Partito Democratico Gabonese

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Partito Democratico Gabonese
Parti Démocratique Gabonais
LeaderOmar Bongo (fondatore)
PresidenteAli Bongo Ondimba
SegretarioFaustin Boukoubi
StatoBandiera del Gabon Gabon
SedeLibreville
Fondazione12 marzo 1968
IdeologiaConservatorismo[1], Nazionalismo[2]
CollocazioneCentro-destra
Seggi Assemblea Nazionale
98 / 143
(2018)
Seggi Senato
81 / 102
(2018)
Sito webwww.pdg-gabon.com

Il Partito Democratico Gabonese (in francese: Parti Démocratique Gabonais - PDG) è il principale partito politico del Gabon, al potere dal 1968.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Al momento della proclamazione dell'indipendenza del paese (17 agosto 1960) si scontrarono due figure politiche di rilievo, Léon M'ba, già primo ministro durante l'amministrazione coloniale francese, e Jean-Hilaire Aubame. La contrapposizione tra i due si risolse nel 1961 con un accordo che portò all'elezione alla presidenza della repubblica di M'ba che subito rafforzò i poteri presidenziali[3]. Nel 1964 un golpe militare causò la caduta di M'ba ma l'intervento dell'esercito francese contro gli insorti ripristinò il potere del presidente. Dopo il colpo di stato i francesi si preoccuparono di designare un successore di M'ba, da tempo malato, e la scelta ricadde su Albert-Bernard Bongo[4]. Nel 1966 M'ba venne ricoverato a Parigi e da quel momento la presidenza fu di fatto retta da Bongo in qualità di vicepresidente. Nonostante le gravi condizioni di salute M'ba fu rieletto presidente nel 1967 (unico candidato[5]) e alla sua morte, avvenuta pochi mesi dopo, gli succedette Bongo. Il neo presidente fondò quindi il Partito Democratico Gabonese e con una riforma costituzionale abolì il multipartitismo mettendo fuori legge ogni altra formazione politica[6].

Nel 1990 terminò il regime monopartitico[6] e anche le forze d'opposizione acquisirono il diritto di organizzarsi in partiti politici legalmente riconosciuti grazie alla riforma della costituzione ratificata l'anno successivo[7]. Nonostante questa riforma il PDG rimase il partito più influente del paese grazie alla sua organizzazione capillare, alla collocazione di suoi uomini in tutti i ruoli dell'amministrazione pubblica e al sostegno della Francia[8][9].

Alle ultime elezioni politiche convocate il 17 dicembre 2011 per il rinnovo dell'Assemblea Nazionale il PDG ha ottenuto il 74% delle preferente conquistando 114 dei 120 seggi disponibili[10].

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Gli esponenti dell'opposizione accusano il PDG di essere uno strumento attraverso il quale Omar Bongo ha istituito nel paese una dittatura seppur mantenendo un regime formalmente democratico[11]. Nonostante la reintroduzione del multipartitismo all'inizio degli anni novanta le forze politiche contrarie al PDG denunciano l'impossibilità reale di diventare una forza di governo alternativa in quanto la sproporzione delle risorse a disposizione dei partiti di opposizione e del PDG rende impossibile un confronto elettorale ad armi pari[11]. Inoltre molti degli oppositori del PDG denunciano la repressione operata dalla "B2", il servizio di intelligence dell'esercito[12], accusato di essere una vera e propria polizia politica al servizio del governo gabonese.[11]

Esponenti principali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gabon Foreign Policy and Government Guide, International Business Publications, 2011, pag. 46, ISBN 143301680X.
  2. ^ (EN) J. Denis Derbyshire, Ian Derbyshire, Political Systems Of The World, Allied Publishers, 1989, pag. 115, ISBN 8170233070.
  3. ^ (EN) Gabon: History, su globaledge.msu.edu. URL consultato il 14-04-2013.
  4. ^ (EN) Gabon since independence, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato il 14-04-2013.
  5. ^ (EN) Elections in Gabon, su africanelections.tripod.com, African Elections Database. URL consultato il 14-04-2013.
  6. ^ a b (FR) 22 mai 1990, Adoption du multipartisme au Gabon, su perspective.usherbrooke.ca. URL consultato il 14-04-2013.
  7. ^ (EN) Constitution of the Republic of Gabon (as last amended by the Law No. 13/2003 of August 19, 2003), su wipo.int. URL consultato il 14-04-2013.
  8. ^ (FR) Zineb Dryef, Bongo et la France: quarante ans de mauvais coups, su rue89.com, 27-07-2007. URL consultato il 14-04-2013.
  9. ^ (FR) Droite et gauche françaises nient avoir touché de l'argent d'Omar Bongo, su journal.24heures.ch, 24heures.ch, 30-12-2010. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2013).
  10. ^ (EN) Election Profile for Gabon - Results, su electionguide.org, IFES Election Guide, 05-09-2012. URL consultato il 14-04-2013.
  11. ^ a b c (FR) Jean Aimé Mouketou, Rappel de l'idéologie politique du Parti démocratique gabonais au pouvoir depuis 1969, su archives-lepost.huffingtonpost.fr, The Huffington Post, 02-01-2012. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2013).
  12. ^ (EN) Backers of Gabon opposition leader catch 'raiders', su rnw.nl, 20-05-2011. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2013).
  13. ^ a b c (FR) Organigramme du PDG, su gabon-pdg.org. URL consultato il 14-04-2013 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2012).
  14. ^ (FR) Biographie de Raymond NDONG SIMA, su gouvernement.ga. URL consultato il 14-04-2013.
  15. ^ (FR) Rose Francine ROGOMBE , Président du Sénat, su gouvernement.ga. URL consultato il 14-04-2013.
  16. ^ (FR) ROGOMBE née ETOMBA Rose Francine, su senat.ga. URL consultato il 14-04-2013 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  17. ^ (FR) Guy NZOUBA - NDAMA , Président de l’Assemblée Nationale, su gouvernement.ga. URL consultato il 14-04-2013.
  18. ^ (FR) Portrait du Président, su assemblee.ga. URL consultato il 14-04-2013 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2013).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]