NGC 223

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NGC 223
Galassia a spirale
NGC 223 nelle immagini SDSS
Scoperta
ScopritoreGeorge Phillips Bond
Data5 gennaio 1853 [1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneBalena
Ascensione retta00h 42m 15.9s [2]
Declinazione00° 50′ 44″ [2]
Distanza241,4 mega anni luce (74,02 Mpc) [1][2] a.l.  
Magnitudine apparente (V)13,2 [3]
nella banda B: 14,1 [3][4]
Redshift+00,017876 ± 0,000009 [2]
Luminosità superficiale13,37 [3]
Angolo di posizione62° [3]
Velocità radiale5359 ± 3 [2][4] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale
Classe(R')SB0/a?(r) [2], S0-a/P,[3], SA(rs)ab?,[1]
Dimensioni139 000 al (42 630 pc) a.l. [2][3]  
Altre designazioni
IC 44
PGC 2527
MCG 00-02-129
UGC 450
CGCG 383-74 [2][3][4]
Mappa di localizzazione
NGC 223
Categoria di galassie a spirale

Coordinate: Carta celeste 00h 42m 15.9s, +00° 50′ 44″

NGC 223 è una galassia a spirale situata nella costellazione della Balena.[1][2]

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]

NGC 223 è stata scoperta il 5 gennaio 1853 dall'astronomo americano George Phillips Bond.[1] Fu successivamente osservata da Heinrich d'Arrest e da Arthur Auwers nel 1862, e da Lewis Swift nel 1886. Quest'ultima osservazione è stata inclusa nell'Index Catalogue con il riferimento IC 44.[1]

In alcuni database come NASA/IPAC e Wolfgang Steinicke,[3] veniva indicata come galassia lenticolare, ma le recenti osservazioni effettuate nel corso del programma SDSS mostrano chiaramente la presenza di bracci di spirale.

Secondo il database SIMBAD, NGC 223 è una regione nucleare a linee di emissione a bassa ionizzazione (nella letteratura in lingua inglese abbreviata in LINER, acronimo di Low-Ionization Nuclear Emission-line Region), cioè una galassia il cui nucleo presenta uno spettro di emissione caratterizzato da righe originate da atomi debolmente ionizzati.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas Table of Contents, NGC 223, su cseligman.com. URL consultato l'11 marzo 2024.
  2. ^ a b c d e f g h i j NED results for object NGC 0223, su ned.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato l'11 marzo 2024.
  3. ^ a b c d e f g h (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke», NGC 200 à 299, su astrovalleyfield.ca. URL consultato l'11 marzo 2024.
  4. ^ a b c SIMBAD Astronomical Database, in Strasbourg astronomical Data Center. URL consultato l'11 marzo 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

   IC 42  •  IC 43  •  IC 44  •  IC 45  •  IC 46