Sayf al-Din Ghazi II

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Sayf al-Dīn Ghāzī II
Dirham di Sayf al-Dīn Ghazi II coniato nel 1171 o nel 1172
emiro di Mosul
In carica1170 - 1180
PredecessoreQuṭb al-Dīn Mawdūd
SuccessoreʿIzz al-Dīn Masʿūd
Nome completoSayf al-Dīn Ghāzī II ibn Quṭb al-Dīn Mawdūd ibn ʿImād al-Dīn Zengi
Morte1180
DinastiaZengidi
PadreQuṭb al-Dīn Mawdūd
Religionesunnismo

Sayf al-Dīn Ghāzī (II) ibn Mawdūd (in arabo سيف الدين غازي بن مودود?; ... – 1180) è stato emiro di Mosul e nipote di Norandino.

Iniziò a ricoprire la carica nel 1170, dopo la morte del padre Quṭb al-Dīn Mawdūd. Sayf al-Dīn era stato scelto come suo successore dietro consiglio dell'eunuco ʿAbd al-Masīḥ, che mirava a esercitare il potere effettivo al posto del giovane emiro, ma lo stesso padre, proprio sul letto di morte, designò al suo posto al-Malik al-Ṣāliḥ. Il figlio diseredato di Mawdūd, Sayf al-Dīn Zengi II, fuggì allora ad Aleppo alla corte di Norandino, che aspettava solo un pretesto per annettere Mosul. Conquistò Sinjar nel settembre 1170 e assediò Mosul, che si arrese il 22 gennaio 1171.

Dopo aver spodestato ʿAbd al-Masīḥ, dovette cedere però il passo a Gümüshtekin, uno degli ufficiali del padre, che assunse la carica di governatore, lasciando a Sayf al-Dīn il titolo nominale di Emiro, accompagnato dal matrimonio con la cugina, figlia di Norandino.[1][2]

Alla morte di Norandino, avvenuta nel maggio del 1174, Gümüshtekin si recò a Damasco per farsi nominare tutore del figlio undicenne del Sultano, al-Malik al-Ṣāliḥ, e assunse la carica di atabeg (governatore) di Aleppo. Sayf al-Dīn però rifiutò di sostenerlo e ripristinò la sua indipendenza. I nobili di Damasco, preoccupati dal crescente potere di Gümüshtekin, offrirono a Sayf al-Dīn la loro città, ma questi non poté (o non volle) intervenire perché impegnato nella riconquista di Mosul. Damasco fu quindi consegnata a Saladino, di cui gli esponenti della città e l'Emiro arabo Ibn al-Muqaddam avevano chiesto l'intervento in aiuto della città minacciata da Gümüshtekin.[3]

Quest'ultimo assunse il controllo del Bilād al-Shām (Siria islamica), ma Sayf al-Dīn mirava a conquistare Aleppo, che era stata il centro del potere di Norandino. Pertanto inviò suo fratello ʿIzz al-Dīn Masʿūd alla testa di un esercito per combattere Saladino e lo schieramento zengide si scontrò con le forze ayyubidi in una zona vicino a Ḥamā, chiamata Qurūn Ḥamā (in arabo قرون حماه?), ossia "I corni di Hamā", dove ʿIzz al-Dīn Masʿūd fu sconfitto.

In seguito Sayf al-Dīn cercò una rivincita a Tell al-Sulṭān (in arabo تل سلطان?), vicino ad Aleppo, ma fu ancora una volta; tornò quindi a Mosul e inviò messaggeri a Saladino offrendogli la sua alleanza, che fu accettata.

Sayf al-Dīn morì di tubercolosi e suo fratello ʿIzz al-Dīn Masʿūd gli succedette nel 1180.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Murray (2006), p. 893.
  2. ^ Tucker (2019), p. 897.
  3. ^ Köhler (2013), pp. 216-217.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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