Raffaele Tafuri

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Raffaele Tafuri (Salerno, 27 gennaio 1857Salerno, 8 settembre 1929) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Raffaele Tafuri, detto anche Raffaello[1], nasce a Salerno nel 1857 da Lorenzo[2] in una famiglia di artisti e decoratori[3]. Sin da giovane è attratto dal disegno e dell'arte.

Compì i primi studi in famiglia[4], poi si trasferì a Napoli presso l'Istituto di Belle Arti[5], nel capoluogo campano frequentò lo studio di Stanislao Lista[4]. Nel 1880 partecipa alla Promotrice Salvator Rosa. L'artista salernitano ha sempre preferito l'esecuzione dal vero.

Si trasferì a Venezia nel 1886 cooperando con Giacomo Favretto[6], e nel 1905 si spostò a Pedavena (Belluno), ove aprì un suo studio[4].

Partecipò alla prima edizione della Biennale d'arte di Venezia nel 1895[7] (con un'opera), alla settima edizione del 1907 (con 5 opere), all'ottava del 1909 (con 2 opere), alla nona del 1910 (con 2 opere) e all'undicesima del 1914 (con 2 opere)[8].

Morì a Salerno nel settembre del 1929[2].

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Celebri sono i suoi dipinti di genere (realizzati soprattutto a Napoli)[9], i suoi scorci di Venezia, i paesaggi campani e veneti e gli scorci di Pedavena, e le marine (soprattutto della costiera amalfitana e della penisola sorrentina)[10]. Nelle sue opere novecentesche si nota sia l'influenza della scuola napoletana che di quella veneta[11].

Raffaele Tafuri si è espresso principalmente con le tecniche dell'acquarello e dell'olio[12].

Curiose sono le sue cartoline e le sue illustrazioni[13].

Opere nei musei[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Agostino Mario Comanducci, I pittori italiani dell'Ottocento, Milano, Artisti d'Italia, 1934, p. 712.
  2. ^ a b Stefano Orga, Raffaele Tafuri (1857-1929). Il grande pittore salernitano, Roma, Omicron, 2017, p. 12.
  3. ^ Cecilia Bonatti, Storia della pittura italiana dell'Ottocento, vol. 3, Milano, Bramante Editrice, 1975, p. 228.
  4. ^ a b c Stefano Orga, Raffaele Tafuri (1857-1929). Il grande pittore salernitano, Roma, Omicron, 2017, p. 13.
  5. ^ Giuseppe Luigi Marini, Il valore dei dipinti italiani dell'Ottocento e del primo novecento, edizione XI (1993/1994), Torino, Umberto Allemandi & C., 1994, p. 452.
  6. ^ Rosario Pinto, Il ‘900 a Salerno. Le arti e gli artisti nel secolo del '900 nel territorio salernitano, Salerno, Edizioni Oèdipus, 2006, p. 33.
  7. ^ Mario Monteverdi, Storia della pittura italiana dell'Ottocento, Milano, Bramante Editrice, 1975, p. 482.
  8. ^ Stefano Orga, Raffaele Tafuri (1857-1929). Il grande pittore salernitano, Roma, Omicron, 2017, pp. 24-25.
  9. ^ Giuseppe Luigi Marini, Il valore dei dipinti italiani dell'Ottocento e del primo novecento, edizione XIX (2001/2002), Torino, Umberto Allemandi & C., 2002, p. 736.
  10. ^ Stefano Orga, Raffaele Tafuri (1857-1929). Il grande pittore salernitano, Roma, Omicron, 2017, p. 15.
  11. ^ Stefano Orga, Raffaele Tafuri protagonista della pittura italiana tra Ottocento e Novecento, Napoli, Omicron, 2019, p. 11.
  12. ^ Stefano Orga, Raffaele Tafuri (1857-1929). Il grande pittore salernitano, Roma, Omicron, 2017, p. 16.
  13. ^ Stefano Orga, Raffaele Tafuri (1857-1929). Il grande pittore salernitano, Roma, Omicron, 2017, pp. 16 e 17.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefano Orga, Raffaele Tafuri (1857-1929): il grande pittore salernitano dell'Ottocento, Roma, Omicron, 2017, SBN IT\ICCU\NAP\0794626.
  • Stefano Orga, Raffaele Tafuri: protagonista della pittura italiana tra Ottocento e Novecento, Napoli, Omicron, 2019, SBN IT\ICCU\CAM\0233388.

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