Mentore Maltoni
Mentore Maltoni (Ancona, 1894 – Ancona, 1956) è stato uno scultore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Importante scultore e pittore marchigiano della prima metà del Novecento, studiò a Urbino e in seguito fu attivo anche a Milano e a Roma.[1]; alcune tra le sue opere sono esposte nella Galleria d'Arte Moderna della Pinacoteca civica Francesco Podesti di Ancona. Allievo di Domenico Jollo al Regio Istituto di Belle Arti di Urbino, ha lasciato opere pubbliche a Rimini, Senigallia, Corinaldo, Ancona.[2]
Nacque nel Borghetto di Ancona, quartiere che fu spianato dalle ruspe nel 1983 perché il monte continuava a franare verso il mare. La sua famiglia era della più genuina tradizione anarchico-socialista e proveniva dalla Romagna, esattamente dalla Terra del Sole in provincia di Forlì, dove suo nonno, Tommaso Maltoni, aveva contribuito nell'agosto del 1849 a mettere in salvo Giuseppe Garibaldi, braccato dagli austriaci, trasportandolo a Terra del Sole, all'epoca Granducato di Toscana. Il fratello di Mentore, Giulio Maltoni, antifascista e internazionalista, più volte subì le violenze del regime fascista e fu mandato al confino a Lampedusa. Mentore, grazie a una borsa di studio (lascito Sabini) poté studiare all'Istituto di Urbino dove divenne l'allievo prediletto di Domenico Jollo, maestro scultore di scuola napoletana. Fu chiamato alle armi nella Prima Guerra Mondiale e fu fatto prigioniero dopo la disfatta di Caporetto del 1917.
Negli anni giovanili restaurò e decorò la chiesetta di Montefiore Conca. Negli anni venti, Maltoni è forse lo scultore che più efficacemente rappresenta la "scuola napoletana". Un verismo che gli consente di cogliere l'espressione di pescatori e scugnizzi e che egli traduce efficacemente su moduli classici ed ellenistici. Opere come l'arengario della Casa del mutilato ad Ancona, statue e bassorilievi commemorativi dei Caduti in guerra rivelano nella loro semplicità di linea l'appartenenza al nuovo neoclassicismo.[3]
Improntati al Verismo di Vincenzo Gemito sono i diversi ritratti in gesso o fusi in bronzo che sono rimasti in alcune collezioni private e nella Pinacoteca di Ancona (quali "Testa di bimbo", 1920, e lo splendido "Autoritratto, 1950"). In particolare i bellissimi ritratti infantili come la testina di "Bambino che ride" del 1936 e Laura Belli a 4 anni. Mentore Maltoni collaborò nel dopoguerra anche alla ricostruzione di Ancona: restaurò con Vittorio Morelli i rilievi della Loggia dei Mercanti e gli elementi della Fontana dei Cavalli e poi ricostruì ex novo la statua di Sant'Antonino nella Chiesa di San Domenico. Il critico Giorgio Umani lo definì "artista di gran classe".[4]
In occasione della sua scomparsa, scrisse di lui il giornalista e scrittore Norberto Mancini: "Un artista che nelle opere manifesta il suo mondo spirituale fatto di sincera bontà e di melanconia velata di umana dolcezza. Un interprete efficacissimo della vita propria e di quella degli altri: in particolar modo dell'umile gente. Un esempio raro di fede nei puri valori dello spirito e di coerenza ai canoni eterni dell'arte. Ecco Mentore Maltoni uno sculture modesto e grande, silenzioso e fattivo, scomparso immaturamente dalle miserie della nostra esistenza".[5]
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]Ritratti in gesso e fusi in bronzo
- Autoritratto, 1950 circa, bronzo, Civica Pinacoteca Podesti, Ancona
- Ritratto di bambino, 1920, bronzo, Civica Pinacoteca Podesti, Ancona
- Gino Maltoni a tre anni, 1929, gesso, coll. Maltoni, Ancona
- Ritratto di bambino che ride, 1936, gesso, coll. Maltoni, Ancona
- Pescatorello, s.d., gesso patinato, coll. Maltoni, Ancona
- Ritratto di vecchio emaciato, s.d., bronzo, proprietà Camera di Commercio di Ancona, coll. Museo Cassero
- Ritratto di Laura Belli a quattro anni, s.d., gesso patinato, coll. Maltoni, Ancona
- Ritratto di Melchiorri, s.d., gesso, coll. Maltoni, Ancona
- Ritratto di Crociani, s.d., gesso, coll. Maltoni, Ancona
- Ritratto maschile, 1939, gesso patinato, coll. Cassero per la Scultura, Montevarchi
- Ritratto di Giorgio Umani, s.d., bronzo, coll. Umani, Roma
- Ritratto di Giorgio Umani, s.d., gesso patinato, coll. Maltoni, Ancona
- Ritratto di Ferroni, s.d., bronzo, coll. Giuliodori, Ancona
- Ritratto della sorella di Cagli, s.d, coll. Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere e Arti, Ancona
- Busto di giovane nobildonna, 1942, gesso, Cassero per la Scultura, Montevarchi
- Busto di Cristo in pietà, s.d., gesso, coll. Cassero per la Scultura, Montevarchi
- Busto del chirurgo Lorenzo Cappelli, 1941, bronzo, Ospedale "Lorenzo Cappelli", Mercato Saraceno (Cesena)
Monumenti
- Monumento ai caduti del 1915-'18, Senigallia
- Lapide ai caduti anconetani, 1921, sede municipale di Ancona
- Monumento ai caduti, Rimini
- Arengario, Casa dei Mutilati di Ancona
- Monumento ai caduti di Corinaldo, 1954, Corinaldo (Ancona)
- Medaglione in bronzo, 1926, Lazzaretto di Ancona (Mole Vanvitelliana)
Altro
- Autoritratto, s.d., olio su tavola, coll. Maltoni, Ancona
- Ritratto del padre, s.d., olio su tavola, coll. Maltoni, Ancona
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Autori | Il CASSERO - Dodi (Donatella Bortolotti), Timo Bortolotti, Elio Galassi, Ernesto Galeffi, Alberto Giacomasso, Pietro Guerri, Mentore Maltoni, Michelangelo Monti, Mari..., su ilcasseroperlascultura.it. URL consultato il 4 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
- ^ Francesco Carnevali, Cento anni di vita dell'Istituto d'Arte di Urbino. Appunti da servire a una storia, Urbino 1961./
- ^ Ermete Grifoni, Pittori e scultori anconitani dopo Podesti, in "Rivista di Ancona", 1966, n. 5/6./
- ^ G. Santini, "Gente anconitana", ed. Fano, 1969
- ^ Norberto Mancini, Il contributo delle Marche al progresso umano. Mentore Maltoni scultore anconetano. Il Messaggero Roma, 19 marzo 1957./
Altri progetti
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