Martín Almagro Basch

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Martín Almagro Basch

Martín Almagro Basch (Tramacastilla, 17 aprile 1911Madrid, 24 agosto 1984) è stato un archeologo e storico spagnolo.

Partecipò con la Falange Española alla Guerra civile spagnola.[1]

Anche il figlio Martín Almagro Gorbea è archeologo e storico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nella sua infanzia studiò al collegio degli Scolopi di Albarracín, in seguito, grazie a una borsa di studio, all'Università di Valencia (1928-1930) e infine all'Università Centrale di Madrid, dove si laureò, ampliando i suoi studi come allievo di Hugo Obermaier. Compì un viaggio di studio di Germania per completare la sua formazione negli anni 1930.

Il 31 luglio 1936, all'inizio della Guerra civile spagnola, si arruolò come soldato nella Falange Española,[2] prendendo parte al Fronte di Aragona e alla conquista di San Sebastián.[1] Secondo Ernesto Giménez Caballero, Martín Almagro apparteneva al gruppo dei falangisti che si erano «nazificati».[3]

Martín Almagro Basch, 1950-1960.

Dopo aver ricoperto importanti incarichi nel partito, partecipò attivamente al complotto orchestrato da Manuel Hedilla nell'aprile del 1937 contro il Decreto de Unificación, con cui si univano tutti i partiti della sollevazione franchista in un partito unico, che comportava la sottomissione della Falange alla disciplina franchista. Per questi fatti fu giudicato insieme a vertici falangisti come lo stesso Hedilla, Daniel López Puertas e Fernando Ruiz de la Prada,[4] ma fu l'unico assolto del processo grazie alla mediazione di Eugenio Vegas Latapie e Juan José López Ibor.[5] Durante il conflitto collaborò con i giornali Arriba España di Pamplona,[6] e F.E. di Siviglia.[3]

Dopo aver fatto parte di diverse guarnigioni in Estremadura e nelle Asturie, nel marzo del 1939 fu nominato direttore del Museo di Archeologia di Catalogna, a Barcellona. Nel 1940 ottenne la cattedra di Storia Antica della Spagna all'Università di Santiago di Compostela, e nel 1943 quella di Preistoria all'Università di Barcellona.[1]

Fu specialista in preistoria, sebbene i suoi soggetti di ricerca abbiano abbracciato tematiche molto differenti come l'arte rupestre e l'archeologia classica. Insegnò storia primitiva dell'uomo nelle università di Barcellona e di Madrid e fu direttore del Museo archeologico nazionale dal 1968 al 1981, nello stesso periodo collaborò con il Consejo Superior de Investigaciones Científicas[7].

I suoi contributi più rappresentativi si muovono intorno all'ambito mediterraneo: si dedicò soprattutto alle pitture rupestri del bacino del Mediterraneo nella penisola iberica, agli scavi di Ampurias e agli scavi di sepolcri megalitici; fu anche direttore della missione archeologica spagnola in Nubia, sotto l'egida dell'UNESCO.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Introducción a la arqueología ("Introduzione all'archeologia") (1941)
  • Ampurias: Historia de la ciudad y guía de sus excavaciones ("Ampurias: Storia della città e guida dei suoi scavi") (1951)
  • La necrópolis de Ampurias ("La necropoli di Ampurias") (1955)
  • El Señorío Soberano de Albarracín bajo los Azagra ("La signoria sovrana di Albarracín sotto gli Azagra") (1959)
  • Introducción al estudio de la prehistoria y de la arqueología de campo ("Introduzione allo studio della preistoria e dell'archeologia da campo") (1960)
  • Manual de Historia Universal. Prehistoria ("Manuale di Storia Universale. Preistoria") (1960)
  • Historia de Albarracín y su sierra ("Storia di Albarracín e delle sue montagne") (1959-1964)
  • Las estelas decoradas del sureste peninsular ("Le steli decorate del sud-est della Penisola") (1966)
  • El arte prehistórico en el Sáhara español ("Arte preistorica nel Sahara spagnolo") (1968)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (ES) Universidad Autónoma de Barcelona, «ARQUEOLOGÍA DE LA MEMORIA. Batallones disciplinarios de soldados-trabajadores y tropas del ejército en las excavaciones de Ampurias (1940-1943)» Francisco Gracia Alonso. Departamento de Prehistoria, Historia Antigua y Arqueología. Universidad de Barcelona. Consultato il 10 febbraio 2012
  2. ^ Arxiu Històric de la Diputació de Barcelona (AHDB). Legajo S-704. Expediente personal Martín Almagro Basch.
  3. ^ a b Julio Rodríguez Puértolas, Historia de la literatura fascista española, Akal, 2008, p. 422
  4. ^ Maximiano García Venero, Falange en la guerra de España. La unificación y Hedilla, Ed. Ruedo Ibérico, Burdeos, 1967
  5. ^ "Il passato hedillista di Almagro Basch fu un argomento diffuso fra diverse persone che ebbero stretti contatti con lui dopo la guerra per giustificare la sua presenza in Catalogna. La sua presenza si dovrebbe quindi a una sorta di esilio, il che contraddice chiaramente la realtà, in quanto era un ricercatore quasi senza esperienza prima della guerra, si trovò innalzato alla fine della stessa guerra ai tre incarichi più importanti della Catalogna nel settore. La leggenda della repressione è ripetuta persino nel necrologio che gli dedicò il quotidiano ABC: Martín Almagro, considerato il primo archeologo di Spagna, cattedratico di Preistoria dell'Università Complutense, ex direttore del Museo Archeologico Nazionale e collaboratore di ABC, la cui integrità, manifestata durante tutta la sua vita, gli valse la deportazione durante il passato regime, è stato sepolto ieri nel cimitero di Tramacastilla (Albarracín) (ABC, Viernes 31/08/1984, p. 7)
  6. ^ Julio Rodríguez Puértolas, Historia de la literatura fascista española, Akal, 2008, p. 148
  7. ^ Istituto spagnolo analogo al Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Julio Rodríguez Puértolas, Historia de la literatura fascista española, Akal, 2008
  • (ES) José Simón Díaz, Don Martín Almagro Basch, Anales del Instituto de Estudios madrileños, vol. XXII, 1985, pp. 551-554

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