Rhinolophus sinicus

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Ferro di cavallo cinese
Rhinolophus sinicus
Naturalis Biodiversity Center
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Rhinolophidae
Genere Rhinolophus
Specie R.sinicus
Nomenclatura binomiale
Rhinolophus sinicus
K. Andersen, 1905

Il ferro di cavallo cinese (Rhinolophus sinicus K. Andersen, 1905) è un pipistrello della famiglia dei Rinolofidi diffuso nel Subcontinente indiano e nell'Ecozona orientale.[1][2] Si ritiene che il pipistrello ferro di cavallo cinese sia la fonte del virus SARS-CoV-2 che, prima di arrivare all’uomo, è passato da un’altra specie.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 43 e 53 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 43 e 56 mm, la lunghezza della coda tra 21 e 30 mm, la lunghezza del piede tra 7 e 10 mm, la lunghezza delle orecchie tra 15 e 20 mm.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Le parti dorsali sono marroni con dei riflessi rossastri, mentre le parti ventrali sono leggermente più chiare Le orecchie sono piccole. La foglia nasale presenta una lancetta astata, un processo connettivo il profilo arrotondato, una sella con i bordi paralleli e l'estremità arrotondata. La porzione anteriore è larga ma non copre completamente il muso ed ha una foglietta supplementare sotto di essa. Il labbro inferiore ha tre solchi longitudinali. La coda è lunga ed inclusa completamente nell'ampio uropatagio. Il cariotipo è 2n=36 FNa=60.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni ad alto ciclo di lavoro sotto forma di impulsi di lunga durata a frequenza costante di 80-88,2 kHz.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia singolarmente o in colonie all'interno di grotte, gallerie abbandonate, templi, case, pozzi e cavità degli alberi spesso insieme ad altre specie di pipistrelli. Entra in ibernazione durante i mesi più freddi, particolarmente nella parte più meridionale del proprio areale.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di insetti non volanti e di ragni catturati vicino al suolo o sopra la vegetazione.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Una femmina gravida è stata catturata in Vietnam nell'aprile 2014.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nel Subcontinente indiano, in Cina e in Indocina.

Vive nelle foreste montane a precipitazione elevate, foreste secondarie e fattorie tra 500 e 2.769 metri di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 2 sottospecie:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione presumibilmente numerosa, classifica R.sinicus come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Bates, P., Csorba, G., Molur, S. & Srinivasulu, C. 2008, Rhinolophus sinicus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Rhinolophus sinicus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Smith & Xie, 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Charles M.Francis, A Guide to the Mammals of Southeast Asia, Princeton University Press, 2008, ISBN 9780691135519.
  • Andrew T.Smith & Yan Xie, A guide to the Mammals of China, Princeton University Press, 2008, ISBN 9780691099842.
  • C.Srinivasulu, Paul A.Racey & Shahroukh Mistry, A key to the bats (Mammalia: Chiroptera) of South Asia (PDF), in Journal of Threatened Taxa, vol. 2, n. 7, 2010, pp. 1001-1076 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2012).

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