Macrepistius arenatus

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Macrepistius
Fossile di Macrepistius arenatus
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Osteichthyes
Sottoclasse Actinopterygii
Infraclasse Holostei
Genere Macrepistius
Specie M. arenatus

Macrepistius arenatus è un pesce osseo estinto, appartenente agli olostei. Visse nel Cretaceo inferiore (Albiano, circa 105 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce era di medie dimensioni, e poteva raggiungere i 45 centimetri di lunghezza. Era dotato di un corpo fusiforme e relativamente alto, un cranio insolitamente alto e corto, dal muso appuntito, e orbite elevate. In generale, la forma del corpo di Macrepistius ricordava quella di pesci ionoscopiformi come Oshunia, ma il cranio era superficialmente più simile a quello di un pesce picnodonte. Anche la dentatura, costituita da numerosi piccoli denti robusti e arrotondati a forma di piolo, era molto diversa da quella tipica degli ionoscopiformi. Macrepistius era dotato di ossa frontali strette e di numerose ossa supraorbitali. Le ossa infraorbitali erano allungate dorsoventralmente. Le scaglie erano quadrangolari e spesse.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Macrepistius arenatus venne descritto per la prima volta da Edward Drinker Cope nel 1894, sulla base di resti fossili ritrovati nella zona di Glen Rose in Texas, in terreni risalenti alla fine del Cretaceo inferiore.

Macrepistius non gode di una classificazione chiara, a causa delle numerose caratteristiche insolite del suo cranio. In passato è stato classificato tra gli amiiformi nel gruppo dei Caturidae, considerato il più stretto parente di Ophiopsis e avvicinato ai Macrosemiidae. Ricerche più recenti hanno indicato che Macrepistius era un rappresentante degli ionoscopiformi, un gruppo di pesci affini agli amiiformi ma estintisi nel corso del Mesozoico. In particolare, affinità sono state proposte con Teoichthys e, più alla lontana, con Placidichthys (Brito e Alvarado-Ortega, 2008). Ulteriori ricerche hanno invece proposto una posizione più basale per Macrepistius, ovvero alla base del gruppo degli olostei (Latimer e Giles, 2018).

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

I denti di Macrepistius, al contrario di quelli di altri ionoscopiformi, suggeriscono una dieta durofaga.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cope, E. D. 1894. New and little known Paleozoic and Mesozoic fishes. Jour. Acad. Nat. Sci. Philadelphia, ser. 2, vol. 9, pp. 427-448, figs. 1-5, pls. 18-20.
  • Schaeffer B. 1960. The Cretaceous holostean fish Macrepistius. Am. Mus. Novit. 2011, 1–18.
  • Schaeffer B. 1971. The braincase of the holosteanfish Macrepistius, with comments on neurocranial ossification in the Actinopterygii. Am. Mus. Novit.2459, 1–34.
  • Brito, P. M. and Alvarado-Ortega, J. 2008. A new species of Placidichthys (Halecomorphi: Ionoscopiformes) from the Lower Cretaceous Marizal Formation, northeastern Brazil, with a review of the biogeographical distribution of the Ophiopsidae. 145–154. In Cavin, L., Longbottom, A. and Richter, M. (eds). Fishes and the break-up of Pangea. Geological Society, London, Special Publications, 295 pp.
  • Latimer, A. E., & Giles, S. 2018. A giant dapediid from the Late Triassic of Switzerland and insights into neopterygian phylogeny. Royal Society open science, 5(8), 180497. https://doi.org/10.1098/rsos.180497