Phalanger lullulae

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Cusco di Woodlark
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Diprotodontia
Sottordine Phalangeriformes
Superfamiglia Phalangeroidea
Famiglia Phalangeridae
Sottofamiglia Phalangerinae
Tribù Phalangerini
Genere Phalanger
Specie P. lullulae
Nomenclatura binomiale
Phalanger lullulae
Thomas, 1896
Areale

Il cusco di Woodlark (Phalanger lullulae Thomas, 1896) è un marsupiale arboricolo della famiglia dei Falangeridi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il cusco di Woodlark misura, coda compresa, 63,8-71,7 cm e pesa 1,5-2 kg; le femmine sono un po' più grandi dei maschi. Ha un pelame breve e lanoso dalla colorazione caratteristica: la regione dorsale presenta macchie irregolari di colore bruno-marmorizzato, ocra e bianco, mentre quella ventrale è bianca con alcune macchie irregolari scure. La colorazione varia da un esemplare all'altro: alcuni sono prevalentemente scuri con alcune macchie più chiare, altri sono quasi completamente chiari con alcune piccole macchie più scure. La pelle facciale è nera e il rinario è rosa. Come tutti i cuschi, ha coda prensile glabra nella parte terminale e due dita opponibili su tutti e quattro gli arti[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

È una specie solitaria e arboricola, che trascorre le ore diurne nascosta tra le epifite o nelle cavità degli alberi, per uscire allo scoperto durante la notte per nutrirsi del suo cibo prefetito, il nettare di alcune specie di piante rampicanti e dell'albero Rhus taitensis, che crescono anche in prossimità dei centri abitati. La femmina dà alla luce un unico piccolo[1].

È l'unico mammifero di grandi dimensioni delle isole in cui vive e non ha predatori, eccetto l'uomo.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il cusco di Woodlark è presente solamente sull'isola di Woodlark, appartenente alla provincia papua di Milne Bay, e sulla vicina isola di Alcester, distante 70 km a sud, dove forse è stato introdotto dall'uomo. Popola le foreste pluviali dal livello del mare fino a 410 m di quota[1].

Questa specie è stata a lungo considerata una sottospecie del cusco comune settentrionale (P. orientalis), dal quale probabilmente discende. Essendo rimasta a lungo separata dai suoi cugini della terraferma, tuttavia, si è evoluta fino a diventare una specie a parte.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La specie viene cacciata solo molto di rado, ed è ancora abbastanza numerosa, soprattutto a Woodlark, ma dal momento che occupa un areale ridotto la IUCN la classifica tra le specie in pericolo (Endangered)[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Lamoreux, J. & Hilton-Taylor, C. (Global Mammal Assessment Team) 2008, Phalanger lullulae, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Phalanger lullulae, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Phalanger lullulae su ADW (Animal Diversity Web)

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