Philip Henslowe

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Philip Henslowe (Lindfield, 1550 circa – Londra, 6 gennaio 1616) è stato un impresario teatrale inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in un piccolo villaggio del West Sussex, nel 1570, presumibilmente all'età di 20 anni si recò a Londra dove iniziò l'attività di capocomico che lo portò a dirigere e, successivamente, con i capitali acquistati in seguito al matrimonio con una ricca vedova, a divenire proprietario di alcuni teatri londinesi nei quali vennero recitati molti drammi elisabettiani: The Rose, il Fortune Theatre (dove ebbe come socio il celebre attore Edward Alleyn, suo genero per aver sposato la figliastra Joan Woodward), e infine il teatro The Hope. Su consiglio di Alleyn, Henslowe fra il 1593 e il 1596 fece rappresentare 55 lavori teatrali di Thomas Dekker, George Chapman, Michael Drayton e Thomas Heywood, Christopher Marlowe ed altri.

Il Diario[modifica | modifica wikitesto]

L'importanza di Henslowe è legata soprattutto al suo "Diario", che venne pubblicato integralmente solo nel 1845 e costituisce una preziosa fonte per la storia del teatro elisabettiano. Più che un diario nel senso abituale del termine, quello di Henslowe è un brogliaccio, scritto fra l'altro sul rovescio del libro mastro del cognato Ralph Hogge (di professione fabbro), in cui sono elencate le rappresentazioni teatrali, le entrate, le uscite, i contratti con gli attori o con gli autori, le attrezzature acquistate o noleggiate, i costumi teatrali costosi, ecc. In un'epoca in cui molti lavori teatrali erano frutto della collaborazione fra diversi autori, il diario permette di attribuire la paternità di numerosi drammi dell'età elisabettiana.

Omaggi e citazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il personaggio di Philip Henslowe appare nel film Shakespeare in Love, interpretato da Geoffrey Rush che lo connota come un uomo piuttosto nevrotico. L'esistenza di un rapporto personale o di lavoro tra Henslowe, la sua compagnia e William Shakespeare è, secondo Bryson, senza prove in quanto nel diario non vi è segnato nessun riferimento alla messa in scena delle opere di Shakespeare da parte della compagnia[1]. Purtroppo il diario ci è pervenuto incompleto e mancante dei possibili riferimenti alle opere di Shakespeare a seguito di un danneggiamento dello stesso da parte di Edmond Malone il secolo precedente alla sua pubblicazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bill Bryson, Il mondo è un teatro. La vita e l'epoca di William Shakespeare, Guanda, 2008, p. 104, ISBN 978-88-6088-820-4.]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • J. Payne Collier (editor), The diary of Philip Henslowe, from 1591 to 1609: printed from the original manuscript preserved at Dulwich College, London: printed for The Shakespeare Society, 1845
  • Philip Henslowe, Henslowes diary, edited with supplementary material, introduction and notes by R. A. Foakes and R. T. Rickert, Cambridge [etc.]: Cambridge University Press, 1961
  • Neil Carson, A companion to Henslowes diary, Cambridge [etc.]: Cambridge University Press, 1988

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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