Pizza alle quattro stagioni

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Pizza alle quattro stagioni
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
Diffusionemondiale
Dettagli
Categoriapiatto unico

La pizza alle quattro stagioni (chiamata anche pizza 4 stagioni,[1][2] pizza quattro stagioni[3][4] o semplicemente la quattro stagioni) è una varietà di pizza che viene preparata con diversi condimenti, ripartiti in quattro diverse sezioni,[5] ognuna delle quali richiama una delle quattro stagioni dell'anno. Generalmente la pizza si compone di 4 ingredienti caratterizzanti della propria stagione: i funghi rappresentano l'autunno, il prosciutto e le olive corrispondono all'inverno, i carciofi figurano la primavera ed infine i pomodori e il basilico l'estate. In alcune versioni, tale ultimo quarto è sostituito con del salamino piccante o con della salsiccia.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È preparata tradizionalmente con pasta per pizza e una base con salsa di pomodori pelati, mozzarella e olio extravergine di oliva; nelle quattro diverse sezioni sono poi sistemati separatamente: prosciutto cotto o olive, carciofini sott'olio, pomodori o basilico, e funghi.[7] Possono essere usati anche differenti condimenti per guarnire i quattro quadranti.

I medesimi ingredienti della quattro stagioni sono presenti, benché tutti insieme sparsi, nella capricciosa.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pizza 4 stagioni, su Cookaround. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  2. ^ Pizza 4 Stagioni e Pizza Capricciosa: origini e differenze, su Galbani. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  3. ^ Pizza quattro stagioni | Buonissimo Ricette, su Buonissimo. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  4. ^ Pizza 4 stagioni, ecco come farla a casa, su Negroni, 5 aprile 2016. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  5. ^ Peppino Manzi, La cucina del mare a bordo: Mangiando e bevendo sotto costa, p.204, 2015.
  6. ^ F. Galli, The Il Fornaio Baking Book: Sweet and Savory Recipes from the Italian Kitchen, Chronicle Books, 2001, p. 107, ISBN 978-0-8118-3297-7.
  7. ^ Daniela Guaiti, Campania - La grande cucina regionale italiana, p.95, Milano, 2010.
  8. ^ autori vari, Dizionario delle cucine regionali italiane, Slow Food, 2010, p. 136.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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