Pala di Sarzana
Pala di Sarzana | |
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Autore | Andrea del Sarto |
Data | 1528 circa |
Tecnica | olio su tavola |
Dimensioni | 228×185 cm |
Ubicazione | già al Kaiser-Friedrich-Museum, Berlino (distrutta nell'incendio della Flakturm Friedrichshain del 1945) |
La Pala di Sarzana, anche nota come Madonna col Bambino e otto Santi, era un dipinto a olio su tavola dell'artista italiano Andrea del Sarto, databile al 1528 circa. La pala d'altare era ubicata nel Kaiser-Friedrich-Museum (odierno Bode-Museum) di Berlino, ma durante la seconda guerra mondiale venne spostata in via precauzionale nella Flakturm Friedrichshain, una torre difensiva, nella quale inaspettatamente scoppiò un devastante incendio nel 1945 che distrusse tutte le opere d'arte al suo interno, compresa quest'opera sartesca.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il dipinto venne realizzato a Firenze da Andrea del Sarto nel 1528 circa, dopo aver già completato la Pala di Vallombrosa, e gli venne commissionato da Giuliano della Scala per essere inviato a Sarzana. La notizia è anche riportata da Giorgio Vasari nelle sue Vite (1568), nelle quali infatti scrisse:
«[...] gli fece fare Giuliano Scala, per mandare a Serrezzana, in una tavola una Nostra Donna a sedere col Figlio in collo e due mezze figure dalle ginocchia in su, San Celso e S. Iulia, S. Onofrio, S. Caterina, San Benedetto, S. Antonio da Padoa, San Piero e San Marco»
Dopo varie vicissitudini, la pala confluì successivamente nelle collezioni tedesche del Kaiser-Friedrich-Museum, l'odierno Bode-Museum di Berlino. Al sopraggiungere della seconda guerra mondiale la tavola venne spostata in via precauzionale nella Flakturm Friedrichshain, una torre difensiva, insieme a tante altre opere d'arte, ma proprio qui trovò la fine e venne irreparabilmente distrutta in un devastante incendio nel 1945.
Oggi dell'opera originale rimane un disegno a sanguigna su carta realizzato da Andrea del Sarto come studio preparatorio, che oggi è custodito al Kupferstichkabinett di Berlino.[2] Ancora, custodita oggi nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze vi è la cosiddetta Annunciazione Della Scala, che un tempo doveva far proprio parte della Pala di Sarzana come sua cimasa ma alla fine non venne più inviata a Sarzana e rimase nelle mani di Giuliano della Scala.[1]
Ancora, alla Galleria Borghese di Roma è custodita una delle sette copie e derivazioni tratte dal pannello centrale della distrutta Pala di Sarzana.[3] Si tratta di una replica coeva, uscita dalla stessa cerchia di Andrea del Sarto e rappresenta la Madonna col Bambino di questa pala, a cui è stata aggiunta la figura di San Giovannino, non presente nell'originale.[3] Due copie dall'originale, una cinquecentesca e l'altra settecentesca, si trovano invece al Museo Diocesano di Sarzana; la più recente di queste è attribuita dalla tradizione, irrealisticamente, al sarzanese Domenico Fiasella.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'opera era una pala d'altare a olio su tavola e misurava 228 cm in altezza e 185 cm in larghezza.
La pala rappresentava una tipica sacra conversazione, ovvero la Madonna in trono circondata da santi e altri personaggi. Qui la Madonna si trovava su un trono raggiungibile da degli scalini, con alle spalle una struttura architettonica a forma di nicchia e lei si presentava seduta, visibile a ¾ e aveva in braccio il figlio bambino Gesù, nudo e con le braccia nell'intento di cingerle il collo.
Ai piedi della scalinata, troncati a metà, vi erano raffigurati San Celso (a sinistra, girato di spalle) e Santa Giulia (a destra, girata verso lo spettatore). Invece ai lati della Madonna in trono, a coppie di tre, vi si trovano gli altri sei santi: Sant'Onofrio, Santa Caterina, San Benedetto, Sant'Antonio di Padova, San Pietro e San Marco.
Osservando il disegno preparatorio a sanguigna su carta realizzato da Andrea del Sarto (oggi custodito al Kupferstichkabinett di Berlino) è possibile notare come vennero apportate varie modifiche nella realizzazione pittorica finale, come la sostituzione della nuvola alle spalle della Madonna (sostituita da una struttura architettonica) o l'omissione della mitra del santo vescovo, poiché apparentemente disturbava la simmetria e si alzava più in alto della testa della Madonna.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Polo Museale Fiorentino - Catalogo n. 00228542, su polomuseale.firenze.it. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ a b c (DE) Thronende Madonna mit acht Heiligen (Kompositionsstudie für die Altartafel von Sarzana), su Kupferstichkabinett. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ a b MADONNA CON BAMBINO E SAN GIOVANNINO, su Galleria Borghese. URL consultato il 18 aprile 2021.