Zecca di Carthago

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Follis di Lucio Domizio Alessandro dalla zecca di Cartagine
IMP ALEXANDER P F AVG, testa laureata verso destra; [INVICT]A ROMA FELIX KARTHAGO, Cartagine in piedi di fronte con una veste lunga, la testa verso sinistra, mentre regge dei frutti in entrambe le mani; in esergo PK.
Zecca di Cartagine, 1a officina, 308-311, 6,53 g, (RIC VI 68)

La zecca di Carthago fu una zecca romana con sede a Cartagine. Fu fondata a seguito della campagna di Massimiano contro i Mauri, nel 296 o 297, e rimase attiva fino alla repressione della rivolta di Lucio Domizio Alessandro, nel 311.

Successivamente la zecca fu riaperta e coniò delle monete anonime con legende come DOMINO NOSTRO; queste monete sono state attribuite alla rivolta di Gildone (397-8) o alla rivolta di Bonifacio (anni 420), se non addirittura alla dominazione dei Vandali. Sotto il regno vandalo, infatti, la zecca di Cartagine produsse monete in argento e rame.

Moneta coniata nella zecca di Carthago e attribuita al comes Bonifacio (422-431)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Philip Grierson, Melinda Mays, Catalogue of late Roman coins in the Dumbarton Oaks Collection and in the Whittemore Collection: from Arcadius and Honorius to the accession of Anastasius, Dumbarton Oaks, 1992, ISBN 9780884021933, pp. 60–1.

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