Pseudonimi nel calcio

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Gli pseudonimi nel calcio sono impiegati fin dagli inizi di questo sport, e il loro uso è particolarmente esteso in Brasile, Portogallo e Spagna. Gli pseudonimi non sono da confondersi con i soprannomi: mentre questi ultimi si trovano spesso associati al nome e al cognome del giocatore,[1] lo pseudonimo è usato in luogo del nome e del cognome completo del calciatore.[2]

Uso[modifica | modifica wikitesto]

In Portogallo e soprattutto in Brasile, due paesi lusofoni, l'uso degli pseudonimi (in portoghese alcunhas o apelidos) per indicare i calciatori è molto frequente, e risale ai primi anni della diffusione dello sport nei territori nazionali.[2][3] In Brasile quasi ogni giocatore possiede uno pseudonimo, separato dal nome e dal cognome registrati all'anagrafe – tanto che talvolta il nome completo del calciatore è poco conosciuto, poiché ci si riferisce a lui impiegando solamente lo pseudonimo.[3] In alcuni paesi in cui questa abitudine è sconosciuta, si possono verificare degli errori: uno di essi è indicare il giocatore confondendo lo pseudonimo con il nome completo – ne sono esempi "Ricardo Kaká" o "Nelson Dida", in cui gli pseudonimi "Kaká" e "Dida" sono erroneamente impiegati come se fossero dei cognomi. Pochi giocatori, in Brasile, non hanno uno pseudonimo, e sono dunque conosciuti con il loro vero nome: tale caso è più frequente per coloro che giocano come difensore o come portiere.[4]

Già dagli anni 1910 in Brasile i giocatori di calcio vengono identificati da uno pseudonimo;[2] esso può avere svariate origini, e può essere scelto dal giocatore stesso[3] o assegnato da amici o da giornalisti.[5] Talvolta a un giocatore viene attribuito un nome d'arte perché somiglia a un calciatore del passato, fisicamente[2] o per le movenze in campo.[6] È il caso del centravanti José Altafini che in Brasile, quando iniziò a giocare, fu soprannominato "Mazzola", in quanto assomigliava alla leggenda del calcio italiano, il grande Valentino Mazzola. In altri casi, il nome richiama le caratteristiche tecniche del calciatore: un esempio in tal senso è Pé de Valsa, all'anagrafe Antônio Machado de Oliveira; il nome significa piede di valzer, e gli fu conferito per la sua eleganza nel gioco;[6] altro esempio è il primissimo pseudonimo di Pelé, "Gasolina", che significa benzina e derivava dalla sua rapidità.[7] Anche i lineamenti del viso possono ispirare pseudonimi: è il caso di Bigode (João Ferreira), baffi, e Nariz (Álvaro Lopes Cançado), naso;[2] il colore della pelle dei giocatori neri originò nomi quali Escurinho (Benedito Custódio Ferreira) o Telefone (José de Almeida Netto, così chiamato perché inizialmente i telefoni in Brasile erano soprattutto di colore nero);[6] allo stesso modo possono influire l'etnia (anche apparente) o la nazionalità d'origine, come per Alemão (Ricardo Rogério de Brito), Chinesinho (Sidney Colônia Cunha), Índio (José Sátiro do Nascimento)[8] e Somália (Wanderson de Paula Sabino),[9] o la regione di provenienza.[10] Per vari motivi, i giocatori possono anche essere chiamati con nomi di animali[9] o di cibi.[11] Nel corso della carriera alcuni giocatori hanno dovuto modificare il proprio pseudonimo, solitamente per evitare omonimie all'interno della rosa del proprio club: ad esempio Charles Fabian Figueiredo Santos, inizialmente conosciuto come "Charles", una volta giunto al Flamengo dovette cambiare il nome in "Charles Baiano" per distinguersi da Charles Guerreiro;[12] lo stesso avvenne con Juninho Paulista e Juninho Pernambucano, entrambi prima conosciuti solo come "Juninho", allorché si trasferirono entrambi al Vasco da Gama.[9]

Anche in Spagna la maggior parte dei giocatori utilizza uno pseudonimo, solitamente derivato da una alterazione del proprio nome e cognome, data anche la frequenza di alcuni cognomi (come Fernández, García, González o Rodríguez).[13] I calciatori usano solitamente dei diminutivi, come Francisco Javier González, che divenne solamente "Fran",[14] o Francisco Román Alarcón, detto "Isco".[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per esempio in Argentina: cfr. (ES) Los apodos del fútbol argentino, Perfil.com. URL consultato il 29 ottobre 2012.
  2. ^ a b c d e Bellos, p. 222.
  3. ^ a b c (PT) Lúcia Gaspar, Futebol pernambucano, apelidos, su basilio.fundaj.gov.br, 30 maggio 2011. URL consultato il 29 ottobre 2012.
  4. ^ Bellos, p. 232.
  5. ^ Barrero, p. 45.
  6. ^ a b c Bellos, p. 223.
  7. ^ Bellos, p. 225.
  8. ^ Bellos, p. 84.
  9. ^ a b c Bellos, p. 224.
  10. ^ Barrero, p. 44.
  11. ^ (PT) Que nome é esse? Rodrigo Batatinha, in Placar, agosto 2004, p. 14.
  12. ^ (PT) André Rocha, Charles: o "Príncipe tricolor", 28 aprile 2009. URL consultato il 29 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  13. ^ Si veda a titolo d'esempio la rosa del Real Madrid per la stagione 1975-1976: (ES) Plantilla del Real Madrid 1975-76, su bdfutbol.com, bdfutbol.com.es. URL consultato il 29 ottobre 2012.
  14. ^ (ES) Fran, Francisco Javier González, su bdfutbol.com, bdfutbol.com.es. URL consultato il 29 ottobre 2012.
  15. ^ (ES) Isco, Francisco Román Alarcón Suárez, su bdfutbol.com, bdfutbol.com.es. URL consultato il 29 ottobre 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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