NGC 5281

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NGC 5281
Ammasso aperto
NGC 5281
Scoperta
ScopritoreNicolas Louis de Lacaille
Data1751
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneCentauro
Ascensione retta13h 46m 35s[1]
Declinazione-62° 55′ 00″[1]
Distanza3610[2] a.l.
(1108[2] pc)
Magnitudine apparente (V)5,9[1]
Dimensione apparente (V)8'
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso aperto
ClasseI 3 m
Età stimata14 milioni di anni[2]
Altre designazioni
Mel 120; Cr 276; OCl 911[1]
Mappa di localizzazione
NGC 5281
Categoria di ammassi aperti

Coordinate: Carta celeste 13h 46m 35s, -62° 55′ 00″

NGC 5281 è un ammasso aperto visibile nella costellazione del Centauro.

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Mappa per individuare NGC 5281.

Si trova 3 gradi a sud-ovest di Hadar, la brillante β Centauri, in piena Via Lattea e immerso nei suoi ricchissimi campi stellari. È un ammasso molto piccolo ma brillante, e un binocolo 10x50 può individuarlo senza difficoltà, anche se spesso sembra presentarsi come una singola stella sfocata o al più un piccolissimo gruppo di stelline; un telescopio da 150mm di apertura riesce in parte a risolverlo, ma la concentrazione di stelle è così elevato che occorrono strumenti maggiori per scinderlo del tutto. A sud-ovest appare dominato da una stella rossa di ottava magnitudine.

Quest'ammasso si trova ad una declinazione fortemente australe, pertanto non è osservabile da molte delle regioni abitate dell'emisfero boreale, come l'Europa e quasi tutto il Nordamerica; da diverse regioni abitate dell'emisfero australe, al contrario, si presenza circumpolare.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra febbraio e luglio.

Storia delle osservazioni[modifica | modifica wikitesto]

NGC 5281 venne individuato per la prima volta da Nicolas Louis de Lacaille nel 1751, nelle sessioni osservative durante la sua permanenza a Città del Capo in Sudafrica; l'astronomo John Herschel lo riosservò in seguito e lo inserì nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 3640.[4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

NGC 5281 è un ammasso di piccole dimensioni e molto concentrato, anche se non particolarmente ricco; la sua distanza è stimata attorno ai 1108 parsec (circa 3610 anni luce)[2] ed è quindi situato sul bordo esterno del Braccio del Sagittario, in primo piano rispetto alla grande associazione OB Centaurus OB1, dominata dalla nube RCW 75 e la cui distanza è stimata sui 2000 parsec.

Si tratta di un oggetto molto giovane, avendo un'età di circa 14 milioni di anni appena,[2] anche se esistono stime che riportano un'età fino a 40 milioni di anni. Contiene diverse stelle calde e massicce di classe spettrale B e A e alcune stelle dalle caratteristiche esotiche, fra le quali spicca la stella Be HD 119682; ad essa è associata la forte sorgente di raggi X 1WGA J1346.5-6255, facente parte della categoria degli analoghi γ Cassiopeiae. Si ritiene che si tratti di una blue straggler, data la sua grande massa e la sua posizione insolita nel diagramma colore-magnitudine rispetto alle altre stelle dell'ammasso di pari massa, già evolute in giganti rosse.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 5281. URL consultato il 24 agosto 2013.
  2. ^ a b c d e WEBDA page for open cluster NGC 5281, su univie.ac.at. URL consultato il 24 agosto 2013.
  3. ^ Una declinazione di 63°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 27°; il che equivale a dire che a sud del 27°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 27°N l'oggetto non sorge mai.
  4. ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 5281, su ngcicproject.org. URL consultato il 24 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ Marco, A.; Negueruela, I.; Ribó, M.; Lorenzo, J.; Motch, C., The peculiar X-ray source in NGC 5281, in Advances in Space Research, vol. 44, n. 3, agosto 2009, pp. 348-354, DOI:10.1016/j.asr.2009.05.005. URL consultato il 24 agosto 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-15-8

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