Malformazione di Dandy-Walker

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Malformazione di Dandy-Walker
Malformazione di Dandy-Walker con displasia del ponte di Varolio e del cervelletto in un bambino di 8 anni
Malattia rara
Specialitàneurologia, genetica clinica
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM742.3
OMIM220200
MeSHD003616
eMedicine408059
Sinonimi
Sindrome di Dandy-Walker
...
Eponimi
Walter Dandy
Arthur Earl Walker

La malformazione di Dandy-Walker o sindrome di Dandy-Walker, è una condizione congenita del sistema nervoso centrale caratterizzata da ipoplasia del verme cerebellare e da dilatazione cistica del quarto ventricolo cerebrale.

Epidemiologia e storia[modifica | modifica wikitesto]

La condizione riguarda all'incirca una persona ogni 25 000-30 000 nati vivi; tra le femmine l'incidenza sembra maggiore che tra i maschi,[1] probabilmente a causa del fatto che la pentasomia X, una delle cause genetiche più frequenti di malformazione di Dandy-Walker, è una condizione che può interessare soltanto individui di sesso femminile.

Il neurochirurgo statunitense Walter Edward Dandy (1886–1946) fu il primo medico a descrivere questa malformazione congenita, nel 1914.[2] Nel 1944, il neurologo Arthur Earl Walker (1907–1995) pubblicò una raccolta di tutti i casi conosciuti di questa malformazione fino a quel momento.[3] La proposta di chiamarla sindrome di Dandy-Walker, in onore di questi due studiosi, è stata avanzata nel 1954 dal neurologo e psichiatra tedesco-americano Clemens Ernst Benda.[4]

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

Spesso la causa della sindrome è da ricercarsi in una delezione sul braccio lungo del cromosoma 3; si suppone che tale delezione sia a carico dei geni ZIC1 e ZIC4.

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

Segni e sintomi[modifica | modifica wikitesto]

La gravità del quadro clinico varia molto da persona a persona,[1] ma in genere i pazienti affetti dalla malformazione soffrono di ritardo nello sviluppo psicomotorio, ipotonia muscolare e mancanza di coordinazione (atassia). Circa metà dei bambini con la malformazione presenta ritardo cognitivo, con conseguente disabilità; i bambini con la sindrome, inoltre, spesso presentano idrocefalo. Durante i primi anni di vita, spesso si assiste ad una macrocefalia ingravescente, la quale talvolta è il primo segno evidente della sindrome.[1]

Le alterazioni morfologiche dell'encefalo connesse alla malformazione di Dandy-Walker possono provocare anche crisi convulsive e ipertensione endocranica.[1]

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente non esiste una terapia risolutiva per questa malformazione; il trattamento è dunque esclusivamente sintomatico e volto ad arginare le possibili complicanze della condizione. Oltre al trattamento farmacologico e il ricorso alla neurochirurgia quando possibile, in molti casi è essenziale un trattamento fisioterapico, da affiancarsi ad un percorso neuropsicologico ed educativo tale da consentire il massimo sviluppo psicomotorio raggiungibile dal soggetto affetto dalla malformazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (ES) Síndrome de Dandy Walker, su Lifeder.com. URL consultato il 9 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2016).
  2. ^ (EN) W.E. Dandy, K.D. Blackfan, Internal hydrocephalus: an experimental, clinical and pathological study, in American Journal of the Diseases of Children, vol. 8, Chicago, 1914, p. 406–482.
  3. ^ (EN) A.E. Walker, A case of congenital atresia of the foramina of Luschka and Magendie: Surgical cure, in Journal of Neuropathology Exp. Neurol., vol. 3, 1944, p. 368–373.
  4. ^ (EN) C.E. Benda, The Dandy-Walker syndrome or the so-called atresia of the foramen of Magendie, in Journal of Neuropathology Exp. Neurol., vol. 13, 1954, p. 14–39.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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