Museo e centro di documentazione della civiltà villanoviana

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MUV - Museo e Centro di documentazione della civiltà villanoviana
Vista esterna
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàVillanova, frazione di Castenaso, città metropolitana di Bologna
IndirizzoVia B. Tosarelli, 191
Coordinate44°17′42″N 11°15′13.32″E / 44.295°N 11.2537°E44.295; 11.2537
Caratteristiche
TipoArcheologico
Periodo storico collezioniEtà del Ferro
Istituzione2009
DirettoreRita Rimondini
Visitatori3 038 (2022)
Sito web

Il MUV - Museo e Centro di documentazione della civiltà villanoviana è un museo archeologico ospitato nell'ex fienile del complesso rurale di Casa Sant'Anna a Villanova di Castenaso, frazione di Castenaso, città metropolitana di Bologna.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il MUV - Museo e Centro di documentazione della civiltà villanoviana è stato inaugurato nel 2009 ed è ospitato nell'ex fienile del complesso rurale di Casa Sant'Anna a Villanova di Castenaso.[1]

Il museo sorge nel luogo dove il conte archeologo bolognese Giovanni Gozzadini, fra il 1853 e il 1856, scoprì le tracce della fase più antica della civiltà etrusca, sviluppatasi tra gli inizi del I millennio a.C. e gli ultimi decenni dell'VIII secolo a.C., fino ad allora sconosciuta in Italia, a cui lo stesso Gozzadini dette il nome di "Villanoviana" dal nome di Villanova.[1]

Al conte Gozzadini, difatti, faceva capo anche il cosiddetto predio di Casa Sant'Anna, un complesso rurale costituito da una serie di edifici, tra cui un fienile e un forno-pollaio, realizzati agli inizi del XX secolo, oggi di proprietà del comune di Castenaso. Proprio da questi due edifici si è pensato di trarne un "Centro Villanoviano".

Dopo un intervento di restauro, che permise di riportare le due costruzioni all'aspetto originario, il giorno 8 maggio 2009 è stato inaugurato il MUV, ovvero il Museo della Civiltà Villanoviana, che raccoglie i reperti degli scavi di Marano di Castenaso e delle zone circostanti.

I principali reperti delle necropoli dell'area[2] sono a lungo stati conservati in tre musei:

Nel 2015 parte dei reperti del Museo civico archeologico di Bologna sono tornati a Castenaso.[3] Nel 2018 è stata inaugurata una capanna capanna nel giardino adiacente agli edifici, ricostruita sullo stile di quelle della prima età del Ferro.[4]

Necropoli etrusche[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Gozzadini eseguì gli scavi fra il 1853 e il 1856.[3] Alle rilevazioni nelle necropoli dell'Età del ferro di Villanova diede una mano anche la moglie del Gozzadini, Maria Teresa di Serego-Allighieri, disegnando i rilievi delle sepolture e dei corredi e collaborando al restauro di alcuni reperti.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b MIBAC - Ministero per i beni e le attività culturali, Muv - Museo della civiltà Villanoviana, su beniculturali.it, MIBAC - Ministero per i beni e le attività culturali, 2019. URL consultato il 13 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2019).
  2. ^ Il villanoviano nel territorio di Castenaso (PDF), su ibc.regione.emilia-romagna.it, Regione Emilia-Romagna, aprile 2018. URL consultato il 25 settembre 2023.
  3. ^ a b Uffici stampa SBAER, archeobo.arti.beniculturali.it, 23 ottobre 2014, http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/comunicati_stampa/castenaso_mostra2014.htm. URL consultato il 25 settembre 2023.
  4. ^ A Castenaso Festa villanoviana e inaugurazione della capanna del MUV, su Città metropolitana di Bologna, 16 maggio 2018 (ultimo aggiornamento: 17 maggio 2018). URL consultato il 25 settembre 2023.
  5. ^ Giovanni Gozzadini e Maria Teresa di Serego-Allighieri, dalla mostra Quell'amor d'antico. Le origini dell'archeologia a Bologna nelle raccolte dell'Archiginnasio, su Biblioteca digitale dell'Archiginnasio, dicembre 2011. URL consultato il 25 settembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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