Petaurus norfolcensis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Scoiattolo planatore
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Sottoclasse Tetrapoda
Infraclasse Marsupialia
Superordine Australidelphia
Ordine Diprotodontia
Famiglia Petauridae
Genere Petaurus
Specie P. norfolcensis
Nomenclatura binomiale
Petaurus norfolcensis
Kerr, 1792

Lo scoiattolo planatore (Petaurus norfolcensis Kerr, 1792) è un marsupiale australiano della famiglia Petauridae.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo è lungo 18 - 23 cm, mentre la coda misura 22 - 30 cm.[senza fonte] Il colore varia da blu - grigio a bruno - grigio sulla schiena. Il ventre è color crema. Sulla schiena ha una stria scura che va dal capo alla coda. La coda ha la punta nera. Le orecchie sono dritte e senza peli, al contrario del patagio peloso.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale è prevalentemente notturno ed arboricolo, con dita forti per arrampicarsi. Il patagio, che usa sia per spostarsi che per scappare, gli permette di coprire distanze fino a 50 metri[3]. Costruisce la tana in nidi nelle cavità degli alberi.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di nettare e polline. Ha inoltre l'abitudine di strappare la corteccia dagli alberi per nutrirsi di resina e insetti.[3]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La gestazione dura 20 giorni, e in genere nascono 1 o 2 piccoli.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È diffuso in Australia, dove lo si trova nel Queensland orientale e in Victoria orientale.

Vive nelle foreste di eucalipto e costiere.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN considera questa specie a rischio minimo (Least Concern) di estinzione.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Winter, J., Lunney, D., Denny, M., Burnett, S. & Menkhorst, P. 2008, Petaurus norfolcensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Petaurus norfolcensis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ a b Dorling Kindersley, Mammals, London, DK ELT/Schools, 2002, ISBN 978-0751339475.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi