Luigi Corti

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Luigi Corti

Ministro degli affari esteri del Regno d'Italia
Durata mandato24 marzo 1878 –
24 ottobre 1878
MonarcaUmberto I di Savoia
Capo del governoBenedetto Cairoli
PredecessoreAgostino Depretis
SuccessoreBenedetto Cairoli
LegislaturaXIII

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXIII
Sito istituzionale

Dati generali
Professionediplomatico
Congresso di Berlino, olio su tela di Anton von Werner. Corti è la seconda personalità da sinistra dietro al tavolo sullo sfondo

Luigi Corti (Gambarana, 24 ottobre 1823Roma, 18 febbraio 1888) è stato un politico e diplomatico italiano. Fu senatore del regno d'Italia nella XIII legislatura.

Fu Ministro degli Affari Esteri del Regno d'Italia nel Governo Cairoli I. Rappresentò l'Italia al Congresso di Berlino (12 giugno-13 luglio 1878): con il Trattato che ne seguì, l'Austria-Ungheria si assicurò l'occupazione della Bosnia e dell'Erzegovina, la Gran Bretagna l'isola di Cipro, la Francia garanzie sulla Tunisia, mentre l'Italia non riuscì ad ottenere nulla.

Corti palesò la sua inquietudine al ministro degli Esteri tedesco Bernhard Ernst von Bülow che gli chiese il motivo per cui non pensava all'occupazione di Tunisi (allora possedimento ottomano), previo accordo con la Gran Bretagna. Corti rispose che ciò avrebbe portato a uno scontro con la Francia, benché Salisbury avesse dichiarato al secondo delegato italiano, Edoardo de Launay, che il litorale africano dell'Impero ottomano era tanto grande che sia la Francia sia l'Italia avrebbero potuto trovarvi compensi.
Certo è che sia Waddington sia Salisbury avanzarono l'idea di compensare l'Italia con la Tripolitania, e che il ministro francese avrebbe domandato, in cambio, un'ipoteca francese su Tunisi.[1] Tre anni dopo la Francia occuperà la Tunisia, nonostante il risentimento dell'Italia, che parlerà di schiaffo di Tunisi.

Corti, però, non poteva violare le direttive del governo e poiché non era stato possibile ottenere compensi che favorissero l'unità della nazione, non conveniva accettarne di minori che avrebbero compromesso le relazioni dell'Italia con altre potenze o l'avrebbero impegnata per il futuro.[2] Di fronte all'opinione pubblica, il delegato italiano tornò da Berlino senza risultati: fu male accolto anche nelle vie di Milano. Venne fatto segno di attacchi pesantissimi e il 16 ottobre 1878 si dimise.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza (2 barrette) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Albertini, Le origini della guerra del 1914, Milano, 1942, Vol. I, pp. 30-31.
  2. ^ Giordano, Cilindri e feluche, Roma, 2008, p. 200.
  3. ^ Albertini, Le origini della guerra del 1914, Milano, 1942, Vol. I, p 32.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ambasciatore italiano nel Regno Unito Bandiera del Regno Unito Successore
Costantino Nigra 1886 - 1888 Tommaso Catalani
Predecessore Ministro degli Esteri del Regno d'Italia Successore
Agostino Depretis 24 marzo 1878 - 24 ottobre 1878 Benedetto Cairoli
Predecessore Ambasciatore italiano nell'Impero ottomano Bandiera dell'Impero ottomano Successore
Raffaele Ulisse Barbolani 1875 - 1880 Francesco Galvagna
Predecessore Ambasciatore italiano negli Stati Uniti d'America Bandiera degli Stati Uniti Successore
Marcello Cerruti 1870 - 1875 Alberto Blanc
Predecessore Ambasciatore italiano in Spagna Bandiera della Spagna Successore
Filippo di Bella Caracciolo 1867 - 1869 Marcello Cerruti
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