Sergej Ivanovič Vavilov

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Sergej Ivanovič Vavilov
Sergej Vavilov (a sinistra) in una foto degli anni quaranta

Deputato del Soviet dell'Unione del Soviet Supremo dell'URSS
LegislaturaII, III
CircoscrizioneMosca

Dati generali
Titolo di studiodoktor nauk in fisica e matematica e master
UniversitàFaculty of Physics and Mathematics of Moscow Imperial University

Sergej Ivanovič Vavilov (in russo Сергей Иванович Вавилов?; Mosca, 24 marzo 1891Mosca, 25 gennaio 1951) è stato un fisico sovietico.

La famiglia Vavilov nel 1915: da sinistra, il fratello maggiore Nikolaj, la madre e Sergej Vavilov in uniforme militare
Sergej Vavilov (a destra) con l'ingegnere e matematico Alexei Krylov nel 1945

Sergej Vavilov nacque a Mosca nel 1891 in una famiglia di mercanti e in un ambiente aperto alla cultura. Fin da bambino, insieme con il fratello maggiore Nikolaj, futuro celebre agronomo morto tragicamente in carcere nel 1943, poté esercitarsi in un piccolo laboratorio domestico.

Completò gli studi presso l'Università di Mosca nel 1914 e nello stesso anno fu chiamato al servizio militare. Partecipò al primo conflitto mondiale e, alla fine del 1917, fu preso prigioniero. Riuscito a fuggire, tornò a Mosca nel febbraio 1918. Il padre, avendo perduto tutti i suoi beni con la rivoluzione, decise di emigrare, ma Sergej e il fratello Nikolaj decisero di rimanere.

Dal 1918 al 1932 fu docente di fisica presso l'università della capitale sovietica. Direttore, dal 1932, dell'Istituto di fisica della Accademia delle Scienze dell'URSS[1] fu presidente della stessa Accademia dal luglio del 1945[1] fino alla morte. Capo dell'Istituto di fisica Lebedev dal 1934, membro del Soviet Supremo dal 1946,[2] vinse per quattro volte il Premio Stalin negli anni 1943, 1946, 1951 e 1952. Nel 1949 divenne redattore capo della Grande enciclopedia sovietica. Fondò la scuola sovietica di fisica ottica ed è noto per le sue ricerche sulla luminescenza.[1]

Oltre che scienziato, fu anche un apprezzato storico della scienza.[2] In tale veste scrisse varie biografie di grandi scienziati e pensatori quali Lucrezio, Galilei, Newton,[3] Lomonosov, Faraday e altri.

Nel 1943, anno in cui riceveva il suo primo Premio Stalin, suo fratello Nikolaj, scienziato di fama mondiale, moriva per malnutrizione nel carcere di Saratov accusato di spionaggio e boicottaggio dell'agricoltura sovietica.[4]

Mori a cinquantanove anni, nel 1951, nella capitale sovietica.

  • Soviet science: thirty years, Moscow, Foreign languages publishing house, 1948.
  • The progress of soviet science, Moscow, Foreign languages publishing house, 1951.
  • Lenine et les problemes philosophiques de la physique moderne, Moscou, Editions en langues etrangeres, 1953.
  • Isaac Newton, Torino, Einaudi, 1954.
  • L'occhio e il sole, Milano, Feltrinelli, 1959.
  1. ^ a b c Treccani.it.
  2. ^ a b Sapere.it.
  3. ^ Pubblicato in italiano dall'editore Einaudi nel 1954, nella collezione Piccola biblioteca scientifico-letteraria.
  4. ^ La circostanza non sfuggì neppure ad Aleksandr Solženicyn. Questi, nel suo Arcipelago Gulag, rimproverò Sergej di avere accettato un premio onorifico mentre il fratello era lasciato morire per fame e addita Stalin come responsabile di una beffa crudele (op. cit., edizione Mondadori, Oscar classici moderni, 1995, volume II, pag. 643).
  • Leonid Vadimovich Levshin, Sergei Ivanovich Vavilov 1891 - 1951, Moskva, Nauka, 2003, ISBN 5-02-006187-5.

Voci correlate

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