<ref>[http://amateur-boxing.strefa.pl/Championships/CISM1961.html Campionati mondiali militari 1961]</ref>.


===Carriera professionistica===
===Carriera professionistica===
Brandi combatte per la prima volta da professionista il 14 aprile 1962 nella sua Arezzo, battendo Ernesto Sardelli per abbandono alla quarta ripresa. Consegue una striscia di venti combattimenti, tutti vinti, prima di pareggiare con Nedo Stampi, a Firenze, il 3 aprile 1963. Successivamente batte il futuro Campione d'Europa Maurice Tavant ma perde per abbandono alla quinta ripresa con [[Massimo Consolati]] il 28 novembre 1963 a [[Mestre]].
Brandi combatte per la prima volta da professionista il 14 aprile 1962 nella sua Arezzo, battendo Ernesto Sardelli per abbandono alla quarta ripresa. Consegue una striscia di venti combattimenti, tutti vinti, prima di pareggiare con Nedo Stampi, a Firenze, il 3 aprile 1963. Successivamente batte il futuro campione d'Europa [[Maurice Tavant]] ma perde per abbandono alla quinta ripresa con [[Massimo Consolati]] il 28 novembre 1963 a [[Mestre]].


Il 24 settembre [[1964]], a [[Treviso]], incontra l'imbattuto campione italiano dei superleggeri [[Sandro Lopopolo]]. Di fronte a un pubblico completamente a favore dello sfidante, il milanese, come sua abitudine, fa il minimo per prevalere ma viene punito da un verdetto che assegna la vittoria per due-tre punti a Piero Brandi che diventa così Campione d'Italia<ref>[http://boxering.fpi.it/index.php/2018/09/24/accadde-oggi-24-09-1964-per-lopopolo-la-prima-sconfitta-ad-opera-di-brandi/ La prima sconfitta di Sandro Lopopolo]</ref>.
Il 24 settembre [[1964]], a [[Treviso]], incontra l'imbattuto campione italiano dei superleggeri [[Sandro Lopopolo]]. Di fronte a un pubblico completamente a favore dello sfidante, il milanese, come sua abitudine, fa il minimo per prevalere ma viene punito da un verdetto che assegna la vittoria per due-tre punti a Piero Brandi che diventa così campione d'Italia<ref>[http://boxering.fpi.it/index.php/2018/09/24/accadde-oggi-24-09-1964-per-lopopolo-la-prima-sconfitta-ad-opera-di-brandi/ La prima sconfitta di Sandro Lopopolo]</ref>.


Brandi conserva il titolo pareggiando a [[Rimini]] contro Efrem Donati, il 6 gennaio successivo. E' costretto a concedere la rivincita a Lopopolo che il 13 marzo 1965, a [[Genova]], si rimpossessa della cintura di Campione d'Italia per abbandono di Brandi all'8º round.
Brandi conserva il titolo pareggiando a [[Rimini]] contro Efrem Donati, il 6 gennaio successivo. È costretto a concedere la rivincita a Lopopolo che il 13 marzo 1965, a [[Genova]], si rimpossessa della cintura di campione d'Italia per abbandono di Brandi all'8º round.


Dopo questo incontro Brandi tenta la scalata al titolo europeo nella sua [[Arezzo]] contro il tedesco Willy Quatuor, il 18 marzo 1966, ma è sconfitto per KO all'ottava ripresa. Combatte vittoriosamente un ultimo match, a [[Noventa]], contro lo spagnolo Vicente Ferrando, poi si ritira dalla boxe.
Dopo questo incontro Brandi tenta la scalata al titolo europeo nella sua [[Arezzo]] contro il tedesco Willy Quatuor, il 18 marzo 1966, ma è sconfitto per KO all'ottava ripresa. Combatte vittoriosamente un ultimo match, a [[Noventa]], contro lo spagnolo Vicente Ferrando, poi si ritira dalla boxe.
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==Collegamenti esterni==
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* {{Collegamenti esterni}}
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* [https://boxrec.com/en/proboxer/43097 Piero Brandi su BoxRec]
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*[https://www.boxeringweb.net/index.php/notizie/ultime-notizie/13506-l-olimpionico-piero-brandi-e-nato-il-22-gennaio-del-1939-un-ricordo.html L'olimpionico Piero Brandi]
*[https://www.boxeringweb.net/index.php/notizie/ultime-notizie/13506-l-olimpionico-piero-brandi-e-nato-il-22-gennaio-del-1939-un-ricordo.html L'olimpionico Piero Brandi]



Versione delle 20:36, 1 giu 2020

Piero Brandi
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza174 cm
Pugilato
CategoriaPesi superleggeri
Carriera
Incontri disputati
Totali40
Vinti (KO)33 (10)
Persi (KO)5 (4)
Pareggiati2
Palmarès
 Europei
ArgentoLucerna 1959Pesi superleggeri
 Mondiali Militari
ArgentoFort Dix 1961Pesi superleggeri
 

Piero Brandi (Pergine Valdarno, 22 gennaio 1939Arezzo, 22 novembre 2004) è stato un pugile italiano, fu Campione nazionale dei pesi superleggeri e sfidante al titolo europeo.

Biografia

Piero Brandi nasce a Pieve a Presciano, frazione di Pergine Valdarno, oggi compreso nel comune di Laterina Pergine Valdarno, in provincia di Arezzo.

Carriera dilettantistica

Brandi consegue i maggiori successi in carriera nel periodo amatoriale. Vince la medaglia d'argento, nei superleggeri, ai Campionati europei 1959 a Lucerna battendo, al primo turno, il polacco Jerzy Kulej, futuro bicampione olimpico a Tokyo 1964 e a Città del Messico 1968. Si arrende soltanto in finale di fronte al Campione Olimpico uscente, il sovietico Vladimir Engibarjan, ai punti.[1].

Fa parte della rappresentativa azzurra alle Olimpiadi di Roma 1960. Batte al primo turno il giapponese Katsuji Watanabe e al secondo l'argentino Luis Aranda. Cede ai punti nei quarti di finale al fortissimo cecoslovacco Bohumil Němeček, che poi vincerà la medaglia d'oro[2].

Dopo le Olimpiadi rimane dilettante ancora un anno per partecipare ai Campionati mondiali militari a Fort Dix, dove vince la medaglia d'argento, cedendo in finale allo statunitense Quincey Daniels, già argento a Roma[3].

Carriera professionistica

Brandi combatte per la prima volta da professionista il 14 aprile 1962 nella sua Arezzo, battendo Ernesto Sardelli per abbandono alla quarta ripresa. Consegue una striscia di venti combattimenti, tutti vinti, prima di pareggiare con Nedo Stampi, a Firenze, il 3 aprile 1963. Successivamente batte il futuro campione d'Europa Maurice Tavant ma perde per abbandono alla quinta ripresa con Massimo Consolati il 28 novembre 1963 a Mestre.

Il 24 settembre 1964, a Treviso, incontra l'imbattuto campione italiano dei superleggeri Sandro Lopopolo. Di fronte a un pubblico completamente a favore dello sfidante, il milanese, come sua abitudine, fa il minimo per prevalere ma viene punito da un verdetto che assegna la vittoria per due-tre punti a Piero Brandi che diventa così campione d'Italia[4].

Brandi conserva il titolo pareggiando a Rimini contro Efrem Donati, il 6 gennaio successivo. È costretto a concedere la rivincita a Lopopolo che il 13 marzo 1965, a Genova, si rimpossessa della cintura di campione d'Italia per abbandono di Brandi all'8º round.

Dopo questo incontro Brandi tenta la scalata al titolo europeo nella sua Arezzo contro il tedesco Willy Quatuor, il 18 marzo 1966, ma è sconfitto per KO all'ottava ripresa. Combatte vittoriosamente un ultimo match, a Noventa, contro lo spagnolo Vicente Ferrando, poi si ritira dalla boxe.

Note

Collegamenti esterni