Pietro Napoli Signorelli

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Pietro Napoli Signorelli

Pietro Napoli Signorelli (Napoli, 28 settembre 1731Napoli, 1º aprile 1815) è stato un saggista, storiografo e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Signorelli nacque e crebbe a Napoli, figlio di Nicoletta Signorelli e del notaio Angelo Antonio de Napoli. Intraprese studi di giurisprudenza secondo il volere del padre notaio, li portò a compimento e svolse per qualche tempo la professione di avvocato. Nel periodo universitario ebbe modo di seguire le lezioni del celebre illuminista partenopeo Antonio Genovesi, le cui idee lo influenzarono notevolmente, come testimonia la sua prima opera, Degli affetti umani - un « trattato morale esposto ai giovani » che fu stampato a Napoli nel 1754. Parallelamente, Signorelli andò sviluppando interesse verso il teatro, cimentandosi inoltre nella composizione di commedie, andate tuttavia perdute.[1]

Nel 1765, morto il padre, si trasferì a Madrid, dove rimase quasi vent'anni, affascinato da una « gran nazione », dedito allo studio della storia e delle umane lettere. In Spagna entrò a far parte di un gruppo di letterati autoctoni decisi a rinnovare la letteratura spagnola - con una particolare attenzione al teatro -, secondo i precetti illuministici. Tale gruppo di letterati, tra cui possono citarsi Nicolas Fernández de Moratín, suo figlio Leandro, Tomás de Iriarte, Ignacio Ayala e José Cadalso, faceva capo alle riunioni della Tertulia literaria de la fonda de San Sebastián. In opposizione alla tradizione iberica del secolo precedente e al gusto popolareggiante, si ispirava ai francesi della tragédie classique (cioè Corneille e Racine), a Molière e a Voltaire, autore che sarà sempre centrale nella riflessione storica e letteraria di Napoli Signorelli.[2]

Durante la permanenza a Madrid, Signorelli scrisse due delle sue opere più importanti, definendo la propria inclinazione per la storia della letteratura e della cultura: nel 1777 vede la luce la Storia de' teatri antichi e moderni, mentre tra il 1784 e il 1786 vengono pubblicate le Vicende della coltura nelle due Sicilie, già ultimate prima dell'ottobre del 1782.

La filosofia su cui si reggono queste due opere è il voltairismo moderato. Nella prima, si enuncia del teatro la funzione morale; con il trionfo della ragione vengono eliminate « le passioni smoderate ». L'opera teatrale, pur non tralasciando la varietà e la piacevolezza, deve essere governata dall'armonia e dalla verosimiglianza, proponendo fatti e argomenti che abbiano un valore universale. Il Napoli Signorelli indaga la storia del teatro con una prospettiva molto ampia, analizzando gli autori greci e, tra i moderni, tutti quelli appartenenti alle maggiori letterature europee. La Storia mette in luce il perfezionamento del genere all'interno dei singoli popoli, secondo una concezione del progresso non estranea alle lezioni di Vico e Cesarotti.[3]

Anche la Vicenda della coltura nelle due Sicilie risente dell'insegnamento voltairiano, e concepisce la storia come insieme delle vicende della « coltura », dei filosofi e dei principi illuminati. « Borbonico di cuore, liberale per isbaglio d'una corte accecata dall'odio che portava alla libertà », secondo il giudizio di Manzoni, Signorelli vi condanna l'anarchia popolare e la ribellione di Masaniello. Lo scrittore mantenne in effetti sempre una certa distanza dalle ideologie rivoluzionarie, nonostante Carlo III prima, e Ferdinando IV poi (1799) lo mandassero in esilio. Pur avendo ricoperto delle cariche nella Rivoluzione napoletana del 1799, la valutò con molta severità,[4] tradendo di fatto una maggior vicinanza alla politica illuminata e riformatrice dei due sovrani che lo esiliarono.[5]

Partito da Napoli, visse a Milano tra il 1800 e il 1804, insegnando « poesia rappresentativa » al Liceo di Brera e lavorando, come « direttore di declamazione », presso l'Accademia del Teatro Patriottico.[6] Negli Elementi di poesia drammatica (1801) si occupò nuovamente del teatro, visto come unico strumento capace di educare la società, in quanto riesce ad unire l'utilità al diletto, secondo un concetto tipicamente razionalistico e sensistico, vicino alla sensibilità neoclassica. Signorelli rientrò infine nella città natale, dove visse serenamente gli ultimi anni, morendovi il 1º aprile 1815. Postumi apparvero due scritti, Sulla satira antica e moderna e Ricerche sul sistema melodrammatico.[7]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Degli affetti umani, Napoli, Cirillo, 1754.
  • Satire, Genova, Stamperia Gesiniana, 1774.
  • Faustina, Lucca, 1778.
  • L'eroismo fra i nemici (commedia inedita, rappresentata nel 1780).
  • La storia critica de' teatri antichi e moderni, Napoli, Stamperia Simoniana 1777, rielaborata in una seconda edizione.
  • Vicende della coltura nelle Due Sicilie, vol. 5, Napoli, Vincenzo Flauto, 1786.
  • Vicende della coltura nelle due Sicilie, 1784-1786: vol.1 (1784); vol.2 (1784); vol.3 (1784); vol. 4 (1785); vol.5 (1786)
  • Elementi di poesia drammatica, Milano, 1801.
  • Del gusto, Milano, Galeazzi, ripubblicato con leggere modifiche a Napoli per Vincenzo Orsini nel 1807, rinominato Del gusto e del Bello.
  • Delle migliori tragedie greche e francesi. Traduzioni ed analisi comparative, Milano, Stamperia e fonderia al Genio, 3 voll., 1804-1805.
  • Sulla satira antica e moderna (in Atti della Società Pontaniana, III, 1819).
  • Ricerche sul sistema melodrammatico (in Atti della Società Pontaniana, IV, 1847).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E. Bigi, « Nota introduttiva » a Pietro Napoli Signorelli, in Critici e storici della poesia e delle arti nel secondo Settecento, Milano-Napoli 1955, p. 589.
  2. ^ E. Bigi, cit., p. 590.
  3. ^ E. Bigi, cit., pp. 591-593.
  4. ^ Vicende della coltura nelle due Sicilie, Napoli 1810-1811, VII, p. 287.
  5. ^ E. Bigi, cit., pp. 593-595.
  6. ^ E. Bigi., cit., p. 598.
  7. ^ E. Bigi., cit., pp. 598-599.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Efemeridi letterarie di Roma, XVII (1788), pp. 332 s.;
  • Francesco Maria Avellino, Elogio storico di Pietro Napoli Signorelli, Napoli 1815;
  • Giuseppe Boccanera da Macerata, Pietro Napoli Signorelli, in D. Martuscelli, Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli, Napoli 1817, IV, pp. n. n.;
  • Pietro Napoli Signorelli, in Emilio Amedeo De Tipaldo, Biografia degli Italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti del secolo XVIII, I, Venezia 1834, I, pp. 410-412;
  • P. Ulloa, Pietro Napoli Signorelli, in Il poligrafo, I (1856), pp. 159-170;
  • Vittorio Cian, Italia e Spagna nel sec. XVIII, Torino 1896, pp. 165-208, e recensione di A. Farinelli, in Giornale storico della letteratura italiana, XXX (1897), pp. 284 s.;
  • Nicola Barone, Pagine di storia della diplomatica, Napoli 1908, passim;
  • Carmine Giustino Mininni, Pietro Napoli Signorelli: vita, opere, tempi, amici, Città di Castello 1914, e recensioni di C. Broglionico, in Rassegna critica della letteratura italiana, 1914, pp. 53-56, e C. Calcaterra, in Giornale storico della letteratura italiana, LXVI (1915), pp. 234-254;
  • Salvatore Fevola, Pietro Napoli Signorelli durante la reazione borbonica del 1799, Siracusa 1923;
  • E. Levi Malvano, La fortuna d’una teoria drammatica in Italia, in Giornale storico della letteratura italiana, CV (1935), pp. 60-103;
  • Raffaele Guariglia, Pietro Napoli Signorelli maestro di diplomazia, in Nuova Antologia (1953), pp. 3-18;
  • E. Bigi, Pietro Napoli Signorelli, nota introduttiva e pagine scelte in Dal Muratori al Cesarotti, IV, Milano-Napoli 1960, pp. 589 s.;
  • Ulisse Prota Giurleo, Pietro Napoli Signorelli, in Enciclopedia dello spettacolo, Roma 1960, col. 1026;
  • F. Strazzullo, Tradizioni sacre popolari e scultura del '700 a Napoli: da un manoscritto di Pietro Napoli Signorelli, Napoli 1968;
  • E. Caldera, Pietro Napoli Signorelli traduttore di Moratín, in Studi di letteratura italiana in onore di F. Montanari, Genova 1980, pp. 149-160;
  • A. Santoro, Tra gioco e ragione: «L’eroismo tra i nemici o sia La Faustina»: commedia inedita di P Napoli Signorelli, Napoli 1982;
  • F. Quinziano, «La commedia nuova»: Pietro Napoli Signorelli traduttore e diffusore del «Teatro ilustrado», in La nascita del concetto moderno di traduzione, a cura di G. Catalano, F. Scotto, Roma 2001, pp. 259-286.
  • Emilio Bigi, « Nota introduttiva » a Pietro Napoli Signorelli, in Critici e storici della poesia e delle arti nel secondo Settecento (in La letteratura italiana. Storia e testi, vol. 44, tomo IV), Milano-Napoli, Riccardo Ricciardi Editore, 1955, pp. 589–600.

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