Miskawayh

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Abū ‛Alī Aḥmab Muḥammad ibn Ya‛qub Miskawayḥ (in arabo أحمد بن مُحمَّد بن يعقوب مُسكويه الرازي?; Rey, 932Esfahan, 1030) è stato uno storico e filosofo persiano, funzionario e cancelliere alla corte dei Buwayhidi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il biografo degli ulama sciiti Moḥammad-Bāqer Ḵᵛānsāri, Miskawayh nacque a Rey e crebbe nella provincia del Jebel Hafeet. Lavorò come segretario e nadīm di Abu Muhammad al-Hasan al-Muhallabi, il visir dell'emiro buwayhide Sayf al-Dawla, poi fu sottoposto del visir Sahib ibn Abbad alla corte di Rukn al-Dawla. Come archivista e cancelliere di Stato, salvò dalla distruzione la biblioteca del sovrano nel 966, che era stata presa d'assalto da alcuni guerrieri religiosi del Khorasan.[1]

Nel 978 passò al servizio di Adud al-Dawla a Shiraz in qualità di funzionario delle finanze. A tal proposito, si nota la sua conoscenza della materia nel suo Tajāreb al-omam, una preziosa fonte sulle politiche fiscali dell'Iraq e della Persia occidentale. I dettagli circa i suoi ultimi anni di vita restano incerti.[1]

Importante intellettuale del suo tempo, Miskawayh tenne una folta corrispondenza con Abu Hayyan al-Gharnati e Badi' al-Zaman al-Hamadhani. Fu un eminente poeta e conoscitore dello stile retorico badiʿ, si interessò all'alchimia, alle scienze occulte e alla filosofia. Il suo approccio nei confronti dell'Islam si avvicina a quello della società Ikhwān al-Ṣafāʾ di Bassora. Scrisse anche due volumi di farmacologia menzionati da Ebn al-Qefṭi.[1]

Il suo capolavoro Tajāreb al-omam wa taʿāqeb è un trattato storico che si estende fino alla morte di Adud al-Dawla (982), particolarmente apprezzato per la sua impostazione laica e filosofica. L'intento dell'opera è quello di offrire spunti pratici tratti dagli eventi storici e dalle esperienze.[1]

Un altro suo capolavoro , questa volta in campo filosofico, è Tahḏib al-aḵlāq wa-taṭhir al-aʿrāq, che espone i principi della falsafa. Il libro Ketāb al-ḥekma al-ḵāleda è invece una traduzione in lingua araba del manoscritto persiano Jāvidān ḵerad.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) C. Edmund Bosworth, MESKAWAYH, ABU ʿALI AḤMAD, su Encyclopædia Iranica. URL consultato il 14 settembre 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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