Diocesi di Anbar

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Anbar dei Caldei
Sede vescovile titolare
Anbarensis Chaldaeorum
Chiesa cattolica caldea
Sede titolare di Anbar dei Caldei
Mappa dell'Iraq in epoca sasanide - Al centro la regione dell'Asōristān con la città di Peroz-Shapur, ossia Anbar
Vescovo titolareShlemon Warduni
Istituita1980
StatoIraq
Diocesi soppressa di Anbar
Suffraganea diSeleucia-Ctesifonte
ErettaV secolo
SoppressaXI secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Anbar è una sede soppressa della Chiesa d'Oriente attestata dal V all'XI secolo, e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anbar, l'antica Firuz Châpûr o Perisapora, è stata sede di un'antica diocesi della Chiesa d'Oriente dipendente direttamente dalla provincia ecclesiastica del patriarcato di Seleucia-Ctesifonte. La città si trovava nella satrapia dell'Asuristan, nella regione chiamata in siriaco Beth Aramaye; le sue rovine si possono ammirare a pochi chilometri da Falluja, vicino a Saqlawiyah, nel governatorato di al-Anbar.

Dell'antica sede sono noti 14 vescovi tra il 486 ed il 1074; di questi tre furono in seguito eletti patriarchi della Chiesa nestoriana. Secondo le liste delle diocesi della Chiesa d'Oriente riportate da Elia di Damasco nel IX secolo, Anbar era una delle tredici diocesi suffraganee dipendenti dal catholicos e patriarca di Seleucia-Ctesifonte. Malgrado non siano più noti vescovi a partire dalla fine dell'XI secolo, una presenza cristiana continuò nel distretto di Anbar almeno fino alla seconda metà del XIII secolo; risale infatti a quest'epoca (1276) un manoscritto copiato da un monaco di nome Giwargis del monastero di Mar Yonan sull'Eufrate, vicino ad Anbar.

Dal 1980 Anbar è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica con il nome di Anbar dei Caldei (in latino: Anbarensis Chaldaeorum); dal 12 gennaio 2001 il vescovo titolare è Shlemon Warduni, già vescovo di curia del patriarcato di Babilonia dei Caldei.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi della Chiesa d'Oriente[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Divenne in seguito metropolita di Erbil e poi patriarca della Chiesa assira d'Oriente.
  2. ^ Nell'853 fu nominato patriarca della Chiesa d'Oriente.
  3. ^ (EN) Andreas Juckel, Eliya of al-Anbār (first half of the 10th cent.), Gorgias Encyclopedic Dictionary of the Syriac Heritage, Electronic Edition.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]