Marianne von Werefkin

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Autoritratto, ca. 1910, Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco di Baviera

Marianne von Werefkin (Tula, 10 settembre 1860Ascona, 6 febbraio 1938) è stata una pittrice espressionista russo-tedesca.

Figlia del Comandante del Reggimento di Ekaterinburg, nel 1880 va a studiare presso la bottega del pittore Ilya Repin, uno dei principali pittori realisti della Russia del tempo. Tuttavia la carriera della pittrice si interrompe nel 1888, quando si ferisce alla mano destra (con la quale dipingeva) in un incidente di caccia.

Nel 1892 Marianne von Werefkin conosce Alexej von Jawlensky, con il quale si trasferisce a Monaco di Baviera. Assieme abitano a Schwabing, il quartiere degli artisti di Monaco di Baviera. Il loro appartamento nella via Giselastrasse diventerà epicentro della Monaco creativa di quegli anni. Il salotto artistico per eccellenza. Lì si incontrarono pittori, scrittori, rivoluzionari, dandy, musicisti e filosofi. Da questo momento abbandona la pittura per circa dieci anni.

Nel 1907, la Werefkin dipinge le sue prime opere espressioniste, sotto l'influenza di Edvard Munch. Nel 1909, insieme a Jawlensky, aderisce alla Nuova Associazione degli Artisti di Monaco e, nel 1911, al nuovo gruppo Der Blaue Reiter fondato da Wassily Kandinsky, Franz Marc e Gabriele Münter.

Come Alexej von Jawlensky e Kandinskij, fu una seguace della Teosofia[1].

Con lo scoppio della prima guerra mondiale la pittrice si trasferisce ad Ascona, in Svizzera, dove nel 1924 fonda il gruppo "Großer Bär" (Orsa Maggiore).

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