Paradigalla

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Paradigalla
Illustrazione di Paradigalla maggiore
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Corvida
Superfamiglia Corvoidea
Famiglia Paradisaeidae
Genere Paradigalla
Lesson, 1835
Specie

Paradigalla Lesson, 1835 è un genere di uccelli passeriformi della famiglia Paradisaeidae[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le due specie di paradigalla sono uccelli dimensioni medio-piccole (23–37 cm), dall'aspetto che ricorda quello di un merlo, con piumaggio nero, coda cuneiforme e piuttosto lunga nella paradigalla maggiore, mentre nella paradigalla minore essa è corta e squadrata. alla base del becco sono presenti in ambedue i sessi delle caruncole nude e di colore brillante, caratteristiche del genere: a differenza della maggior parte degli altri paradiseidi, le paradigalle presentano dimorfismo sessuale molto poco pronunciato.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le paradigalle sono uccelli abitatori della foresta pluviale montana della Nuova Guinea: la specie maggiore è endemica dei monti Arfak, nel nord-ovest dell'isola, mentre la specie minore è diffusa nelle catene montuose centrali dei monti Maoke e dei monti Bismarck.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Questi uccelli sono molto schivi e anche in virtù dell'habitat vergine e impervio da essi abitato sono probabilmente i meno conosciuti fra i paradiseidi: essi vivono da soli o in coppie e si nutrono di frutta matura e piccoli invertebrati. A lungo ritenute monogame come osservabile in altri uccelli del paradiso più basali (come le manucodie e il corvo del paradiso), in realtà ultimamente ha preso piede l'idea che le paradigalle mostrino poliginia[2].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Se ne conoscono due specie[1]:

Nell'ambito della famiglia Paradisaeidae, le paradigalle si mostrano piuttosto vicine alle astrapie e agli uccelli del paradiso dal becco a falce del genere Epimachus, coi quali vanno a formare un clade[3].

Il nome scientifico di questi uccelli deriva dal portmanteau delle parole Paradisaea e Gallus, in riferimento sia all'evidente parentela con gli altri uccelli del paradiso che alla presenza di caruncole colorate che ricordarono agli scopritori di questi uccelli i bargigli dei galli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Paradisaeidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 27 febbraio 2016.
  2. ^ Grzimek, B., Grzimek's Animal Life Encyclopedia, ISBN 0-7876-5362-4.
  3. ^ (EN) Paradisaeidae: Birds-of-paradise, su TiF Checklist. URL consultato il 27 febbraio 2016.

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