Porta di Terraferma

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Porta di Terraferma
Kopnena vrata
Vista con le mura
StatoBandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
Regno d'Ungheria
Bandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
Bandiera dell'Impero austriacoImpero austriaco
Impero austro-ungarico
Regno d'Italia (1805-1814)
Impero austro-ungarico
Regno d'Italia (1861-1946)
Bandiera della JugoslaviaRepubblica Socialista Federale di Jugoslavia
Stato attualeBandiera della Croazia Croazia
RegioneRegione zaratina
CittàZara
Coordinate44°06′43.56″N 15°13′42.6″E / 44.1121°N 15.2285°E44.1121; 15.2285
Informazioni generali
Costruzione1537-1543
CostruttoreMichele Sanmicheli
Materialepietra bianca d'Istria
Condizione attualeben conservata e restaurata
Informazioni militari
Funzione strategicaPorta cittadina
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La porta di Terraferma (in croato Kopnena vrata) è una porta facente parte del sistema difensivo della città di Zara. Fu edificata su un progetto dell'architetto Michele Sanmicheli nel 1537[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Pianta della Porta di Terraferma di Zara. Disegno di Francesco Ronzani

Essa è considerata il più bel monumento rinascimentale di Zara. La porta, a tre fornici di ordine dorico, divide il centro storico dalla grande fortezza esterna. Sopra il fornice centrale, all'esterno, è visibile San Grisogono a cavallo e, al di sopra, un possente leone di San Marco, scalpellato da manifestanti jugoslavi ai tempi della questione di Trieste e solo recentemente restaurato grazie ai finanziamenti della Regione Veneto (Legge Beggiato).

Lo spazio della porta è scandito da quattro colonne e tre aperture: al centro una larga per i carri trainati da cavalli e lateralmente due piccole per i pedoni.

La porta era un tempo munita di un ponte levatoio che sovrastava il fossato posto intorno alle mura. Di tale fossato, parzialmente interrato nel 1875, non rimane che il Porto Piccolo o Fossa (Foša).

La sua edificazione fu voluta dai veneziani quando si resero conto della necessità di potenziare le difese della città per la possibilità di un attacco da parte dell'Impero ottomano.

La realizzazione della porta si rifà fortemente a opere analoghe di epoca precedente. Infatti l'articolazione su tre spazi di uguali dimensioni e il rivestimento in bugnato sono tipici di altre costruzioni militari veneziane. In particolare si rasentano delle somiglianze con porta San Giorgio a Verona, Porta San Martino di Legnago (opera dello stesso Sanmicheli) e di porta Venezia a Padova[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Davis, p. 257.
  2. ^ Davis, p. 258.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paul Davis, David Hemsoll, Michele Sanmicheli, Mondadori Electa, 2004, ISBN 88-370-2804-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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