Schiaccianoci e il re dei topi

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Schiaccianoci e il re dei topi
Titolo originaleNußknacker und Mausekönig
AutoreE. T. A. Hoffmann
1ª ed. originale1816
Genereracconto
Sottogenerefiabesco
Lingua originaletedesco
ProtagonistiSchiaccianoci, Maria, il dottor Drosselmeier.
CoprotagonistiFritz, papà e mamma Stahlbaum, Luise.
AntagonistiIl re dei topi

Schiaccianoci e il re dei topi (Nußknacker und Mausekönig) è un racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, pubblicato nel 1816 nella raccolta di fiabe Kinder-Märchen. Successivamente entrò a far parte della raccolta I confratelli di Serapione (quattro volumi usciti tra il 1819 e il 1821).

Alexandre Dumas padre realizzò una sua versione del racconto (Histoire d'un casse-noisette) e da questa il coreografo Marius Petipa trasse ispirazione per il balletto Lo schiaccianoci, coreografato dal suo assistente Lev Ivanovič Ivanov e musicato da Pëtr Il'ič Čajkovskij[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il racconto è suddiviso in quattordici brevi capitoli.

  1. La vigilia di Natale.
    La sera del 24 di dicembre i due figli piccoli del dottor Stahlbaum, Fritz e Maria (Marie in tedesco), sono in attesa dei regali di Natale. Nel frattempo chiacchierano del loro padrino, il dottor Drosselmeier, e cercano di indovinare cosa porterà in dono questa volta.
  2. I regali.
    I bambini ricevono da mamma e papà molti doni: bambole, soldatini, dolci, libri e un cavallino di legno. Il padrino ha regalato loro un castello meccanico, con figure che si muovono al suo interno come fossero vive.
  3. Il piccolo protetto.
    Tra i doni c'è anche uno Schiaccianoci, un pupazzo di legno raffigurante un soldato che rompe le noci tra le mascelle quando si fa leva sul suo mantello. Il padrino lo affida a Maria perché ne abbia cura.
  4. Miracoli.
    Durante la notte, in camera di Maria, appare il re dei topi, che ha sette teste e sette corone. Egli guida un esercito di roditori, ma lo Schiaccianoci, divenuto generale dei soldatini, lo affronta in battaglia.
  5. La battaglia.
    Ai soldatini si aggiungono altri pupazzi, ma l'esercito dei topi è troppo forte; lo Schiaccianoci ordina perciò la ritirata. Maria si toglie la scarpa sinistra e la lancia contro il re dei topi, poi cade a terra svenuta.
  6. La malattia.
    Il giorno dopo Maria si risveglia nel suo letto con una ferita al gomito, che si è procurata urtando il vetro dello scaffale dei giocattoli. Il padrino, intanto, ha riparato lo Schiaccianoci, che Fritz aveva rotto la sera prima.
  7. La fiaba della noce dura.
    Il padrino porta a Maria lo schiaccianoci, la cui mascella è stata riparata e inizia a raccontare la fiaba della principessa Pirlipat e di Frau Mauserinks.
  8. Continua la fiaba della noce dura.
    Frau Mauserinks giurò che si sarebbe vendicata di Pirlipat e così la trasformò, dandole una testa enorme, la sua bocca divenne un ghigno e le spuntò una barba come uno schiaccianoci. L'orologiaio Drosselmeier (antenato del padrino) e il suo amico astronomo si mettono alla ricerca della noce Cratatuc e del giovane che riuscirà a romperla cancellando così il maleficio di Frau Mauserinks.
  9. Conclusione della fiaba della noce dura.
    Il nipote dell'orologiaio Drosselmeier rompe la noce Cratatuc, ponendo così fine all'incantesimo; ma, involontariamente, calpesta e uccide Frau Mauserinks, che prima di morire trasforma il nipote in Schiaccianoci. Suo figlio, il topo dalle sette teste, compirà poi la sua vendetta.
  10. Zio e nipote.
    Dopo aver ascoltato la fiaba, Maria capisce che il padrino è l'orologiaio Drosselmeier e lo Schiaccianoci è il nipote trasformato.
  11. La vittoria.
    Una notte il re dei topi ritorna nella camera di Maria e la costringe a consegnargli i suoi dolci e i suoi giocattoli. Fritz intanto si procura una nuova spada da un colonnello dei soldatini in pensione e con quella lo Schiaccianoci uccide il re dei topi. Maria riceve in dono le sette corone.
  12. Il regno delle bambole.
    Maria segue lo Schiaccianoci nel regno delle bambole, un paese fatto di dolci e giocattoli.
  13. La capitale.
    Maria visita Castel Confetto e Castel Marzapane, dove conosce le sorelle dello Schiaccianoci. Scopre quindi di assomigliare moltissimo alla principessa Pirlipat.
  14. Conclusione.
    Maria racconta del suo viaggio ai familiari, ma questi non le credono. Un giorno il dottor Drosselmeier presenta agli Stahlbaum suo nipote, un giovanotto abilissimo nel rompere le noci coi denti. Quando il nipote e Maria restano soli, lui le rivela di esser stato un tempo lo Schiaccianoci e chiede a Maria di sposarlo. Maria accetta e diventa la regina del regno delle bambole.

Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]

I numerosi adattamenti traggono spesso ispirazione sia dal racconto di Hoffmann che dal balletto di Čajkovskij.

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • E.T.A. Hoffmann, Schiaccianoci e il re dei topi, illustrazioni di Piero Bernardini, traduzione di Mario Benzi, Corticelli, Milano, 1940.
  • E.T.A. Hoffmann, I Fedeli di San Serapione, introduzione di Bonaventura Tecchi, traduzione di Rosina Spaini, Gherardo Casini Editore, Roma, 1957.
  • E.T.A. Hoffmann, Romanzi e racconti, volume II (I Confratelli di San Serapione), introduzione e nota bio-bibliografica di Claudio Magris, traduzioni di Carlo Pinelli, Alberto Spaini, Giorgio Vigolo, Einaudi, Torino, 1969.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mario Pasi, La grande sfida del sentimento, in Lo Schiaccianoci, supplemento al n. 12/2000 di Amadeus, De Agostini - Rizzoli periodici, dicembre 2000.

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