Enigma della sfinge: differenze tra le versioni

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== Nella cultura di massa ==
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La figura della sfinge compare ne ''[[La storia infinita]]'' di [[Michael Ende|Micheal Ende]], dove [[Atreiu]], per avere colloquio con l'Oracolo del Sud, deve attraversare tre portali. Il primo di questi è difeso da due sfingi, le quali tuttavia non pongono alcun quesito e concedono il passaggio solamente a chi ne sia ritenuto realmente degno.
La figura della sfinge compare ne ''[[La storia infinita]]'' di [[Michael Ende|Micheal Ende]], dove [[Atreiu]], per avere colloquio con l'Oracolo del Sud, deve attraversare tre portali. Il primo di questi è difeso da due sfingi, le quali tuttavia non pongono alcun quesito e concedono il passaggio solamente a chi ne sia ritenuto realmente degno.

Nell'episodio 14 della [[serie animata]] ''[[I Superamici]]'', per metterli alla prova, Giove comanda a [[Batman]] e [[Dick Grayson|Robin]] di risolvere l'enigma della sfinge, altrimenti saranno divorati: "Qual è la cosa che costruisce castelli e riduce montagne, che acceca gli occhi e permette di vedere?" La risposta all'indovinello è la [[sabbia]]: i bambini la usano per costruire i castelli di sabbia e a causa del vento corrode le montagne, nelle tempeste nel deserto acceca ma ad alte temperature diventa vetro e permette di vedere.


== Curiosità ==
== Curiosità ==

Versione delle 08:56, 3 lug 2019

L'enigma della Sfinge rappresentato nel 39° emblema del trattato alchemico Atalanta fugiens di Michael Maier (1617), il quale vi raffigura le tre età della vita (un bambino che gattona con un quadrato sulla fronte, un adulto con un semicerchio e un anziano barbuto con un triangolo), affermando però che la vera soluzione consiste nella pietra filosofale.[1]

L'Enigma della Sfinge è il primo enigma della storia di cui si abbia documentazione. Nella mitologia greca veniva posto dalla Sfinge all'ingresso della città di Tebe ai passanti e chi non era in grado di risolverlo veniva strangolato, o secondo alcune fonti (Eschilo) divorato[2], dal mostro.

Fonti

L'indovinello viene citato da vari autori, come ad esempio Pseudo-Apollodoro, che descrive la Sfinge in modo classico, ossia un leone con volto da donna ed ali da uccello. L'enigma che essa, inviata da Era ed accovacciata sul Monte Ficio, propone è:

(GRC)

«τί ἐστιν ὃ μίαν ἔχον φωνὴν τετράπουν καὶ δίπουν καὶ τρίπουν γίνεται;[3]»

(IT)

«Chi, pur avendo una sola voce, si trasforma in quadrupede, bipede e tripede?[4]»

Essa saltava sui tebani che non rispondevano e li divorava. Creonte, dopo aver perso anche il figlio Emone, stabilì che chi l'avesse sconfitta avrebbe avuto il regno e la mano della vedova di Laio, Giocasta. Edipo ebbe successo, spiegando che la risposta era "l'uomo", che gattona da neonato, cammina su due gambe da adulto e si appoggia su un bastone da anziano. La Sfinge si suicidò dall'acropoli dopo la sconfitta.[5]

Edipo e la Sfinge, immagine ricostruita da un kylix a figure rosse ritrovato a Vulci e risalente al 470 a.C.

Diodoro Siculo propone una versione simile:

(GRC)

«τί ἐστι τὸ αὐτὸ δίπουν, τρίπουν, τετράπουν;»

(IT)

«Chi è contemporaneamente bipede, tripede e quadrupede?[6]»

Ateneo di Naucrati cita Asclepiade di Tragilo,[7] che avrebbe riferito l'enigma in questo modo:

(GRC)

«Ἔστι δίπουν ἐπὶ γῆς καὶ τετράπον, οὗ μία φωνή,
καὶ τρίπον, ἀλλάσσει δὲ φύσιν μόνον ὅσς´ ἐπὶ γαῖαν
ἑρπετὰ γίνονται καὶ ἀν´ αἰθέρα καὶ κατὰ πόντον·
ἀλλ´ ὁπόταν πλείστοισιν ἐρειδόμενον ποσὶ βαίνῃ,
ἔνθα τάχος γυίοισιν ἀφαυρότατον πέλει αὑτοῦ.»

(IT)

«Esiste qualcosa sulla terra che ha due piedi, quattro piedi e tre piedi
ed ha una sola voce, è l'unico,
tra coloro che si muovono sulla terra, in cielo e nel mare
a cambiare la propria natura, ma quando per camminare usa più piedi
la sua velocità in proporzione diminuisce.[8]»

Sofocle, né Euripide citano l'enigma, pur citando lo scontro fra Edipo e la Sfinge.[10] Pausania afferma di aver visitato il monte su cui la Sfinge sedeva.[11] Neppure Igino, che considera la Sfinge figlia di Tifone.[12] La sconfitta della Sfinge è rappresentata drammaticamente da Seneca nella sua tragedia, l'Edipo.[13]

Età moderna

L'alchimista Michael Maier riporta in latino l'enigma della Sfinge nel 39° epigramma del suo trattato Atalanta fugiens del 1617:

(LA)

«Sphyngem aenigmatico Thebis sermone timendam
Oedypus ad propriam torserat arte necem:
Quaesitum est cui mane pedes sint bis duo, luce
Sed media bini, tres ubi vesper adest.
Victor abhinc Lajum nolentem cedere caedit,
Ducit et uxorem quae sibi mater erat.»

(IT)

«Scaltramente Edipo aveva costretto ad uccidersi
la Sfinge, temuta da tutta Tebe per i suoi enigmi:
essa chiedeva chi si regge su quattro piedi
il mattino, su due al meriggio, su tre al vespro.
Vincitore, uccide Laio che non vuol cedere il passo,
e prende per moglie colei che gli era madre.»


Nella cultura di massa

La figura della sfinge compare ne La storia infinita di Micheal Ende, dove Atreiu, per avere colloquio con l'Oracolo del Sud, deve attraversare tre portali. Il primo di questi è difeso da due sfingi, le quali tuttavia non pongono alcun quesito e concedono il passaggio solamente a chi ne sia ritenuto realmente degno.

Nell'episodio 14 della serie animata I Superamici, per metterli alla prova, Giove comanda a Batman e Robin di risolvere l'enigma della sfinge, altrimenti saranno divorati: "Qual è la cosa che costruisce castelli e riduce montagne, che acceca gli occhi e permette di vedere?" La risposta all'indovinello è la sabbia: i bambini la usano per costruire i castelli di sabbia e a causa del vento corrode le montagne, nelle tempeste nel deserto acceca ma ad alte temperature diventa vetro e permette di vedere.

Curiosità

Esiste una kylix a figure rosse del 470 a.C. che rappresenta Edipo dinanzi alla Sfinge, a fianco al primo vi è la parola "ΟΙΔΙΠΟΔΕΣ" mentre la Sfinge pronuncia la parola "ΚΑΙΤΡΙ[ΠΟΝ]" ("e i Tripodi"), scritta al rovescio. Potrebbe essere un gioco di parole, essendo ΟΙΔΙΠΟΔΕΣ trasformabile in ΟΙ ΔΙΠΟΔΕΣ, ossia da una variante del nome "Edipo" a "i bipedi". In tal caso "i bipedi" avrebbe come risposta "ΚΑΙ ΤΡΙ[ΠΟΝ]" (e i tripodi) che a sua volta è una citazione da varie forme dell'indovinello.[non chiaro][14]

Enigmi simili non greci

Enigmi simili a quelli della Sfinge sono stati registrati in molte culture differenti[4], come ad esempio fra i mongoli del Selenga[15], fra le tribù centrali africane un tempo colonie inglesi[16] e fra quelle della Guascogna[17].

Note

  1. ^ Michael Maier, Atalanta fugiens, emblema XXXIX, pag. 213 e segg., a cura di Bruno Cerchio, Roma, Mediterranee, 1984.
  2. ^ I sette contro Tebe, 541.
  3. ^ Secondo lo Pseudo-Apollodoro, i genitori della Sfinge erano Echidna e Tifone.
  4. ^ a b Cfr. la traduzione inglese qui. Cfr. anche la nota 31, ricca di riferimenti ad altre citazioni dell'enigma.
  5. ^ Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, III, 5, 8.
  6. ^ Cfr. la traduzione in inglese qui.
  7. ^ FGrHist 12 F 7a.
  8. ^ Cfr. la traduzione in inglese qui = The deipnosophists or banquet of the learned of Athenaeus, translated by C. D. Yonge, B. A., vol. II, London, Henry G. Bohn, York Street, Covent Garden. 1854, pag. 720.
  9. ^ Il passo è corrispondente a quello di Antologia Palatina, XIV, 64; cfr. Scholia in Euripidem, Phoenissae, 50; ipotesi delle Fenicie di Euripide, pp. 243-244 Schwartz; Tzetzes, Scholia in Lycophronem, 7.
  10. ^ Sofocle, Edipo re, vv. 391 sgg. e Euripide, Le fenicie, vv. 45 sgg. e v. 1507
  11. ^ Pausania, Periegesi della Grecia, IX, 26, 2.
  12. ^ Igino, Fabulae, 67.
  13. ^ Seneca, Edipo, vv. 92 sgg.
  14. ^ Andrea Gaeta, Gli Atomi, n. 10, Roma 2011, Miscellanea - scritti vari 1960-1990, Edipo al museo (pubblicato in Il Labirinto, Rassegna di enigmistica classica, 10/83), pagg. 9-10 o qui. Foto della kylix (Museo Gregoriano Etrusco, Inv. no. 16541 Archiviato il 25 giugno 2009 in Internet Archive., qui Archiviato l'8 ottobre 2012 in Internet Archive.. Riproduzione digitale qui.
  15. ^ Descriptive ethnology, R. G. Latham, vol. 1, eastern and northern asia-europe, london, John Van Voorst, Paternoster row., 1859, pag. 325.
  16. ^ Winning a primitive people, sixteen years' work among the warlike tribes of the Ngoni and the Senga and Tumbuka peoples of central Africa, Donald Fraser, New York, E. P. Dutton & Company, 1914, pag. 171.
  17. ^ Les Littératures populaires de totutes les nations, tome 19, Paris, Maisonnevuve Frères et Ch. Leclerc, 1886 - Contes populaires de la Gascogne par M. Jean-François Bladè, tome 1, Paris, 1886 , pagg. 3-14.

Bibliografia

Voci correlate

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