Zecca di Nicomedia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Monetazione di Nicomedia)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Solido di Licinio dalla zecca di Nicomedia
LICINIVS AVGVSTVS, testa laureata verso destra; IOVI CONS LICINI AVG, Giove Ottimo Massimo in trono verso sinistra, sulla base l'iscrizione SIC X/SIC XX, regge con la destra portata in avanti una Vittoria verso destra in piedi su di un globo e con la sinistra uno scettro; ai piedi, aquilia in piedi verso sinistra, testa a destra, ali ripiegate; in esergo SMNΓ.
Zecca di Nicomedia, 3a officina, 317-318, 5.34 g, 12h (RIC VII 20 corr.)

La zecca di Nicomedia fu una zecca romana con sede nella città di Nicomedia e attiva dalla fine del III secolo alla seconda metà del V e poi dal 498 circa al 629. I simboli di zecca utilizzati erano NIKOMI, NIKO, NIKM, NIC, NIK, NI e N.[1]

A seguito della riforma monetaria del 498 di Anastasio I, la zecca riprese le coniazioni, limitate (come per la sua gemella zecca di Cizico) alle monete in bronzo,[2] probabilmente destinate a rifornire la diocesi del Ponto.[3] Assieme alla zecca di Cizico, quella di Nicomedia giocò un ruolo importante nella riforma monetaria del 539.[4] Nel VI e VII secolo furono utilizzati i segni di officina A e B.[5] A causa dell'occupazione persiana non fu attiva nel 614/615 e poi ancora nel 625/626;[6] dopo una breve riapertura fu poi chiusa definitivamente a seguito della riorganizzazione voluta dall'imperatore Eraclio I (629), insieme alle zecche di Nicomedia e Tessalonica.[7]

  1. ^ Grierson, p. 22.
  2. ^ Grierson, p. 63.
  3. ^ Grierson, p. 47.
  4. ^ Grierson, p. 64.
  5. ^ Grierson, p. 24.
  6. ^ Hendy, pp. 416-7.
  7. ^ Grierson, pp. 85, 106.
  • Philip Grierson, Byzantine coins, Taylor & Francis, 1982, ISBN 9780416713602.
  • Michael F. Hendy, Studies in the Byzantine Monetary Economy C.300-1450, Cambridge University Press, 2008, ISBN 9780521088527.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]