Pnin

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Pnin
Titolo originalePnin
AutoreVladimir Nabokov
1ª ed. originale1957
1ª ed. italiana1959
Genereromanzo
Lingua originaleinglese
ProtagonistiTimofej Pavlovič Pnin

Pnin è il tredicesimo romanzo di Vladimir Nabokov e il quarto scritto in inglese, pubblicato nel 1957. Il successo dell'opera negli Stati Uniti avrebbe lanciato la carriera letteraria dell'autore a nuovi livelli. Il protagonista eponimo, Timofej Pavlovič Pnin, è un professore universitario russo di cinquant'anni che abita negli USA. Esiliato dalla Rivoluzione Russa e da quella che chiama la "guerra di Hitler", Pnin insegna nel finzionale Waindell College, liberamente ispirato alla Cornell University e al Wellesley College, luoghi dove Nabokov stesso insegnò.

Il romanzo si basa ovviamente sulle esperienze di Nabokov nelle istituzioni accademiche americane ed è pieno di riferimenti a persone e dettagli fisici di quella università.[1][2] Il personaggio principale si basa in parte su Marc Szeftel, professore a Cornell, che si era un po' risentito per la somiglianza.[3]

Sezioni di Pnin vennero inizialmente pubblicate, a puntate, su The New Yorker per garantire a Nabokov un certo reddito mentre viaggiava in tutti gli Stati Uniti alla ricerca di un editore con cui pubblicare Lolita.[1] Venne poi rivisto e integrato prima di essere pubblicato come libro.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il protagonista, Timofej Pavlovič Pnin, è un professore russo residente negli Stati Uniti d'America, un cinquantenne che ha abbandonato l'Europa: è un ricercatore universitario di russo al Waindell College[1]. Si è sistemato in una semi-rispettabile posizione accademica fuori ruolo, ma la sua condizione è quella dello spaesato, che conosce la perdita delle radici e la sofferenza di una personalità scissa, traumatizzata. Così, Pnin si ritrova più volte in situazioni e disavventure tragicomiche, e alle prese con la difficoltà di adattarsi al modo di vivere e al linguaggio americano. L'arma che Nabokov oppone alla volgarità e alla mediocrità compiaciuta del conformista è il riso a volte ironico, sotto le cui sferzate franano le incrostazioni che soffocano la vita vera, ossia la falsità, i finti valori, gli ideali inconsistenti[4]. Pnin, alla fine, abbandona il Waindell College; disoccupato, parte per una destinazione sconosciuta.

Tra i personaggi del libro vi sono il suo capo di dipartimento, diversi professori e personale universitario, il padrone di casa, la sua ex-moglie e il figlio. Il narratore si identifica come "Vladimir Vladimirovič N---" e presenta somiglianze con Nabokov stesso, come la sua passione per i lepidotteri e il suo passato da emigrato russo borghese.

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Lodge, David, Introduction to Pnin, Everyman's Library, 2004, ISBN 1-4000-4198-8.
  2. ^ Field, Andrew, VN, The Life and Art of Vladimir Nabokov, Crown Publishers, Inc., New York (1986), ISBN 0-517-56113-1.
  3. ^ Lodge, page xi
  4. ^ Gemma Gallo, «Vladimir padre errabondo. Farfalle e ninfette», La Voce, domenica 27 marzo 1994, p.17

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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